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Wi-Fi lenta: scopriamo perchè (e come risolvere)

Perchè la tua wireless è lenta?

Proveremo a rispondere a questa domanda dopo aver analizzato un po’ di informazioni sui principali tipi di connessione da cui le wireless derivano, oltre alle prestazioni dei dispositivi che danno solitamente la connessione wireless ad internet creando degli access point (modem router).

Partiamo dalle basi, e mentre lo faremo fornirò alcuni spunti operativi utili a capire come risolvere il problema delle connessioni lente. I principali problemi che possono riscontrare gli utenti che utilizzino una Wi-Fi sono i seguenti:

  • potenza del segnale debole
  • connessione a internet più lenta in Wi-Fi
  • trasferimento / copia di file più lenta in rete o fra computer
  • connessione persa continuamente

Partiamo da un po’ di basi per inquadrare al meglio il discorso.

Tecnologia via cavo (RJ45)

RJ45 photo

Da un punto di vista tecnico, le connessioni via cavo saranno comunque più affidabili e veloci di quelle wireless, nonostante le premesse suggeriscano il contrario: questo per una serie di ragioni che andremo anche a scoprire in questo articolo, ma che ovviamente non possono sostituire la necessità  di una wireless in edifici di grosse dimensioni o comunque dove sia difficile o impossibile cablare via cavo.

C’è da aggiungere a riguardo che esistono diverse tipologie di qualità  di cavo, a parità  di connettore RJ45: i cavi ethernet, quando si acquistano, è opportuno che siano almeno CAT5e o meglio ancora CAT6, in modo che arrivino a velocità  fino a 10 Gbps e larghezza di banda 250 MHz – come spiegato nel dettaglio sul sito Chimerarevo. Lo standard ethernet, pertanto, è l’unico in grado di garantire una velocità  effettiva di trasmissione del segnale quasi identica a quella nominale.

Le complicazioni legate al fatto di scegliere, al momento dell’installazione della rete, di fornire più prese o cavi RJ45 per far connettere i propri dipendenti (in ufficio) o clienti (in un pub) rendono di fatto sconveniente questa soluzione: tanto per dirne una, i cavi vanno sistemati adeguatamente, occupano spazio e tendono ad ingombrare. Superato questo scoglio, resta il fatto che i dispositivi come tablet e smartphone non dispongono di attacco LAN, cosa verso cui si stanno adeguando anche i Macbook ed i PC (con qualche eccezione da parte di alcuni modelli Dell, ad esempio), che stanno progressivamente facendo sparire sia prese LAN che lettori DVD / CD. La connessione via cavo, infine, non permette molta libertà  di movimento all’utente ed è come visto impraticabile in molti casi pratici.

Wi-Fi: le basi di funzionamento

Quando si parla di wireless, ci sono ovviamente dei vantaggi: nessun filo necessario alla connessione, massima mobilità  garantita al client e velocità  di connessione che solitamente dipende dalla distanza del client (cellulare, smartphone, computer…) dall’access point (più siamo lontani, più tende a rallentare: per cui anche questo fattore va tenuto in adeguata considerazione).

La velocità  di accesso alla wireless è derivabile da tre diverse misurazioni: la velocità  effettiva (real world), la velocità  di picco (ceiling speed) e quella nominale (quella mostrata sulla confezione del router). Si tratta di tre quantità  distinte tra loro, e soprattutto a noi interessa conoscere quella effettiva: le altre due sono di importanza relativa e raramente, in effetti, vengono raggiunte. Bisogna inoltre ricordare un ulteriore principio, infatti, secondo il quale qualsiasi connessione di rete è superiormente limitata in velocità  dalla velocità  del dispositivo più lento che ne fa parte. Per intenderci: se ci connettiamo con uno smartphone dalla Wi-Fi lenta su una rete veloce, non potremo comunque superare la velocità  imposta dal primo.

Inoltre, tenete conto che le velocità  riportate sulle confezioni dei router wireless non sono sempre scontate da raggiungere nella realtà .

Tipi di connessione Wi-Fi

Una connessione base via wireless allo scopo di accedere ad internet avviene secondo uno schema piuttosto semplice: da un lato il modem router connesso alla rete internet (e configurato secondo le indicazioni dell’ISP, Internet Service Provider), dall’altra i client (a sinistra nell’immagine) che si connetteranno sfruttando il segnale senza fili. La configurazione di base con il router che fa anche da modem si dice svolgere il ruolo di punto di accesso o access point (AP in sigla).

Ci sono due modalità  di accesso che prevedono l’uso di un modem router integrato (mode 1, il più diffuso) e quello in cui il router è staccato dal modem (mode 2).

Ethernet wan

(immagine tratta da Asus.com)

Motivi di rallentamento e malfunzionamenti: interferenze

Da un punto di vista tecnico, l’interferenza che poteva capitare sulla connessione di tipo LAN (ad esempio per via di cavi di bassa qualità  o molto vecchi o lesionati) è decisamente più probabile per le onde wireless.

Fattori di disturbo che possono intervenire per disturbare la connessione senza fili sono tipicamente:

  • altri dispositivi che operino via onde radio (come alcuni tipi di antenne TV e anche telecomandi);
  • alcuni tipi di elettrodomestici;
  • altoparlanti wireless;
  • alcuni tipi di alimentatori di corrente;
  • cavi coassiali del satellite eventualmente danneggiati;
  • tipi di monitor e schermi LCD;
  • molti telefoni cordless;
  • cavi poco o male schermati;
  • telefoni cellulari.

