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Ho scaricato i dati personali del mio account Facebook: ecco cosa ho trovato

Se siete utenti Facebook da un po’ o da quando era solo una paginetta statica con poche informazioni, dovreste sapere che il suo lavoro è quello di raccolta dati personali, e che le preferenze degli utenti iscritti vengono utilizzate per profilare ed inviare annunci mirati (oltre ad essere utilizzabili dalle applicazioni esterni, con risultati spesso discutibili).

Quello che ho fatto oggi, cosa che avevo in mente da mesi e che ho trovato tempo e modo di effettuare poco fa, è stato scaricare tutti i dati personali associati all’account Facebook che uso abitualmente. Ci sono tantissimi dati che vengono salvati in modo permanente nel vostro account, e spesso senza che nemmeno ce ne riusciamo a rendere conto; per questo, e per sensibilizzare un po’ tutti a dare sempre consapevolmente le informazioni private a Facebook come a qualsiasi altro sito, ho deciso di scrivere questo post di analisi.


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Quello che ho trovato in parte non mi ha sorpreso, ma – per certi versi – è stato piuttosto inatteso anche per me.


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Formato dei file e altri dettagli

Quando si scarica il dump dei propri dati file (per chi non l’avesse mai fatto e fosse curioso, per inciso, la procedura è spiegata anche su questo sito nel dettaglio) il formato viene restituito in formato .zip, cioè un file compresso che contiene al proprio interno una gerarchia di file .HTML e cartelle.

Schermata 2018 03 25 alle 14.06.46

Questa è la struttura del filesystem che trovate una volta scompattato il file ZIP, almeno nel mio caso, con tutti i dati che mi riguardano nell’account Facebook. File che mi sembra anche parziale rispetto alla mole di dati che mi aspettavo di trovare, e che forse dipende anche dal fatto che abbia reso più restrittivo il mio profilo (che non è rintracciabile dai motori di ricerca, ad esempio, e che al tempo stesso è rintracciabile facilmente come amministratore di pagine web e siti per motivi professionali).

I dati erano parziali (forse)

La cosa che ho notato fin da subito, senza per questo scomodare le solite dietrologie (in fondo resta vero un fatto sostanziale, ovvero che i dati personali siamo noi, per primi, a consegnarli a Facebook) è che alcuni dati che dovevano esserci in effetti non erano presenti (i dati dei post scritti, ad esempio, c’erano solo in minima parte, forse per un errore del software o per impostazioni di privacy cambiate nel frattempo o per altre ragioni). Del resto parliamo di un account che esiste dal 2008, per cui la mole di dati doveva essere molto più grossa, invece mi sono ritrovato soltanto un pacchetto di nemmeno 600 MB compressi. In compenso, come vedremo, ho trovato ugualmente più materiale di quello che mi sarei aspettato.

I file che mi sono ritrovato sono questi, 587 MB compressi, circa 600 MB una volta scompattati:

Schermata 2018 03 25 alle 14.53.10

Ovvero la seguente cartella:

Schermata 2018 03 25 alle 14.06.46

Nel dettaglio i contenuti di ogni singola cartella:

  • index.html è la pagina riassuntiva del nostro account
  • la cartella html contiene i file seguenti:
ads.htm
apps.htm
contact_info.htm
events.htm
friends.htm
messages.htm
photos.htm
places.htm
pokes.htm
security.htm
timeline.htm
videos.htm
  • la cartella messages contiene tutte le mie conversazioni private da quando ho creato il mio account
  • la cartella photos contiene apparentemente tutte le foto postate dal mio profilo
  • la cartella videos contiene apparentemente tutti i video postati dal mio profilo

Il file index.html principale può essere molto comodo per navigare tra i nostri contenuti utilizzando un men๠di navigazione, quindi direttamente con un browser (funziona anche se foste offline, ovviamente), ma ovviamente nulla vieta di effettuare direttamente le ricerche da sistema operativo con le funzionalità  di ricerca classiche di Windows, Linux o Mac.

Vediamo i file scaricati nel dettaglio, ricordando che ad ognuno di essi è associata una voce nel men๠dentro index.html.

