In questo articolo parleremo di come indicizzare un sito fatto in WordPress a livello pratico, senza essere dei SEO e senza troppe competenze tecniche. La guida è pensata per assoluti principianti e non entra eccessivamente nel merito, ma è comunque valida nel 90% dei casi reali in cui abbiate tale necessità . Prima di partire cerchiamo di capire bene di cosa parliamo: indicizzare un sito significa far sapere a Google che esiste, e solo dopo – eventualmente, ovvero se soddisfa determinati requisiti, ovvero se ci lavorate in modo corretto per un po’ di tempo, facendo varie cose a corredo – posizionarlo tra i primi risultati. Articolo aggiornato ad Aprile 2025
Requisiti per cui il sito WordPress possa essere indicizzato
Un sito per essere indicizzabile da Google (e dagli altri motori):
- deve essere ben formato a livello di HTML su ogni pagina che ci interessa;
- deve essere ben strutturato a livello di link interni (architettura del sito);
- non deve contenere l’attributo nofollow nei meta-tag;
- non deve possedere direttive bloccanti nel file robots.txt, come ad esempio disallow per le pagine che vogliamo indicizzare;
- deve restituire il codice 200 a livello di server su ogni pagina o almeno su tutte quelle che volete posizionare (basta controllare dal terminale o con un tool di verifica degli header HTTP(S)).
Perfetto! Ecco i nuovi paragrafi pronti all’uso che puoi integrare nell’articolo per aggiornarlo in chiave 2025. Li ho scritti con tono informativo ma pratico, ideali per il tuo pubblico, e con tagli SEO già ottimizzati.
Google Search Console: Novità dell’interfaccia e funzionalità (2025)
Google Search Console continua a essere lo strumento principale per monitorare e ottimizzare la presenza del tuo sito su Google. Negli ultimi aggiornamenti, l’interfaccia utente è diventata più intuitiva e ricca di dati utili. Tra le funzionalità più rilevanti nel 2025, segnaliamo:
- Controllo URL avanzato: lo strumento consente ora una diagnostica più dettagliata, inclusi problemi con
indexing hints
, canonical errati e redirect interni. - Aggregazione semplificata degli errori: i report sulle pagine escluse ora forniscono suggerimenti azionabili e link diretti alla documentazione ufficiale.
- Report EEAT e contenuti utili (in beta): Google ha introdotto (in alcuni casi) un report sperimentale che segnala i contenuti percepiti come “a bassa affidabilità” in base a segnali EEAT (vedi sotto).
- Tracciamento sitemap migliorato: puoi vedere la cronologia dettagliata di ogni invio e come sono cambiate le risposte del crawler nel tempo.
➡️ Consiglio pratico: verifica settimanalmente la sezione “Esperienza sulle pagine” per tenere d’occhio Core Web Vitals e sicurezza HTTPS, fattori sempre più centrali nell’indicizzazione.
Cosa vuol dire “indicizzare” un sito su Google?
Indicizzare un sito equivale a farlo conoscere ad un motore di ricerca (ad esempio Bing, Google, ecc.) in modo che le sue pagine possano essere adeguatamente scansionate: il tutto mediante un software detto crawler. Fatto questo, il sito sarà reperibile e ricercabile sui motori, ovviamente in base a vari fattori apparire in prima, seconda o centesima posizione. Senza scendere in ulteriori dettagli, le cose stanno sostanzialmente cosà¬: indicizzare un sito è importante per renderlo reperibile sui motori.
I crawler sono detti spesso user-agent, in gergo tecnico, e sono software adibiti alla scansione delle pagine web, alla memorizzazione delle pagine HTML in tutto o in parte ed alla catalogazione, per cosଠdire, di quei contenuti in modo che siano fruibili per chi li cercherà .
