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Perchè l’emulazione è bella (e non è litigarella)

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L’emulazione si riferisce all’atto di imitare o replicare il comportamento, le azioni o le caratteristiche di qualcun altro o di qualcosa. Questo concetto può manifestarsi in diverse forme e contesti, sia nella vita quotidiana che in settori più specialistici. Nell’ambito della tecnologia e dell’informatica, l’emulazione si riferisce alla capacità di un sistema di computer di replicare il comportamento di un altro sistema. Ad esempio, un emulatore di console di gioco consente a un computer di eseguire giochi progettati per una piattaforma diversa.

Per estensione, l’emulazione è un concetto versatile che permea molti aspetti della nostra vita quotidiana, dalla tecnologia alla psicologia. Comprendere il significato dell’emulazione e le sue applicazioni pratiche può aiutare gli individui a sviluppare le proprie abilità, migliorare le prestazioni e promuovere l’innovazione in vari contesti.

Applicazioni Pratiche dell’Emulazione

  1. Apprendimento e Istruzione: L’emulazione può essere un metodo efficace per apprendere nuove abilità o concetti. Ad esempio, nell’istruzione formale, gli studenti possono imitare i metodi di risoluzione dei problemi degli insegnanti o dei compagni di classe per migliorare le proprie competenze.
  2. Sviluppo Professionale: Nell’ambito professionale, l’emulazione può essere utilizzata come strategia per migliorare le proprie abilità e competenze. Gli individui possono cercare di emulare i comportamenti e le pratiche di successo dei loro colleghi o mentori per progredire nella propria carriera.
  3. Innovazione e Creatività: Anche se l’emulazione può implicare l’imitazione, può anche stimolare l’innovazione e la creatività. Osservare e emulare le idee e le pratiche esistenti può fornire una base solida per la generazione di nuove idee e approcci innovativi.

Cosa sono gli emulatori in informatica?

In parole molto semplici gli emulatori sono dei software che permettono di far girare programmi di vecchie architetture su computer di nuova generazione; ad oggi l’emulazione permette, ad esempio, di far girare i vecchi videogame delle sale giochi anni 80 e 90 su dei comuni browser web.

Agli appassionati di retrogame più incalliti sarà  certamente venuto in mente il progetto MAME, ad esempio, che consente di giocare i titoli del passato procurandosi i file delle rispettive ROM. Cosa dovrebbe esserci di male in tutto ciò?

Esempi di emulazione nell’informatica

Ecco alcuni esempi significativi di emulazione in ambito informatico.

  1. Emulatori di Console di Gioco: Gli emulatori consentono a un computer di emulare il comportamento di una console di gioco, consentendo agli utenti di eseguire giochi progettati per piattaforme specifiche su hardware diverso. Ad esempio, Dolphin è un emulatore popolare per console come Nintendo GameCube e Wii.
  2. Emulazione di Sistemi Operativi: Le macchine virtuali consentono di emulare un intero sistema operativo su un altro sistema. Ad esempio, VirtualBox e VMware consentono agli utenti di eseguire sistemi operativi come Windows, Linux o macOS all’interno di un ambiente virtuale su un computer host.
  3. Emulazione di Dispositivi Mobile: Gli sviluppatori utilizzano emulatori per testare le applicazioni su diversi dispositivi mobili senza la necessità di possedere fisicamente ogni dispositivo. Ad esempio, Android Studio offre un emulatore Android integrato per testare le app su una vasta gamma di dispositivi Android.
  4. Emulazione di Hardware Legacy: Gli emulatori possono essere utilizzati per emulare hardware legacy che non è più disponibile o pratico da utilizzare. Ad esempio, un emulatore di floppy disk può consentire agli utenti di accedere a dati su vecchi dischi floppy su un computer moderno.
  5. Emulazione di Reti e Protocolli: Gli emulatori di reti consentono agli sviluppatori di simulare reti complesse e condizioni di rete per testare le prestazioni delle applicazioni in diversi scenari. Questo è particolarmente utile per sviluppatori di software di rete e applicazioni web che devono gestire una varietà di condizioni di rete reali.

Gli emulatori non piacciono ai produttori di videogame

A ben vedere, in un emulatore – di per sè un software che riproduce le caratteristiche di un altro, tipicamente su un sistema diverso dall’originario – non c’è nulla di malvagio o deprecabile: si tratta, anzi, di un prodotto che tende a dare una marcia in più all’interno dell’intricato scenario dei dispositivi, vecchi e nuovi, che ormai si affollano sui tavoli degli utenti. Esso, infatti, da’ la possibilità  di provare l’ebbrezza di far funzionare software obsoleti e non più compatibili con nuovi hardware, oppure nel caso molto frequente di sistemi legacy (che usano a volte l’emulazione per consentirne lo sfuttamento anche dopo decenni).

i produttori di videogame, tuttavia, in  molti casi tendono a demonizzare gli emulatori per via di ovvie questioni legate al diritto d’autore – che spesso sono ovvie solo per loro e non da un punto di vista più generale, ad esempio dei consumatori senza i quali quei prodotti non avrebbero molto senso. Nell’industria dei videogame l’emulazione tende generalmente (ed è una tendenza difficile da contrastare, penso) ad essere vista come un fatto negativo: si lega al fenomeno della pirateria, dato che la maggioranza delle vecchie ROM di retrogame sono spesso disponibili gratuitamente in rete, e questo nonostante i diritti degli stessi siano ancora vivi e vegeti (il più delle volte, almeno, è cosà¬).

Il caso di Frank Cifaldi vs Sony

Un caso famoso a riguardo, ricordato dallo sviluppatore Frank Cifaldi in una recente conferenza sui videogiochi, riguarda la Connectix, che riuscଠa guadagnare circa 3 milioni di dollari dalla commercializzazione di un emulatore di console Playstation: Sony gli fece causa, come c’era da aspettarsi, ma nonostante tutto la perse, sentenziando in qualche modo che il sostanziale reverse engineering effettuato dall’azienda per “ricostruire” una PS fosse del tutto lecito. La questione ricorda quella molto simile legata al diritto di remixare brani: se possiamo ammettere che un bravo DJ debba comunque pagare i diritti dei brani con cui crea playlist o podcast, lo stesso non potrebbe dirsi per esperimenti di mixaggio più raffinati, ad esempio campionare dei brani da film e canzoni diverse per ottenere un qualcosa di nuovo oartistico (i Ministry lo hanno fatto e continuano a farlo tuttora, ad esempio).

Giochiamo a Street Fighter 2 (Champions Editions, ovviamente)

La questione andrebbe vista, pertanto, in una maniera un po’ più ampia: l’emulazione nel campo dei videogame, di fatto, sembrerebbe essere la forma più sicura, economica e sostanzialmente migliore per ripubblicare vecchi giochi su hardware recenti, tanto esasperata da consentire, oggi, l’emulazione di vecchi titoli da sala giochi – quali il mitico Street Fighter 2 su un semplice browser.

In generale, comunque, bisognerebbe trovare un compromesso accettabile sia per i videogiocatori che per i produttori, ed è in effetti ciò che ha fatto (almeno in larga parte, un po’ con tutti i giochi vecchi e nuovi) la piattaforma Steam, per esempio. L’emulazione apre un mercato, in definitiva, che in pochi avevano considerato e che sarà  certamente curioso seguire fino in fondo (fonte).

Photo by markomni

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