  • ads.html (Inserzioni) contiene info dettagliate sugli annunci su cui ho fatto click, c’è pure una lista di pagine di riferimento di cose che dovrebbero “piacermi”, lista piuttosto pertinente e rappresentativa di gusti reali. C’è anche una sezione “Cronologia inserzioni” in cui sono salvati, a partire da gennaio di quest’anno (quindi immagino retrospettivamente nei 3 mesi precedenti), tutti i click su inserzioni su cui ho interagito. A fine pagina c’è una lista molto interessante: Inserzionisti con le tue informazioni di contatto, cioè le (due, nel mio caso) aziende che possiedono miei dati personali, entrambe aziende a cui sono regolarmente registrato e che uso per comprare servizi.
  • apps.html (App) riguarda le app che amministro e quelle che utilizzo.
  • Contact_info.html (informazioni di contatto) questa sezione da me è vuota, probabilmente per un mix di ragioni personali su cui credo sia poco interessante indagare.
  • events.html (App) riguarda un gigantesco catalogo di tutti gli eventi per cui ho mostrato interesse dal 2008, sia in termini di “Mi piace” che di “Parteciperò“, inclusi quelli in “Forse“.
  • friends.html (Amici) riporta, prevedibilmente, non solo gli amici attuali ma anche quelli da me rimossi in passato (quelli che hanno rimosso me, apparentemente, non sembrano esserci)
  • messages.html (Messaggi) è la sezione che riguarda le conversazioni private in chat, un po’ indifferentemente dal contesto, almeno a quanto sembra. Senza dubbio questi sono i dati più numerosi, delicati e riservate, perchè riguardano la totalità  delle conversazioni che ho avuto su Facebook da quando ho creato l’account nel 2008 – le classiche conversazioni che uno neanche ricorderebbe di aver mai avuto. Parlo di “totalità ” non a caso, in effetti, perchè dall’analisi che ho fatto (un po’ a memoria e senza troppo rigore, per ovvie ragioni pratica) ho ritrovato traccia concreta di discussioni anche occasionali avute con persone (magari poi rimosse dai miei contatti, o che abbiano rimosso me a loro volta). Sono tutte salvate indifferentemente dentro i server di Facebook tra miei dati, sempre e comunque, cosa parzialmente sorprendente, e (forse per eccesso di zelo, forse per altre ragioni) sembra avermi conservato anche quelle che credevo (ed ero convintissimo) di aver cancellato. La cosa non sembra troppo rispettosa della scelta che credevo di aver fatto, ed è solo parzialmente giustificata dal fatto che io sia il solo a potervi accedere (le psico-polizie di tutto il mondo sono avvisate). Non ho mai apprezzato la retorica complottarda di chi si lamenta dello spionaggio e poi è il primo ad utilizzare questi strumenti, per cui argino qualsiasi altra considerazione etica: in fondo questa è solo un’analisi tecnica di chi è andato a curiosare in una funzionalità  pubblicamente offerta dal social network più famoso al mondo. Rimane un problema di fondo, legato ad un’idea semplice come quella di “cancellare un dato” che sui PC è una prassi normale, e quando invece affidiamo i nostri dati a servizi esterni, siano essi pubblici o privati, sembrerebbe non esserlo affatto.
  • places.html (Luoghi) contiene (o dovrebbe contenere) tutti i luoghi che dovrei aver visitato e fatto checkin via Facebook (ad esempio con l’app o con il GPS del computer), qui stranamente ne ho trovato soltanto quattro (peraltro molto vecchi, del 2013) ma immagino che sia cosଠper via delle impostazioni della privacy. Del resto mi sarei comunque aspettato di vederli ugualmente, visto che ricordo di aver fatto checkin  in vari luoghi in cui mi sono recato, per cui probabilmente anche questa sezione è soggetta a qualche bug nella creazione del dump di dati.
  • security.html (Sicurezza) Questa sezione è davvero molto interessante, perchè riporta lo storico degli accessi a Facebook dal primo all’ultimo, inclusivo della data e dell’IP che ha avuto accesso. Se avete il dubbio che qualcuno vi possa aver rubato la password dell’account, da questa sezione scaricando anche voi i vostri dati ve ne potrete accorgere facilmente. C’è davvero tutto all’interno (a parte il nome del cookie, che su alcuni vecchi accessi sembra mancare), per cui nulla da eccepire anche se ovviamente è davvero impressionante come Facebook possa tracciare tutte queste informazioni senza eccezioni.
  • timeline.html (Diario) questa sezione riporta non soltanto quello che postate in bacheca (ovviamente) a qualsiasi livello (sia pubblico che tra amici che privato), ma anche data e ora di tutti i like che avete messo. Da me, in alcuni casi, manca l’informazione sul nome della pagina o dell’evento per cui ho mostrato interesse, ma è comunque riportato il nome di alcuni amici che l’hanno fatto a loro volta.
  • videos.html (Video) Senza troppe sorprese, a questo punto, questa sezione include i file di tutti i video (pochi) che effettivamente pensavo di aver postato. Dovrebbe riguardare soltanto i video uploadati direttamente, non quelli postati via embed o link esterno (cosa che faccio molto di frequente, in effetti) in questo caso. Nulla da eccepire in questo caso, effettivamente.
  • poke.html (Poke) nulla da segnalare in particolare, ho trovato solo due poke (quelli che dovrei aver fatto io, non quelli ricevuti, vi lascio il dubbio su chi fossero i destinatari) e credo ce ne dovesse essere qualcuno in più. Ma il mio uso dei poke è davvero limitato, visto che preferisco il poker oppure, al limite, non ricambio mai i poke un po’ come… Stan di South Park.
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La maggioranza di questi dati, c’è da dire, sono attualmente pubblici. Nulla di particolarmente eclatante in tal senso, è ovviamente impressionante vedere tutto raccolto in una singola pagina, a partire dalle primissime preferenze e Like che avevo espresso (la creazione del mio account risale a febbraio 2008). Non ho avuto il tempo di provare a rimuovere qualche preferenza, e verificare se effettivamente le stesse fossero rimosse dalle informazioni aggregate, ma posso immaginare ragionevolmente che sia cosଠ(eventuali dati cache permettendo, ovviamente).

Resta il fatto che non denota particolare attenzione verso l’utente, in effetti, il fatto che abbia potuto ritrovare conversazioni che credevo di aver cancellato – per quanto poi, parlando effettivamente di almeno due interlocutori per volta, bisognerebbe vedere se è rimasta traccia di qualcosa anche dalla loro parte (immagino di sà¬). Un problema di “finto delete” molto diffuso tra le innumerevoli bad practices dell’informatica, e che andrebbe affrontato in modo serio e con maggiori garanzie per l’utente finale.

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