Indicizzare un sito vuol dire aggiungerlo al “catalogo” di Google, in modo che sia presente e ricercabile. Indicizzare è soltanto il primo passo di un processo che richiede spesso una buona mole di lavoro, a volte di mesi se non di anni, per poter ottenere risultati in termini di ranking che spesso anche i SEO più bravi non possono nemmeno prevedere o preventivare. Fatto questo, il sito sarà reperibile e ricercabile sui motori, ovviamente in base a vari fattori apparire in prima, seconda o centesima posizione. Senza scendere in ulteriori dettagli, le cose stanno sostanzialmente cosà¬: indicizzare un sito è importante per renderlo reperibile sui motori.
Cosa cambia tra indicizzare e posizionare un sito?
Indicizzare non è uguale a posizionare, perchè indicizzare significa solo “fare inserire la pagina nel catalogo di Google“, mentre posizionare vuol dire “renderlo reperibile nelle prime posizioni” (ovviamente, quando e se è possibile farlo). Di norma, poi, l’indicizzazione di una pagina web o di un sito è solo un primo passo di un generale, e molto più complesso, processo di ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO).
Ricordiamo ancora una volta che “indicizzare” non equivale affatto a “posizionare”, per cui se un sito è indicizzato si controlla usualmente con l’operatore site, mentre (come accade in molti casi pratici) l’indicizzazione è corretta, ma il sito non è posizionato correttamente nei risultati di ricerca se non lo vediamo nella prima o massimo seconda pagina. La valutazione del posizionamento è molto più complessa ed è quasi sempre oggetto di una consulenza specifica.
“indicizzare un sito” non comporta “posizionare un sito“!
Di norma l’indicizzazione di una pagina web o di un sito è solo un primo passo di un generale, e molto più complesso, processo di ottimizzazione per i motori di ricerca. Indicizzare un sito significa inserirlo dentro Google, ed è diverso da posizionare un sito che invece è un processo più complicato e comporta di migliorare la visibilità del sito stesso su Google, facendolo comparire (se possibile) in prima pagina.
Google Indexing API (quando e come usarla)
La Indexing API di Google è uno strumento potentissimo, ma non è pensata per tutti i tipi di siti. Attualmente è riservato ai contenuti che necessitano indicizzazione rapida come:
- Annunci di lavoro
- Eventi live
- Pagine che porteranno molte visite nel breve periodo, poi basta (es. breaking news)
Può comunque essere usata da siti custom o headless CMS, tramite configurazione lato server e autenticazione OAuth. Permette di:
- Inviare contenuti nuovi per l’indicizzazione immediata
- Aggiornare URL già noti
- Rimuovere contenuti indicizzati
➡️ Nota: Per siti WordPress o Shopify standard, questa API non è necessaria: GSC + sitemap XML sono sufficienti.
⚙️ Segnalazione contenuti via API o plugin
Oggi non devi più affidarti solo all’invio manuale su Search Console. Esistono diversi metodi automatizzati per segnalare contenuti nuovi o aggiornati:
- Plugin WordPress avanzati come Rank Math, SEOPress o IndexNow per Bing & Yandex (che ora supporta anche Google in modo limitato).
- Webhook e automation tools (es. Zapier, Make.com): possono inviare notifiche via API ogni volta che pubblichi una pagina.
- Script personalizzati: per siti su Laravel, React o headless CMS come Strapi o Sanity, è possibile configurare un flusso di ping verso Google.
➡️ Best practice: segnala solo contenuti effettivamente nuovi o modificati. Evita il ping massivo, potresti rallentare l’indicizzazione.
EEAT: il fattore chiave per farsi trovare (ed emergere)
Google valuta sempre più chi scrive i contenuti, con quale esperienza, e quanto il sito sia affidabile. Questo approccio si chiama EEAT:
- Esperienza: l’autore ha davvero vissuto ciò di cui parla?
- Competenza: è un esperto riconosciuto (o dimostrato) del tema?
- Autorevolezza: il sito o autore riceve citazioni, menzioni, link da fonti affidabili?
- Affidabilità: il contenuto è preciso, trasparente, aggiornato?
