Framework per WordPress: alcuni esempi pratici


Con il termine framework per WordPress si fa riferimento ad estensioni delle funzionalità  del theme, con l’aggiunta di funzioni specifiche che modificano leggermente la sintassi operativa del codex, ma al tempo stesso introducono maggiori potenzialità  all’ambiente.

Parlando in termini del tutto generali, la funzione dei framework è analoga a quella dei plugin di WP: estendere le funzionalità , le potenzialità  e le possibilità  di WordPress senza ovviamente intaccarne il core di base. Poniamo ad esempio il caso di voler creare delle pagine opzioni all’interno del nostro backend amministrativo: mi è capitato in più occasioni lavorative di doverlo fare, e questo soprattutto dovendo inserire finestre, textbox ed elementi HTML editabili dall’utente finale. Per fare un esempio scontato Option Framework Theme (OFT) permette di creare pagine di opzioni selezionabili (campi testo, bottoni, etichette personalizzabili) all’interno del backend – che risaputamente in WP è difficile da modificare a mano – e questo renderà  il nostro blog molto più simile ad un CMS come Joomla!.

Certo avrei potuto installare un plugin per estendere il sito in tal senso, ma il framework in questo caso offre il vantaggio non indifferente di poter introdurre modifiche permanenti nel nostro sito: se il plugin viene disinstallato salta completamente la funzionalità  ed il sito potrebbe compromettersi, mentre col framework estendiamo il core in modo permanente. Altri esempi sono presto detti: pensiamo a CodeStar, Theme Force oppure a Redux – quest’ultimo permette di far diventare WordPress un sito di video streaming, integrare velocemente Bootstrap, far diventare selezionabili i colori del nostro theme, ed un’altra funzione molto diffusa nei theme commerciali come quella di poter aggiungere shortcode direttamente all’interno del backend, e non solo lato sviluppatore. A questo punto possiamo specificare che i framework cercano di rendere WordPress un ambiente di sviluppo vero e proprio, arricchito ad esempio dalla presenza di SASS come di Composer.

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Di norma i framework sono contenuti all’interno di una singola cartella (che basta copiare nella cartella parent del nostro sito web), e saremo subito pronti a cominciare: tenete conto che, in alcuni casi, non è necessario copiare tutti i file ma soltanto alcuni di quelli presenti, per cui leggete sempre il file readme prima di procedere. L’installazione di un framework WP, almeno nella mia esperienza, avviene sempre mediante semplice copia dei file all’interno del child o del parent, a seconda dei casi.

In certi casi i framework sono a pagamento, come ad esempio:

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ma ci sono numerose di queste estensioni per WP free ed open source, quali:

Perchè framework e non, semplicemente, plugin?

La domanda a questo punto sorge spontanea: da cosa nasce l’esigenze dei framework piuttosto che la solita serie di plugin? Le ragioni sono varie: al di là  di un discorso di manutenibilità  ed efficenza (più plugin installiamo, peggio è nel lungo periodo: bug, falle scoperte, incompatibilità  con le nuove versioni di WP), i framework sono estensioni robuste di WordPress che permettono di mettere mano alle funzioni avanzate, e questo in modo (relativamente) più intuitivo di quanto non avvenga coi plugin. Questi ultimi, di fatto, offrono spesso funzionalità  limitate, oltre a stabilire una dipendenza che è troppo semplice da violare: basta disinstallare il pugin, infatti – spesso senza rendersene conto – per generare errori nel codice, e far crollare il “castello” che abbiamo costruito. I framework, al contrario, si installano in modo più articolato, ed è meno probabile che l’utente medio riesca, anche inavvertitamente, a “fare danni”.

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