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Quanto denaro sonante dovrei spendere al fine di trovar, finalmente, l’hosting perfetto?

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Nell’immaginario collettivo – in fondo è il mercato stesso a suggerircelo – spendere di più per un prodotto o servizio equivale a disporre di qualità  certa: in altri termini, è vero che se spendi tanto avrai un hosting di qualità  massima?

L’esperienza quotidiana e gli acquisti che ognuno di noi fa ogni giorno sembrano suggerirci questa idea; anche per i più popolari servizi di hosting, che spesso pubblicano prezzi fuori mercato e poco regolamentati, non è detto che sia cosà¬. Spendere tanto non equivale ad avere un servizio all’altezza, e questo naturalmente ha avuto come conseguenza il grande successo delle numerose offerte low cost.

Vediamo meglio la questione in quattro punti fondamentali.

  1. Il problema dell’overloading delle risorse – In linea di massima una risorsa di hosting, ovvero un piano di qualsiasi tipo (dedicato, condiviso, ecc.) che costi parecchio potrebbe essere stato sovradimensionato rispetto alle esigenze reali del sito, per cui non è detto che chi spende di più starà  per forza tranquillo. Questo porta ai classici casi in cui tutto va bene con l’hosting scelto, ad esempio, finchè non installiamo quel plugin o sfruttiamo quel servizio in eccesso ed il nostro provider è costretto a spegnerlo o limitarlo, “azzoppando” di fatto il nostro sito in maniera del tutto imprevedibile. Cosa che invece succederà  meno probabilmente se decidiamo ad esempio di prenderci un server tutto per noi (hosting dedicati, al limite cloud hosting): spendere tanto per un hosting significa andare ben oltre la soglia minima (che è mediamente di 20 euro /anno per i condivisi, e qualche centinaio di euro annuali per gli altri): in media, pertanto, un hosting professionale condiviso, ad esempio vi può costare circa 100 euro all’anno, a salire. Una spesa, quest’ultima, che di solito riuscirà  a farvi stare tranquilli per il vostro progetto web medio-grande, e a non avere troppi pensieri per la testa.
  2. Se costa di più, spesso è più complicato da gestire – àˆ anche vero che le tecnologie più costose sono spesso più complesse da usare: per quanto costa un servizio di shell SSH, ad esempio, uno si aspetterebbe di non avere mai problemi col proprio VPS, ad esempio. Per cui se spendiamo tanto per un dedicato, ad esempio, tanto varrebbe sfruttare un servizio managed (con gestione di un personale esterno, cioè uno o più sistemisti) che ci permettano di avere a disposizione 1) un set di configurazione minima pronto all’uso, ad esempio WordPress in versione minimale senza toccare PHPMyAdmin e FTP 2) un server “pulito” pronto da configurare, con i servizi minimi già  installati Apache+MySQL+PHP.
  3. Se costa di più, vuol dire che paghiamo anche l’assistenza al servizio – Lo scrivo da ingegnere informatico che fatica, ogni giorno, a far capire la natura del proprio lavoro: siamo troppo abituati a vedere nell’hosting un servizio “buttato lଔ che invece, in realtà , possiede elevati costi di dipendenti, tecnici, gestione ed acquisto delle risorse. Pi๠che altro, pagare di più per un hosting può avere molto senso (al di là  del fatto che possa sembrare una spesa eccessiva) se acquistiamo l’assistenza personalizzata per configurazioni della nostra macchina, aggiornamenti e cosଠvia specifici per le nostre necessità . Diversamente, non è detto che vi serva farlo, specie se certi servizi come SSH non sapete neanche cosa siano. Pagare per un servizio managed significa spendere qualcosa per l’assistenza sistemistica, che sarà  cosଠa carico dell’hosting.
  4. La garanzia di stare al sicuro e senza problemi, semplicemente, nessuno può darla – Non credo di poter sostenere, in tutta onestà , che spendere tanto per un hosting equivalga ad avere la “garanzia” di stare al sicuro: e per convincersene basta pensare ai frequenti attacchi informatici di cui sono periodicamente vittima siti, host completi, macchine server e servizi web in genere. Pagare di più a certi livelli è ininfluente, a meno che uno non decida di investire grosse risorse specificatamente nella sicurezza informatica. La questione è quindi molto più complessa di quel che sembra, e c’è sempre un fattore di rischio da valutare serenamente e senza isterismi inutili (come fanno in alcuni forum di settore, ad esempio).

Ad ogni modo, le buone notizie ci sono: puoi avere un ottimo servizio di hosting anche senza spendere un capitale! Per farlo, pero’, devi avere un mix di buone competenze e “fortuna”, in un certo senso, perchè ciò sia completamente vero. Diversamente rischi solo di illuderti, e questo nell’ambito di grossi investimenti può essere un motivo per scoraggiarsi dall’acquisto del servizio. Di fatto, i grossi capitali credo vadano investiti solo se c’è un’effettiva necessità  operativa di utilizzare molte risorse configurabili a basso livello, e al giorno d’oggi i VPS ed i cloud che si pagano “a consumo” possono essere una buona via di mezzo.

Per scoprire meglio il mondo degli hosting continua a leggere gli articoli suggeriti qui sotto, oppure parti dal listino prezzi generale dei vari servizi per farti un’idea. Da oggi, inoltre, puoi anche confrontare le varie offerte con il nuovo servizio di comparazione prezzi e caratteristiche degli hosting.

Se non badi a spese e vuoi un servizio di hosting serio e affidabile, continua a leggere questo articolo.

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