➡️ Come applicare EEAT al tuo sito:
- Inserisci un autore con bio completa (link a LinkedIn, curriculum, esperienze).
- Cita fonti autorevoli e aggiorna periodicamente i contenuti.
- Implementa schema markup
Person
oOrganization
. - Mostra recensioni, studi di caso o esperienze dirette.
Sitemap dinamiche: come sfruttarle al meglio (specialmente su CMS moderni)
Le sitemap XML dinamiche sono fondamentali per indicare a Google quali pagine scansionare e quando. Su CMS moderni, come WordPress, Shopify, Ghost, Strapi o siti JAMstack, è buona norma:
- Generare la sitemap automaticamente ad ogni nuova pubblicazione.
- Assicurarsi che ogni URL nella sitemap sia indicizzabile (status 200, canonical corretto).
- Non includere tag, categorie o pagine vuote (es.
?filter=price
). - Verificare la priorità e frequenza di aggiornamento (
<changefreq>
e<priority>
).
Per WordPress ti consiglio plugin come:
- Rank Math SEO
- Yoast SEO
- Google XML Sitemaps (legacy)
➡️ Ricorda: la sitemap deve essere accessibile da
robots.txt
e inviata in Google Search Console.
Come indicizzare un sito in WordPress
Tra le più comuni tecniche per indicizzare un sito oppure delle singole pagine di un sito possiamo, in generale:
- utilizzare la Search Console, cioè installarla per il nostro sito ed attendere qualche giorno (metodo consigliato);
- se si tratta di un sito di notizie o di un blog da indicizzare, inserire un bookmark verso il nostro sito (ad esempio, una news) utilizzando DiggiIta opppure Reddit oppure, ancora, Fai.informazione.it; non ci sono certezze in questi casi, per quanto usualmente basti indicizzare una o due news per “far capire” a Google di inserire nell’archivio anche le altre. àˆ anche chiaro che non potete postare link su queste piattaforme senza contestualizzare: invece di postare il link “giusto per”, provate a postarlo per rispondere in modo sensato ad una domanda di qualche utente, per commentare un contenuto (ammesso che il sito sia contestuale) ed evitate l’auto-promozione, che viene vista piuttosto male, in generale, da queste community.
- inserire un backlink verso X, ad esempio mediante richiesta via email ad un webmaster, oppure con un commento su un blog molto famoso, ammesso che quest’ultimo sia già indicizzato ed attivo da tempo; questa tecnica è più difficile e può essere utile anche per fare link building.
- segnalare X ad una directory di qualità il nostro sito (evitare tassativamente quelle a pagamento, se non avete abbastanza esperienza sul campo);
- segnalare l’URL di X a Google (tecnica obsoleta, vedi oltre).
Tenete conto che le tecniche non sono tutte equivalenti, ed andrebbero usate con cognizione di causa: il modo più corretto per indicizzare un sito è quello di usare e configurare la Search Console sul sito che volete indicizzare o posizionare.
Come indicizzare un sito con Search Console
Se dovete indicizzare il vostro sito per la prima volta, la cosa migliore è quella di impostare un account del tool di Google Search Console. In pratica funziona così:
- aprite il sito della Search Console da qui: https://www.google.com/webmasters/tools/home?hl=it;
- fate login con il vostro indirizzo Gmail;
- fate clic su Aggiungi una proprietà (una proprietà è un dominio, in sostanza, in questo contesto);
- selezionate “Sito web” ed inserite l’indirizzo del vostro sito (la home page);
- cliccate su Aggiungi;
- validate il sito con una delle tante tecniche disponibili: caricando un file HTML (consigliato), aggiungendo record DNS, aggiungendo un meta tag nel vostro sito, collegando la proprietà del sito a quella corrispondente di Google Analytics.
- dopo aver concluso correttamente la validazione, il vostro sito verrà solitamente indicizzato dopo qualche giorno, e comunque avrete un feedback concreto sullo stato di indicizzazione delle vostre pagine e potrete, se necessario, agire di conseguenza.