Per fare funzionare una wireless al massimo dell’efficenza, quindi con velocità  massima, sarà  quindi consigliabile anzitutto eliminare o ridurre le fonti di tali interferenze. Non sempre è possibile farlo, purtroppo, per cui è necessario in questi casi provare a modificare la posizione dei dispositivi e renderla ottimale, anche e soprattutto in funzione della struttura della stanza e dei materiali utilizzati nelle pareti ad esempio.

I materiali che possono solitamente creare interferenze nelle wireless, e quindi possono anche  rallentarle, possono essere l’intonaco, il cemento, il vetro antiproiettile ed in particolare il metallo. In misura più ridotta, possono interferire col segnale wireless tubi dell’acqua, marmo, legno (come quello delle porte) e mattoni.

Ricordate inoltre che per creare una Wi-Fi funzionante sia l’access point (AP) che il client richiedono di operare alla stessa frequenza. Tutto dipende da cosa supportano a livello wireless i dispositivi che state cercando di far connettere: per esempio, un client a 2.4 Ghz (in dotazione sugli iPhone 4, tanto per dire un modello di telefono molto popolare) non sono in grado di connettersi ad un access point a 5 GHz, problema superato con i modelli di iPhone 6 che si possono connettere indifferentemente sia in 2.4 che in 5 GHz.

Tipologie di connessione

Conoscere gli standard Wi-Fi può essere interessante per capire a che generazione appartenga il dispositivo che vi sta creando problemi via wireless. Vediamo quindi di capire meglio i termini del discorso andando ad analizzare i tipi principali di tecnologie.

A questo punto è opportuno premettere una cosa: le velocità  che sono indicate di seguito sono solitamente calcolate in eccesso rispetto alla realtà . Per intenderci, una connessione nominalmente da 11Mbps (un limite superiore alla velocità  raramente o mai raggiunto nella pratica) spesso viaggiavano a velocità  inferiori di un decimo (1 Mbps ovvero circa 125 KB al secondo). La cosa curiosa è che questo abbattimento di un ordine di grandezza – ricordiamo: se nominalmente la velocità  sarebbe di 100, in realtà  non supera mai 10 – vale per praticamente tutte le generazioni di wireless, come raccontato in un dettagliato articolo di ArsTechnica. Come regola generale, quindi, vale il fatto che le velocità  nominali riportate sui vari modelli di router sono spesso, per ragioni di marketing, piuttosto gonfiate rispetto alla realtà  di funzionamento della wireless.

Ad ogni modo, eccovi una rassegna dei principali modelli di wireless in commercio.

802.11b Il primo standard Wi-Fi in assoluto viaggiava sugli 11 Mbps e lavorava esclusivamente a frequenza 2.4 GHz. Il formato è ormai obsoleto ma è, in certi casi, ancora supportato da alcuni tipi di router e client.

802.11a Viaggia a 54 Mbps sui 5 GHz, anch’esso è vecchiotto e viene supportato solo per un minimo di retrocompatibilità  dei dispositivi.

802.11g: Funziona di suo a 54 Mbps ed introduce piccoli miglioramenti rispetto ai precedenti, senza contare che era lo standard utilizzato dagli iPhone 3G. Anche questo standard sta cadendo progressivamente in disuso.

802.11n (Wireless-N) Generazione 2009 di Wi-Fi, è uno degli standard commercialmente più diffusi al mondo e può lavorare a duplice frequenza 5 GHz e 2.4 GHz. Esistono router che lavorano in questa modalità Â  in dual band, cioè in entrambe le modalità , per quanto ai client sia normalmente consentito connettersi solo ad una per volta.

802.11ac viene detta cosଠtecnicamente la 5G Wi-Fi, che opera esclusiavamente a 5 GHz e fornisce una velocità  fino a 2.167 Mbps se utilizzata in modalità  quad-stream. Questo standard è quattro volte più veloce della Wireless-N, e presenta pure il vantaggio di consumare meno la batteria. In condizioni ideali si è visto che una connessione di questo tipo arriva fino a 90 MBps (ovvero 720 Mbps), che è piuttosto vicino alla velocità  di una connessione classica Ethernet Gigabit. I dispositivi in 802.11ac sono usualmente retrocompatibili con quelli Wireless-N e 802.11a. Un router che lavora in 802.11ac è ad esempio il Synology RT2600AC.

802.11ad (WiGig) Introdotta nel 2009, questo standard si è affermato solo da qualche anno. Arriva fino a 7 Gbps quindi è uno degli standard più veloci in commercio, per quanto riesca ad operare a distanze molto inferiori di quanto ci si aspetterebbe (un decimo di una 802.11ac). Questa tecnologia è ideale per trasmettere e ricevere in wireless in spazi aperti e privi di ostacoli, con client posti in prossimità  dell’access point. Un modello di router che supporta questo tipo di wireless è il modello TP-Link Talon AD7200.

802.11ax Si tratta della generazione di wireless successiva alla 802.11ac, anche in questo caso perfettamente retrocompatibile. I miglioramenti in questo caso non riguardano solo la maggiore velocità  di connessione ma anche la sua affidabilità  e stabilità , soprattutto negli spazi molto affollati. Questa generazione quindi trasmette meglio delle precedenti e consuma anche meno in termini di batteria dei dispositivi. Teoricamente questa connessione wireless può arrivare fino a 5 Gbps, ed è in dotazione su dispositivi con chip Qualcomm ad esempio, in arrivo tra fine 2017 ed inizio 2018.

Se la vostra connessione è lenta, controllate come detto ostacoli ed interferenze ed accertatevi di aver configurato tutto al meglio. Tenete conto inoltre che per situazioni specifiche può essere conveniente sfruttare router appositi più avanzati (e più costosi) rispetto a quelli domestici, come ad esempio il modello TP Link Archer.

(fonti: CNET, CNET, ArsTechnica)

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