Cosa vuol dire “intramoenia”


La parola “intramoenia” è un termine composto da due parti latine:

  1. “Intra-“: dal latino “intra”, che significa “dentro” o “all’interno”.
  2. “-moenia”: dal latino “moenia”, che significa “mura” o “mura della città”.

Quindi, etimologicamente, “intramoenia” significa “dentro le mura”. Nel contesto moderno, il termine viene spesso usato per indicare attività che si svolgono all’interno di una struttura, in particolare in ambito sanitario. Ad esempio, l’attività intramoenia è l’attività medica che un professionista della salute svolge all’interno delle strutture pubbliche, ma con finalità e modalità private. In pratica, i medici del sistema sanitario pubblico possono offrire visite e consulenze a pagamento all’interno degli ospedali o delle cliniche in cui lavorano.

La libera professione intramuraria, nota come “intramoenia”, consente ai medici ospedalieri di fornire prestazioni sanitarie al di fuori dell’orario di lavoro ufficiale, utilizzando le strutture dell’ospedale a pagamento per il paziente. Questa pratica garantisce al paziente la possibilità di scegliere il proprio medico, con la spesa sanitaria detraibile fiscalmente. Il medico deve rilasciare una regolare fattura per i servizi resi.

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La Legge 8 novembre 2012, n. 189, ha introdotto diverse disposizioni per regolamentare l’intramoenia:

  1. Strutture dedicate: È stata prorogata la realizzazione di strutture per l’attività libero-professionale intramuraria (Alpi) fino al 31 dicembre 2014. Le Regioni devono valutare gli spazi disponibili e i volumi di prestazioni entro il 31 dicembre 2012. Se mancano spazi adeguati, possono organizzare un programma sperimentale presso studi privati, con convenzioni annuali tra i professionisti e l’azienda sanitaria.
  2. Infrastruttura telematica: Entro il 31 marzo 2013, deve essere attivata una rete telematica per gestire prenotazioni, impegni dei medici, pazienti e pagamenti, integrata con il fascicolo sanitario elettronico. Le specifiche tecniche devono essere stabilite entro il 30 novembre 2012.
  3. Tracciabilità dei pagamenti: I pagamenti per le prestazioni devono essere effettuati attraverso mezzi che garantiscano la tracciabilità. Gli studi professionali devono dotarsi degli strumenti necessari entro il 30 aprile 2013.
  4. Tariffe e remunerazione: Le tariffe devono essere adeguate a coprire i costi diretti e indiretti, compresi gli ammortamenti e la manutenzione delle apparecchiature, oltre a garantire un’adeguata remunerazione per i professionisti e il personale di supporto.
  5. Limitazioni e controllo: È vietato svolgere attività libero-professionale in studi collegati in rete dove operano anche professionisti non dipendenti del SSN, a meno che non vi sia una deroga dell’azienda sanitaria e sia garantita la completa tracciabilità delle prestazioni.

In caso di mancata organizzazione dell’attività, i direttori generali rischiano una decurtazione della retribuzione di risultato o, in casi gravi, la destituzione dall’incarico.

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(fonte, foto di Moondance da Pixabay)

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