1. Registrarsi e Accedere a Google Search Console
- Accedi a Google Search Console: Vai al sito di Google Search Console all’indirizzo search.google.com/search-console.
- Accedi con il tuo Account Google: Usa il tuo account Google per accedere. Se non hai un account Google, creane uno.
- Aggiungi una Proprietà: Dopo aver effettuato l’accesso, clicca su “Aggiungi una proprietà” e inserisci l’URL del sito web che desideri indicizzare.
2. Verificare la Proprietà del Sito
- Seleziona il Metodo di Verifica: Google ti offrirà diversi metodi per verificare che tu sia il proprietario del sito. I metodi comuni includono:
- File HTML: Scarica un file HTML fornito da Google e caricalo nella directory principale del tuo sito.
- Tag HTML: Aggiungi un meta tag HTML fornito da Google nel
<head>
del tuo sito. - Google Analytics: Usa il tuo account Google Analytics per la verifica.
- Google Tag Manager: Se hai Google Tag Manager installato, puoi utilizzarlo per la verifica.
- Provider di Dominio: Aggiungi un record DNS tramite il tuo provider di dominio.
- Completa la Verifica: Segui le istruzioni specifiche per il metodo scelto e clicca su “Verifica” una volta completati i passaggi.
3. Inviare una Mappa del Sito (Sitemap)
- Trova la Sezione “Sitemap”: Nella dashboard di Google Search Console, vai alla sezione “Sitemap” nel menu a sinistra.
- Aggiungi l’URL della Sitemap: Inserisci l’URL del file della sitemap del tuo sito. La sitemap di solito si trova in
/sitemap.xml
o in un percorso simile. - Invia la Sitemap: Clicca su “Invia” per aggiungere la sitemap. Questo aiuta Google a scoprire e indicizzare le pagine del tuo sito.
4. Controllare e Richiedere l’Indicizzazione di Pagine Specifiche
- Usa lo Strumento di Ispezione URL: Nella barra laterale sinistra, vai alla sezione “Ispezione URL”.
- Inserisci l’URL della Pagina: Inserisci l’URL della pagina che desideri indicizzare e premi Invio. Google eseguirà una verifica dell’URL.
- Richiedi l’Indicizzazione: Se la pagina non è già indicizzata, clicca su “Richiedi Indicizzazione” per chiedere a Google di esaminare e indicizzare la pagina.
5. Monitorare e Risolvere Problemi di Indicizzazione
- Controlla lo Stato dell’Indicizzazione: Vai alla sezione “Copertura” nel menu a sinistra. Qui puoi vedere un report sulle pagine indicizzate, gli errori e le eventuali problematiche di indicizzazione.
- Analizza i Report: Esamina i report per identificare eventuali errori o problemi che potrebbero impedire a Google di indicizzare il tuo sito correttamente.
- Risolvi i Problemi: Segui le raccomandazioni fornite da Google Search Console per risolvere eventuali problemi di indicizzazione.
Ricorda inoltre che:
- Aggiornamenti della Sitemap: Assicurati che la tua sitemap sia aggiornata e contenga tutte le pagine rilevanti del sito.
- Qualità dei Contenuti: Verifica che le pagine del tuo sito siano di alta qualità e che non ci siano contenuti duplicati o problematici.
- Strumenti Aggiuntivi: Usa anche altri strumenti di Google Search Console come “Prestazioni” per monitorare le query di ricerca e il traffico.
Da un punto di vista di realizzazione del sito, assicuratevi poi che ogni pagina possieda almeno un link in entrata da qualche altro, ovvero che il sito sia correttamente navigabile e che non ci siano pagine “orfane” non linkate da nessuno: queste ultime, infatti, hanno buone possibilità di non essere mai indicizzate da Google. Vedi anche: come aggiungere una proprietà a Search Console.
Per saperne di più sulla Search Console e su come si usi a livello base, ti consiglio questo video.
