Il “buongiornissimo” è un fenomeno culturale e sociale nato sui social media, soprattutto in Italia, e si riferisce a una pratica molto diffusa tra alcuni utenti, specialmente tra le generazioni più anziane. Consiste nell’inviare o condividere immagini, foto, gif, o messaggi di testo, spesso con frasi come “Buongiorno”, “Buongiornissimo”, “Caffè?”, accompagnate da immagini di caffè, fiori, paesaggi, o animali carini.
Se dovessimo spiegarlo ad una persona che non si è mai connessa in vita sua, avremmo serie difficoltà. Perchè forse certe cose non si possono, o non si devono, spiegare. Vanno vissute. Ed il buongiornissimo lo viviamo ogni giorno sulla pelle gli uni degli altri.
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Questo tipo di contenuto viene tipicamente condiviso su piattaforme come Facebook, WhatsApp e altre, ed è diventato quasi un meme per la sua diffusione massiccia e ripetitiva. Per molte persone, è un modo semplice e affettuoso di augurare una buona giornata ai propri contatti e di mantenere un senso di connessione sociale. In modo ironico, il termine “buongiornissimo” è anche utilizzato da altri utenti del web per fare riferimento a queste pratiche in maniera scherzosa, sottolineando quanto sia diventato un rito quotidiano per molti italiani.
Il fenomeno del “buongiornissimo”
Il fenomeno del “buongiornissimo” ha alcune implicazioni psicologiche interessanti, soprattutto in termini di comportamento sociale, bisogno di appartenenza, e interazione online.
- Bisogno di appartenenza e connessione sociale: La pratica del “buongiornissimo” può essere vista come un modo per mantenere e rafforzare i legami sociali. Molte persone, soprattutto tra le generazioni più anziane, usano questi messaggi per sentirsi connesse agli altri. È un gesto semplice, ma ricorrente, che trasmette un senso di appartenenza e comunità. Anche se può sembrare banale, per chi lo pratica è un modo per dire “ci sono”, “penso a te”, o “siamo parte dello stesso gruppo”.
- Ritualità e routine: La ripetizione quotidiana di questi messaggi può creare una sorta di rituale che dà struttura alla giornata. Le routine e i rituali sono noti per fornire comfort e stabilità psicologica, specialmente in periodi di incertezza o solitudine. Per molti, inviare un “buongiornissimo” è un modo per iniziare la giornata in modo positivo e rassicurante.
- Ricerca di conferme e approvazione: In un contesto sociale, anche virtuale, le persone cercano spesso conferme e riconoscimento dagli altri. L’invio di questi messaggi può essere un modo per ottenere un feedback positivo, come un “mi piace” o una risposta gentile, che può migliorare l’umore e rinforzare il comportamento.
- Evitamento della solitudine: Soprattutto per chi vive da solo o ha poche occasioni di interazione sociale faccia a faccia, il “buongiornissimo” può essere un modo per combattere la solitudine. Ricevere una risposta, anche semplice, può far sentire la persona meno isolata e più connessa al mondo esterno.
- Nostalgia e tradizione: Questo tipo di comunicazione riflette anche un attaccamento a forme di interazione più tradizionali e semplici. Per molti, specialmente anziani, il “buongiornissimo” rappresenta un modo familiare e rassicurante di interagire, che può essere visto come un ponte tra le modalità di comunicazione passate (ad esempio, telefonate o lettere) e quelle moderne.
In sintesi, il “buongiornissimo” è più di un semplice meme: rappresenta un fenomeno psicologico e sociale che riflette bisogni umani fondamentali come la connessione, la routine, e il desiderio di essere riconosciuti e apprezzati dagli altri.
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