ChatGPT: ecco 10 cose che nessuno vi ha raccontato


Dal 30 novembre 202 l’annuncio di Sam Altman, CEO di OpenAI, sembra aver cambiato il mondo tecnologico: una nuova tecnologia che suscita dubbi etici, sociali, lavorativi, addirittuali sociali, perchè un’intelligenza artificiale sembra in grado di poter sostituire l’uomo nelle complesse attività di scrittura originale.

Attenzione, pero’: non cediamo il passo ai soliti sensazionalismi da clickbait, perchè ci sono un paio di cose che bisogna specificare in merito e che – secondo me – nessuno o quasi vi ha confessato in merito, presi com’erano (quasi tutti e non chiunque al mondo, ovviamente) dal volervi raccontare la notizia puntando sul FUD o sul voler fare notizia sul nulla.

ChatGPT non sembra in grado di sostituire un autore umano

E chiaro che l’arrivo di questo software ha preoccupato alcuni giornalisti scrittori e copywriter: molti sono arrivati a pensare che non sia più possibile lavorare in questo ambito dato con intelligenza artificiale in grado di generare testi in maniera autonoma anche in italiano, a costo irrisorio o addirittura nullo.

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Se il rigurgito del luddismo (l’ostilità alle macchine da parte di chi lavora a mano) deve essere respinto – ormai lo sappiamo: non è demonizzando le nuove tecnologie che si esce dal vortice – va contestualizzato il momento (gli imprenditori pensano solo a risparmiare, i lavoratori non sono sempre avvezzi al cambiamento), ma andrebbe capito che questa tecnologia si basa sull’apprendimento supervisionato (Supervised Learning) che è, senza entrare troppo nei dettagli, statistica computazionale.

Essendo statistica, è un classificatore di dati che deve pur sempre acquisirne dall’esterno, per cui trattandosi di parole fa (in automatico, molto velocemente e su larga scala) ciò che farebbe uno studente nel realizzare velocemente un compito: aprire Google, rubacchiare qualcosa scritta da altri e provare a dargli un senso proprio. Il problema è che probabilmente è ancora difficile far accettare questa idea – cioè il fatto che qualsiasi compito meccanico è replicabile da un computer, cosa diversa dal dare ad un algoritmo il compito di scrivere un romanzo di successo, ad esempio (cosa che ChatGPT non fa).

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Il funzionamento di ChatGPT sembra pertanto estremamente condizionato dal tipo di domande che gli facciamo.

ChatGPT non è un’alternativa a Google (anche perchè costa molto di più)

Spiace contraddire la vulgata pop, ma il punto di ChatGPT non è il suo esser potenziale sostituto di Google: questo banalmente perchè funziona in modo diverso da Google. Google è una multinazionale con costi e ricavi monstre, senza dubbio, ma le stime attuali parlano di ChatGPT attorno ai 100 mila dollari al giorno, il costo di calcolo e computazione delle macchine che se ne occupano. ChatGPT esiste da pochi mesi, mentre Google c’è da circa 25 anni – e questo produce ulteriore differenza tra le due.

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Tecnicamente l’idea non sembra stare molto in piedi, in sostanza. È vero che resta, come la ricerca di Google, basilarmente un sistema di “domanda e risposta”, ovviamente, ma è chiaro che viene concepito con scopi diversi. O meglio: è chiaro se pensiamo ai servizi che Google Search offre (quasi tutti click oriented, con la possibilità di leggere, scrivere contenuti e interagire) ci rendiamo conto che questi servizi, per quanto possano sembrare e siano conversazionali (e ne siano abbondantemente “conditi”) non si limitano a dare delle risposte, ma le riempono di chiamate all’azione di cui – almeno, ad oggi – ChatGPT non possiede.

ChatGPT non risponde esattamente a tutte le domande e rifiuta di dare quelle che sono troppo ambigue: Google, al contrario, le mostra quasi sempre.

Le risposte che può fornire ChatGPT possono essere potenzialmente sgradevoli (e non potete farci niente)

A causa di effetti psicologici inconsci come il bias del ricercatore, per cui ogni studio è anche minimamente condizionato dalle credenze interiori dei ricercatori (che tendono non solo a darsi ragione a convenienza ma anche a cercare conferme dei propri pregiudizi), è possibile che un algoritmo possa dare risposte errate, di cattivo gusto, orribili o discutibili.

Se non potesse farlo, non potrebbe impressionarci in positivo con altri esempi virtuosi, del resto.

I dati che inserite per il training (ad esempio, le domande che fate al bot) sono registrate e processate dall’algoritmo

Occhio alla privacy: non fate domande “Intime” o troppo riservate all’algoritmo. Le risposte possono essere memorizzate e riutilizzate in futuro. L’acquizione dei dati è continua e permette al machine learning sottostante di evolvere ed auto-migliorarsi nel tempo. Motivo per cui ChatGPT funzionerà meglio tra un anno di quanto non faccia oggi, almeno in teoria, e se non viene addestrato con “cattivi esempi”, ovviamente.

Come fa ChatGPT a “scrivere” testi originali?

Sfrutta una tecnica algoritmica nota come “apprendimento supervisionato” che si basa sulla rielaborazione di frammenti di testi contestuali o pertinenti l’argomento. Elaborando le frasi della domanda che gli facciamo, è in grado di combinare vari input dall’esterno come farebbe, se vogliamo, uno studente per fare una ricerca: il limite tra scopiazzatura e lavoro originale è, pertanto, in entrambi i casi molto, molto labile.

Ma allora che cos’è davvero ChatGPT?

ChatGPT (letteralmente Chat GPT, Generative Pretrained Transformer) è un chatbot avanzato basato su intelligenza artificiale, sviluppato da OpenAI e dotato della singolare capacita di “argomentare” (cosiddetta Conversational AI): grazie a questo avanzato sistema di processamento dati abbiamo la possibilità di fare “domande” all’algoritmo e non solo: possiamo chiedergli di scrivere testi più lunghi e sarà in grado di generarli in modo autonomo, corretto grammaticalmente e semanticamente quasi impeccabile. Se sembra un miracolo (o un trucco) c’è poco da fare gli scettici: l’AI di oggi fa questo ed altro, ed era solo questione di tempo perchè ci arrivassimo.

Un bot conversazionale, in sostanza, che ha conosciuto l’attenzione e la popolarità anche della stampa generalista, soprattutto per il potente effetto suggestivo che è in grado di ingenerare.

OpenGPT ti spiega cose difficili in modo semplice: ad esempio, la relatività ristretta

Risultato notevole, anche in questo caso.

Cercando una delle frasi del testo artificiale qui sopra non è difficile scoprire la potenziale fonte, per quanto sia stata molto rielaborata.

OpenGPT può insegnarti come trovare l’amore

Ebbene sì, e lo fa in modo molto realistico (a leggerlo così, OpenGPT è un pragmatico-materialista).

OpenGPT può suggerirti come leggere più velocemente

HO chiesto a ChatGPT alcuni suggerimenti per leggere più velocemente e con maggiore efficenza possibile. Ecco la risposta che mi ha fornito.

Dove posso trovare ChatGPT in italiano?

Devi registrarti su questo portale: https://chat.openai.com/chat

Basta un indirizzo email valido e sarai pronto a cominciare. Nota bene: anche se l’interfaccia del sito fosse in inglese, le domande si possono fare tranquillamente anche in italiano.

Foto di copertina: DALL E, a conversational chatbot looking in the eyes, very expressive, intelligent, realistic

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