Metodo alternativo: segnalare il sito a Google (tecnica non consigliata)
Esiste una tecnica di segnalazione semplice, abbastanza vecchiotta ma ancora disponibile sul web; potreste infatti decidere di segnalare il vostro sito a Google da questo indirizzo:
Nella pagina che vi apparirà basterà inserire l’indirizzo del vostro sito (dove trovate scritto URL) per farlo conoscere a Google. Questo servizio possiede più che altro un valore storico e raramente, devo dire, mi è capitato di doverlo utilizzare per reale necessità . La Search Console è comunque preferibile perchè impostandola la prima volta vi permetterà di tenere sotto controllo sia l’indicizzazione che, di fatto, il posizionamento del vostro sito web.
Come verificare se un sito c’è (o meno) su Google
Perfetto, ecco le FAQ con risposte professionali, sintetiche e SEO-friendly che puoi inserire nella parte finale del tuo articolo. Ottime per aumentare il tempo sulla pagina, la chiarezza per l’utente, e anche l’opportunità di ottenere uno snippet in evidenza (featured snippet) su Google.
❓FAQ sull’indicizzazione su Google
⏱️ Quanto tempo ci vuole per indicizzare un sito?
In media, Google può impiegare da poche ore fino a qualche giorno per indicizzare un sito nuovo, a seconda di vari fattori:
- La popolarità del dominio
- La qualità dei contenuti
- La presenza o meno della sitemap
- L’invio tramite Google Search Console
- L’esistenza di link esterni che puntano al sito
Un sito nuovo di zecca, senza backlink e senza sitemap, può anche impiegare fino a 2 settimane o più per essere indicizzato.
➡️ Consiglio: invia la sitemap, utilizza “Controllo URL” su Search Console e, se possibile, ottieni un paio di link esterni autorevoli per velocizzare l’indicizzazione.
Come sapere se Google ha indicizzato il mio sito?
Ci sono diversi modi semplici per verificarlo:
- Comando site: su Google
Vai su Google e cerca:site:iltuosito.it
Se vedi risultati, significa che almeno alcune pagine sono state indicizzate.
- Search Console → Stato dell’indicizzazione
In GSC puoi vedere:- Il numero totale di URL indicizzati
- Eventuali errori o esclusioni
- Dettagli su sitemap e scansione
- Controllo URL in GSC
Inserisci un URL specifico per vedere:- Se è indicizzato
- Se è stato scansionato recentemente
- Eventuali problemi o suggerimenti
È necessario inviare manualmente ogni pagina?
No, non è necessario inviare ogni singola pagina manualmente, a patto che:
- Tu abbia una sitemap.xml ben configurata
- Le pagine siano collegate internamente
- Il tuo sito sia scansionabile (no blocchi nel
robots.txt
)
Tuttavia, può essere utile inviare manualmente URL strategici (come la home page o pagine appena pubblicate molto importanti) tramite Search Console, soprattutto se:
- Hai appena pubblicato una nuova pagina
- Vuoi che venga indicizzata in tempi brevi
- Stai aggiornando contenuti esistenti
➡️ In questi casi, usa lo strumento “Controllo URL” e clicca su “Richiedi indicizzazione”.
Prima di capire come indicizzare un sito o lanciarsi subito in un’attività che potrebbe non essere fruttuosa o essere condotta a casaccio, è opportuno effettuare una verifica di fondo; anzitutto, bisogna quindi controllare che il nostro sito sia presente o meno su Google, e la cosa più semplice da fare è quella di cercare il nome del sito all’interno del motore Bing, Google, Yandex ecc..
Come fare la verifica dell’indicizzazione di un sito? Molto semplice: per farlo basta cercare direttamente il nome del sito (esempio live), oppure utilizzare l’operatore site: (esempio: site:nomemiosito.it). In generale, quindi, se volessi verificare se nomemiosito.it sia indicizzato basterà cercare site:nomemiosito.it, e vedrò subito come risultato le pagine che sono reperibili su Google. Ricordatevi che se in questa fase non uscisse fuori nulla, il sito non è indicizzato ed abbiamo un problema – oppure potrebbe essere necessario attendere un po’ perchè ciò avvenga in automatico.
