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Come creare un e-commerce mediante 5 semplici raccomandazioni

Gli e-commerce sono certamente uno degli aspetti tecnologici del web più interessanti, discussi ed utilizzati: sebbene le possibilità  in questi ambiti non siano poche, molte volte si tende a creare una certa confusione sul “come” fare determinate cose, e soprattutto sussistono ampi dubbi su come regolarsi in ambito SEO.

Andiamo per ordine: anzitutto, per creare il vostro e-commerce, cioè il negozio online da cui vendere sul web prodotti e servizi, c’è l’imbarazzo della scelta. Di fatto potete optare per le soluzioni open source:


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che, con qualche differenza di gestione (oltre che di logica sottostante il CMS), sono pressappoco equivalenti. Tutte permettono di gestire un carrello online, inserire pagine HTML a parte, creare cataloghi di articoli manualmente e/o importarli da file CVS, creare articoli o servizi categorizzati, aggiungere tag ed implementare soluzioni di pagamento sia mediante HTTPS che con PayPal o altri gateway di pagamento.

 

1) Affidare la realizzazione del sito / layout ad un professionista

Punto primo, e non a caso, se si vuole creare un e-commerce professionale che possa convertire nel medio-lungo periodo. Non ci sono dubbi che la realizzazione del sito esca fuori al meglio se affidiamo la costruzione del suo layout, la progettazione dettagliata degli spazi e l’ottimizzazione del theme per cellulari e tablet ad un professionista; non è difficile trovarne uno (ad esempio su pickafreelance.com, che include anche me e molti degli autori e responsabili di Webhouse), certamente i costi sono da valutare caso per caso, ma sempre nell’ottica di un investimento con un ritorno. Al limite, possiamo ricorrere ad un theme a pagamento su ThemeForest, dato che sono sempre piuttosto affidabili, funzionano bene su tutti i browser e possiedono a volte anche funzionalità  per facilitare i meno esperti.

Anche il fatto di privilegiare l’aspetto visuale, in effetti, utilizzando immagini efficaci e grafica scalabile e moderna, passa necessariamente per la consulenza con un professionista: non ci sono vie di mezzo.

 

2) Non aspettarsi vendite stellari dopo poche ore

L’obiettivo di un e-commerce non sono tanto le visite, in effetti, quanto le conversioni – cioè le vendite che riusciamo ad effetture mediante esso. I tempi di lancio di un sito di e-commerce, di promozione dei suoi prodotti e di vendita dei suoi prodotti è solitamente un’operazione non banale, specialmente dal punto di vista SEO presenta una serie di difficoltà  non da poco. Quindi, prima di crocefiggere (si spera solo idealmente) il vostro webmaster valutate i seguenti punti:

  1. la validità  del vostro modello di business;
  2. l’efficacia delle offerte in termini di qualità  e prezzo;
  3. sappiate trovare infine una risposta valida al perchè un cliente dovrebbe comprare da voi e non su Ebay, amazon o altri marketplace.

Subito dopo potete interrogarvi sull’usabilità  del sito, sull’aspetto grafico magari scadente, sulla facilità  dell’utente inesperto nell’effettuare un acquisto e sui metodi di pagamento che state utilizzando (Paypal ispira maggiore fiducia ma non è una regola generale, in effetti). Il mito secondo cui basta mettere online un sito di e-commerce, caricare un po’ di roba come capita ed “ottimizzare i codici HTML” (sic) – come usano scrivere certi imbonitori della domenica – facendo un po’ di link building a casaccio per fare conversioni, perchè non è affatto cosà¬.

 

3) Non utilizzare soluzioni (pseudo) facili / banali / troppo semplificate

Non ci sono dubbi che sul web non manchino soluzioni facilitate per creare siti web, tanto più che ci sono realtà  come Jimdo che permettono di creare in automatico, o quasi, anche un sito di e-commerce. Il problema, in questi casi, è che il sito risultante sarà  uscito fuori in maniera del tutto analoga a centinaia (se non migliaia) di altri, e ciò potrebbe rendere difficoltoso apparire sui motori di ricerca e provare ad inserire contenuti personalizzati, cosa che una consulenza con un sito web ben fatto su misura solitamente vi permette di fare. Tanto vale che un utente inesperto opti per una white-label, ad un certo punto, piuttosto che avere la presunzione che un sito di questo genere possa competere professionalmente con Amazon.

 

4) Valutare realisticamente il mercato

Siamo d’accordo che non sia uno skill prettamente tecnico, ma è una valutazione assolutamente necessaria. Se vi state buttando su un mercato nuovo, valutate che il vostro pubblico esista. Se state entrando in concorrenza con altri, valutatene bene le forze e le vostre capacità  di competere con essi. Probabilmente la metà  degli italiani ritiene di essere un genio del marketing e delle vendite online, ma poi bisogna vedere nella pratica cosa succeda e se le idee che sembrano geniali siano davvero tali.

 

5) Affidarsi ad un SEO per le conversioni, non per il ranking

Potreste riuscire a salire su Google per query di ricerca accattivanti, ma che convertono poco o nulla: per i siti di e-commerce ci vogliono accorgimenti piuttosto particolari per l’ottimizzazione, e non è banale riuscire neanche a scrivere articoli esplicativi sull’argomento. Per cui è opportuno affidare la consulenza SEO a chi abbia un minimo di esperienza nel settore, e soprattutto sappia fornire valore aggiunto al vostro e-commerce.

Ovviamente non finisce qui e non è tutto semplice, lineare e roseo come articoli e tutorial che trovate su Google vi raccontano: ci sono gli oneri fiscali, la burocrazia, la tecnica, e la sottovalutazione di questi ulteriori aspetti è un errore tragico  quanto molto comune.

Esistono molti corsi online per imparare a gestire ed usare gli e-commerce da soli, come quello di Madri “Creare un Sito Ecommerce” per imparare a fare un sito di questo genere.

Le indicazioni dell’articolo, comunque, evidenziano alcuni aspetti basilari: adesso tocca a voi!

Photo by melenita2012

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