Quali sono le principali differenze tra hosting per file e hosting per web? Per certi versi, e con qualche assunzione di base, i due servizi in certi punti coincidono. Si tratta comunque di due cose molto diverse con le quali è bene non fare mai confusione.
Web Hosting: ospitare siti web, file pubblici o parzialmente tali
L’hosting web è pensato per i siti, per cui – nonostante via FTP si possa caricare con un client qualsiasi tipo di file – si deve usare per inserire i file del proprio sito, statici (HTML) o dinamici (PHP) che siano. Essi rappresentano una specie di “deposito” nel quale il webmaster potrà gestire, archiviare e tenere custoditi file che renderanno il sito accessibile via WEB. Il modello di business di questi servizi è di solito il seguente: offrire un servizio base low cost (o addirittura gratis), per poi invitare l’utente a passare a servizi di livello maggiore, una volta che si sia impratichito con la tecnologia. Usare un hosting web come “deposito file” non è mai, quindi, una buona idea, perchà© ci pone il rischio concreto di essere bannati dal provider per sovraccarico di risorse.
Guarda, ad esempio: hosting per PrestaShop
File Hosting: memorizzare file di qualsiasi dimensione, sia pubblici che privati
L’hosting di file, invece è pensato invece per i file numerosi e di grosse dimensione a cui accedere una tantum (di solito), e si basa quasi esclusivamente su cloud, che è una tecnologia scalabile e veloce, molto adatta per memorizzare file anche di grosse dimensioni. I cosiddetti cyberlocker, in effetti, come ad esempio RapidShare o DropBox, sono costruiti appositamente per gestire questi dati in modo pratico e veloce. A differenza del servizio precedente, l’accesso ai file non per forza è pubblico (i file non sono sempre disponibili pubblicamente), ovvero possono essere riservati solo agli utenti autorizzati, proponendo cosଠuna tecnologia utile per chi opera in telelavoro o nella stessa azienda (ad esempio box.com).
Vedi, ad esempio: hosting per file
Questi servizi presentano un modello di business preciso: offrono una base di (ad esempio) 5 o 10 GB gratuiti, per poi invitare l’utente ad acquistare un servizio a canone mensile per estendere lo spazio disponibile. Anche Google Drive, del resto, nonostante espanda nel tempo lo spazio disponibile per ogni utente Gmail, tende a fare uso di questo tipo di modello, che serve anche a garantire la sopravvivenza e la popolarità del servizio. Quest’ultimo offre peraltro la possibilità di essere usato per l’hosting di siti statici (senza PHP e database), come abbiamo spiegato in un articolo da me scritto qualche tempo fa. Usare un file hosting per un sito, quindi, è possibile soltanto se dobbiamo ospitare file statici: è comunque possibile che questi servizi, specie quelli di Google, possano offrire supporto anche per i CMS dinamici nel prossimo futuro.
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