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Rischi associati all’acquisto e riuso di domini “usati”

Con questo articolo vorrei proporre, in modo leggermente speculativo ma basato comunque su situazioni concrete da me vissute, i rischi che si corrono nell’acquistare domini dai broker, aste online , compravendite tra privati (ad esempio dai forum) e simili. Come sappiamo moltissimi domini .it, per dire, vengono cancellati ogni giorno a ritmi vertiginosi, con una percentuale di circa il 70% pronti ad essere registrati nuovamente “al volo”. La pratica di acquistare domini non più utilizzati da altri viene effettuata, nella maggioranza dei casi, al fine di ereditare vantaggi in termini SEO per le proprie attività . Questo vale in linea del tutto generale, ovviamente, perchè dipende sempre da quello che andiamo a comprare e non c’è, purtroppo, modo di non assumersi alcun rischio nel farlo.

Il primo genere di rischio, come vedremo, è legato all’acquisto di un dominio solo apparentemente “buono” che ereditava, oltre a vari backlink, anche una pesante penalizzazione su Google.

In primis, infatti, il mio recente acquisto di un dominio all’asta – peraltro a prezzo davvero basso, non a caso evidentemente – che ho effettuato come test qualche tempo fa, mi ha portato ad ereditare anche le penalizzazioni del dominio in questione (leggi qui: Domini che generano traffico da soli). Impostando subito il webmaster tools, infatti, non mi risultava alcun problema, mentre Google Analytics mi riportava, fin dai primi giorni dopo l’acquisto, un flusso di traffico costante dovuto a vecchi backlink ereditati.

Ma in questa situazione il link profile, cioè l’insieme di link che costituivano il traffico in questione, era di natura molto sospetta e per quanto i domini origine fossero ad alto PageRank / AlexaRank, il dominio non era affatto indicizzato su Google. Peggio ancora, non c’è stato modo di reindicizzarlo, neanche dopo le classiche operazioni che si fanno per favorirne l’ingresso in Google: ho acquistato all’asta un dominio blacklisted e, quel che è forse peggio, non ci sarebbe stato modo di accertarmene prima dell’acquisto. I backlink peraltro erano anche tematici rispetto al dominio in esame ed alla keyword principale dello stesso, e mi sono reso conto che il recupero del dominio, nel senso più estensivo del termine, richiedeva uno sforzo da parte mia che avrebbe compensato, in qualche modo, tutto quello che non avevo pagato all’inizio.

Il secondo genere di rischio, a questo, è legato all’acquisto di un dominio con cattiva reputazione o fama.

Ulteriori rischi legati alla compravendita di domini sono quindi facili da immaginare: si può ad esempio ereditare un dominio che ha una cattiva reputazione presso gli utenti. In questi casi, infatti, è difficile far credere che quel dominio, che magari propinava bufale o peggio ancora truffe online, abbia improvvisamente cambiato natura: senza considerare che, in alcuni casi (credo circoscritti e non troppo frequenti, ma comunque da mettere in conto), si potrebbe acquistare “di seconda mano” domini verso i quali siano attive una denuncia, provvedimenti o altro genere di indagini. Non voglio rendere paranoico il discorso, chiaramente, anche perchè in queste situazioni è possibile valutare lo “storico” del sito mediante servizi come archive.org e simili, al fine di capire “cosa è stato” il sito, senza contare la possibilità  di cercare su Google riferimenti ad esso. àˆ anche possibile acquistare domini cancellati, ad esempio, che contengano nomi di brand in forma di corrispondenza esatta o approssimata, e che il loro uso sia problematico rispetto ai detentori dei diritti. Sul sito del Ministero per lo sviluppo economico, ad esempio, è possibile cercare i nomi di brand ed i marchi registrati per cui, secondo me, prima di registrare un dominio di qualsiasi genere sarebbe opportuno capire se ci sia qualcosa di “bloccato” in tal senso.

Le opportunità  sono quindi ben note in positivo, ma credo sia opportuno tenere conto anche di questi aspetti ulteriori: l’acquisto di un dominio “di seconda mano” resta comunque un’opportunità  affascinante e ricca di prospettive per il nostro business.

 

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