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Error HTTP 400 – 400 Bad Request: cos’è e come si risolve

Natura dell’errore: si tratta di un problema molto comune, che può capitare per le cause più svariate. In genere viene notificato mediante una pagina di errore che può variare leggermente in base al tipo di server del sito, ma che riporta comunque un errore con codice numerico 400. La notifica di errore HTTP 400 è, in altri termini, il modo in cui un server ci dice che è stato generato un errore sul formato HTTP stesso, ad esempio sulla query che dovrebbe fornire dei risultati sulla pagina, che non è stato “rispettato” rispetto allo standard – per cui non può essere inoltrata la risposta (a livello pratico potrebbe significare: errori o bug di programmazione PHP, ad esempio, del servizio)


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Da cosa dipende un errore 400?


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Si tratta di una notifica del server (è una notifica di Bad Request che significa cattiva richiesta, cattiva nel senso di “formulata in modo errato“) che avvisa che la pagina che avete richiesto non è disponibile, perchè si trova ad essere in un formato non corretto. Ad esempio, su server IIS un errore 400 può essere dovuto all’intestazione dell’header della pagina di dimensione nulla (pari a zero, ovvero vuota).

Errore 400 in PHP

In PHP un 400 viene codificato come errore “Bad Request” e capita ad esempio se richiamiamo un servizio esterno nel codice, ad esempio per ottenere un file XML o un flusso JSON, e sbagliamo ad associare i parametri oppure a scrivere la query parametrica.

A livello più tecnico un errore 400 è legato ad errori di programmazione, oppure a pratiche di cattiva programmazione: ad esempio, mi è capitato di recente utilizzato la libreria di Google Maps – come mostrato nell’esempio seguente.

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Se ad esempio utilizziamo la funzione PHP:

function GetDrivingDistance($lat1, $lat2, $long1, $long2)
{
    $url = "https://maps.googleapis.com/maps/api/distancematrix/json?origins=".$lat1.",".$long1."&destinations=".$lat2.",".$long2."&mode=driving&language=it-IT";
    $ch = curl_init();
    curl_setopt($ch, CURLOPT_URL, $url);
    curl_setopt($ch, CURLOPT_RETURNTRANSFER, 1);
    curl_setopt($ch, CURLOPT_PROXYPORT, 3128);
    curl_setopt($ch, CURLOPT_SSL_VERIFYHOST, 0);
    curl_setopt($ch, CURLOPT_SSL_VERIFYPEER, 0);
    $response = curl_exec($ch);

...

in questo caso non vengono eseguiti opportuni controlli sulle variabii in ingresso $lat1, $lat2, $long1 e $long2, la funzione in questione potrebbe inviare una richiesta via cURL una richiesta che la API di Google Maps non potrà  evadere in alcun modo. Prima di inviare la richiesta, dunque, è essenziale inserire un controllo che verifichi che quei quattro dati, trattandosi di calcolo della distanza in geolocalizzazione tra due punti, che siano effettivamente coordinate valide.

Errore 400 secondo il W3C

Nello specifico, il consorzio W3C per gli standard internazionali del web indica che l’errore 400 fa riferimento ad un errore di sintassi nella scrittura dell’URL (malformed syntax), per cui la richiesta non andrebbe ripetuta in seguito (è inutile farlo), se non dopo che l’errore sia stato corretto a monte. Quindi l’utente medio che visita una pagina non può farci nulla, e deve intervenire il proprietario o webmaster del sito in questione. Viene a volte suggerito, in questi casi, di verificare la connessione ad internet ed aggiornare sia browser che sistema operativo in uso all’ultima versione, ma questo non sempre garantisce la risoluzione del problema.

Errore 400 nella pratica: Android & Youtube

A livello pratico, le casistiche più comuni legati all’errore di tipo 400 possono essere le seguenti:

  • errore 400 su Youtube: può capitare ad esempio qualora si provi ad accedere a Youtube su telefono o dispositivo Android, oppure nel caso in cui si provi ad accedere a Youtube con una smart TV in wireless. In quest’ultimo caso dovrebbe bastare, per risolvere, resettere il dispositivo smart alle impostazioni di fabbrica (per il lettore blu-ray Philips, ad esempio)
  • errore 400 su Android: in questo caso può capitare se si prova ad effettuare un aggiornamento di sistema, ad esempio, da una versione alla successiva o più recente. In questi casi la cosa migliore è quella di risincronizzare l’account Gmail utilizzato per l’accesso, oppure effettuare un ripristino soft del sistema nella peggiore delle ipotesi (attenzione: solo per utenti esperti)
  • una bad request 400, in altri casi, può essere risolta esclusivamente con un aggiornamento di sistema o di impostazioni effettuabile qualora diventi disponibile.
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Soluzione dell’errore 400

Come si risolve? L’errore 400 può essere risolto mettendo mano al codice (ovviamente se è possibile farlo), oppure riprovando ad accedere al servizio in un secondo momento.

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