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Bookmark e social network per promuovere i contenuti del tuo blog

Una classifica personale dei siti più WEB 2.0 e che potrebbero risultare più utili per le vostre attività : blog, social network, mashup, prototipizzazione e cosଠvia.

Se siete già  esperti in materia, potete leggere a partire dal punto 12: in caso contrario, vi suggerisco di partire dall’inizio perchè gli spunti creativi non sono pochi. Il web marketing è un mondo molto vario, che include al proprio interno numerose sfumature e, in sintesi, è davvero difficile affrontare l’argomento in modo completo in un solo post. In questo caso farò del mio meglio, presentandovi vari tipi di applicazioni cloud, strumenti fruibili genericamente via browser, oltre a bookmark, tool per analytics, blog, strumenti promozionali e social network . Fare marketing sul web significa stabilire delle modalità  per raggiungere degli obiettivi; in questa circostanza, mostrerò esclusivamente gli strumenti operativi, con alcune (purtroppo inevitabili) inevitabili esclusioni ed omissioni.

Bookmark

Partiamo quindi dai più noti servizi di bookmark, cioè quei servizi che:

  1. in ottica SEO ci permettono di avere un backlink low cost (di tipo nofollow, di norma);
  2. in ottica marketing possono mettere in evidenza (e portare traffico tematico) per una nicchia settoriale di utenti un contenuto informativo molto specifico.

Attenzione a non prendere sottogamba questi strumenti, soprattutto, perchè nonostante l’apparente banalità  d’uso (e la loro inutilità  solo presunta, a mio avviso), sono molto monitorati e, di norma, gli utenti non perdonano e tendono a rigettare contenuti apertamente markettari o addirittura contenenti spam.

OkNotizie: un classico, mai passato di moda e molto migliorato nell’ultimo periodo, ottimo per produrre visite instantanee e prive di memoria (difficilmente chi clicca sui contenuti del sito ci ritorna una seconda volta). Soffre del problema dell’eccessiva “politicizzazione” dei contenuti, se posti l’ennesima notizia di attualità  copiata ottieni più successo di un contenuto davvero originale.

DiggIta: altro bookmark italiano molto funzionale, consente di postare notizie, tutorial e contenuti tematici suddisi in numerose categorie diverse. Funziona bene se postate nella sezione giusta e se i contenuti riescono ad essere realmente una novità .

Segnalo anche Scoop.it, anche se non è propriamente un bookmark bensଠ(più correttamente) una piattaforma di content curation: un concetto leggermente più evoluto, che non ha probabilmente preso piede come avrebbe dovuto. Molto utile per calamitare l’interesse degli utenti verso un interesse, una passione o un argomento specifico, e poter proporre delle vere e proprie riviste online composte di selezioni di altre pagine.

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Analytics

Gli strumenti di web analytics sono fondamentali per capire cosa migliorare nel sito, che effetto producano le nostre pagine sugli utenti (incluso, ovviamente, l’eventuale effetto lassativo) ed in cosa possiamo migliorare i nostri contenuti.

I principali strumenti per misurare le prestazioni del sito sono Google Analytics (di cui ho parlato a più riprese anche su questo sito) e Google Search Console (che misura l’aspetto legato alla ricerca su Google). Sono anche in vendita (per la cronaca) numerosi altri prodotti proprietari, che possono andare bene se avete esigenze particolari; quelli che ho citato dovrebbero coprire la maggioranza delle esigenze di chi fa web marketing.

Social network

Utili per costruire seguiti di fan, gruppi di fan sia generalisti (i nostri amici) che appassionati di nicchie specifiche, che si propongono in certe nicchie come alternative ai motori di ricerca. Anche qui, non andrebbero mai usati per fare pure reclame di prodotti, ma vanno sempre contestualizzati e le campagne, soprattutto, non andrebbero mai lasciate al caso.

Google Plus: probabilmente il social più sottovalutato del momento. Non ha mai preso piede come avrebbe dovuto, eppure è fortemente orientato al marketing, permette di effettuare operazioni direttamente sui risultati di ricerca (quello che postiamo su G+, a determinate condizioni analoghe a quelle della SEO di un sito, appare anche nei risultati di ricerca delle nostre cerchie). Di recente ha introdotto novità  passate sottogamba come le Collections (raccolte), peraltro vicine al concetto di content curation prima esposto.

Facebook: col tempo è riuscito a catalizzare l’attenzione della maggioranza degli utenti di internet, che tendono a farlo addirittura coincidere con internet stesso. Nonostante questo, ha il merito di essere uno strumento molto potente per fare marketing, non fosse altro che chi l’ha creato e lo cura ha in testa marketing e catalogazione dei gusti degli utenti fin dall’inizio. Da provare, in questa circostanza, anche la possibilità  di sfruttare gli annunci a pagamento.

Twitter: microblogging per inviare messaggi, postare pensieri brevi ed ovviamente promuovere i propri link, costruire gruppi di utenti simili ed aggiornarsi rapidamente su quello che si “muove” in giro.

8) Linkedin: rete di professionisti certamente di livello, ben concepito ma a mio avviso ancora poco “attrattiva” e non troppo interattiva. Purtroppo abbastanza soggetta a spam, almeno nella mia esperienza, e con alcune pericolose regressioni che lo portano ad essere più simile ad un cugino brutto di Facebook che altro. Tra gli strumenti più potenti, quello che permette di scrivere nel proprio blog direttamente su Linkedin.

Piattaforme per blog

Blogger: dimentica cosa vuol dire “installare un blog” e concentrati sui contenuti: questa la filosofia di fondo di uno dei blog più diffusi e vicini all’utente mai realizzati. Ottime le recenti innovazioni, come i template dinamici, modificabili a piacere del lettore, sono un’ottima espressione di web moderno ed user-oriented.

WordPress: ha sbaragliato la concorrenza, fornendo il miglior tasso di usabilità  e flessibilità  in assoluto.

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Concludo con una utile applicazione WEB per Twitter: Buffer. Sostanzialmente serve ad evitare, quando lo si utilizza con gli auto-publisher di link ai nostri post, l’effetto flooding (troppi tweet “sparati” in breve tempo). Uno strumento davvero utile per chi usa la nota piattaforma per il marketing e per evitare un fastidioso effetto spam.

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