Attenzione: in questa fase non cercate termini generici legati al vostro sito, perchè non è il modo opportuno per verificare l’indicizzazione. Cercate piuttosto qualcosa di univoco come, ad esempio, il nome del sito o il suo URL. Per cui:
- Esce qualche risultato? Il sito – in prima istanza, almeno – è indicizzato.
- Non esce nulla? Il sito deve essere indicizzato, oppure è necessario attendere.
In caso affermativo, in altri termini, vedrete almeno un risultato all’interno di Google, in caso negativo potreste non vedere tutte le pagine, o addirittura potreste non vedere nulla.
Se un sito in WordPress non è su Google, che faccio?
Le cause per cui non vedete il vostro blog in WordPress indicizzato sono, in linea di massima, di tre tipi:
- il sito è molto giovane, e non è stato ancora rilevato;
- il sito presenta impostazioni errate a livello di robots.txt oppure di attributi noindex, nofollow;
- il sito esiste da molto tempo ed è stato penalizzato da Google (penalità manuale o algoritmica).
Se nel primo caso basta aspettare (le varie submit ai motori di ricerca proposte ancora oggi, in molti casi, sono inutili, e portano solo spam nella vostra casella di posta), e per i siti ben fatti in effetti è sempre cosà¬, gli altri due casi sono decisamente più controversi e non possiedono un’unica possibile procedura di intervento.
Come riferimento per il punto 2, invece utilizzate le guide di Google in merito (qui e qui), per il punto 3 controllate di aver rispettato le istruzioni per webmaster , facendo attenzione in particolare ai meta-tag noindex, nofollow. Come riferimento per il punto 1, continuate a leggere questa guida.
Conclusioni
Abbiamo visto le varie tecniche per effettuare l’indicizzazione di un sito in WordPress, evidenziando i potenziali problemi che potremmo avere nel farne uso. Ricordo che la maggioranza delle skill richieste per questa attività sono riservate a professionisti, per cui potrebbe rivelarsi un azzardo voler fare il “fai da te” o affidare l’incarico a persone non realmente qualificate nel settore. Per concludere, riporto un esempio concreto di indicizzazione di un sito.
Non bisogna mai confondere indicizzazione (che è un processo relativamente agevole e prevedibile) con posizionamento (che è un processo più complicato e meno prevedibile) di un sito!
Poniamo come esempio, per capirci, di voler indicizzare un sito di e-commerce tecnologico; in primo luogo, se cerchiamo un termine di ricerca popolare per il sito stesso e non troviamo nulla, non è detto che il sito non sia indicizzato! àˆ decisamente può probabile che sia comunque nell’indice di Google, ma che sia necessario effettuare delle attività SEO per portarlo nelle prime pagine.
Nota: la verifica dell’indicizzazione, ricordo, si fa cercando il nome del sito su Google, e non i termini di ricerca che ci piacciono. Non fate mai la verifica su termini arbitrari oppure che ci piacerebbero (ad esempio ipod se abbiamo un e-commerce tecnologico dal nome mionegozio.prova), perchè questo non serve a provare l’indicizzazione avvenuta del sito. Cercare mionegozio.prova su Google, invece, è utile a verificare se lo stesso sia stato indicizzato.
Pertanto, se voglio fare una verifica del posizionamento cerco ad esempio:
ipad
oppure
cellulari
e qui sto sto verificando il posizionamento del sito.
Per verificare l’indicizzazione di mionegozio.prova cerchiamo su Google il nome del vostro sito, ad esempio:
mionegozio.prova
e se ci viene restituto un risultato allora siamo a posto, in caso di nessuna risposta è necessario intervenire sull’indicizzazione come visto in precedenza (metodo consigliato: Search Console).
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