Che cos’è questa carta unica di cui si sta parlando cosଠtanto?
Si tratta di un documento che fungerà allo stesso tempo da carta d’identità , da tessera sanitaria, da identità digitale e da bancomat. Il Governo Conte 2 ha inserito questo provvedimento tra quelli della nuova legge di bilancio.
Stando a quanto ha dichiarato il sottosegretario del Ministero dell’Economia, Alessio Villarosa (Movimento Cinque Stelle), gli obiettivi sono diversi. Sostanzialmente, la carta unica porterebbe due vantaggi ai cittadini e due allo Stato. Vediamo quali.
La carta unica dalla parte dei cittadini
Basta con tutte quelle carte nel borsellino! Carta d’identità , bancomat, patente, tessera sanitaria eccetera.  E altri scenari futuri sono possibili.
Se poi ci aggiungiamo la tessera dei mezzi pubblici e quella del supermercato, ecco che il portafoglio diventa stracolmo. Con la carta unica ci sarà una riduzione netta. E il tornello dell’ATM, quando appoggio il portafoglio perchà© non ho voglia di tirare fuori il badge, non mi dirà più: “Troppe tessereâ€. E quando si va in farmacia, non si dovrà più perdere tempo cercare la tessera sanitaria, ma basterà tirare fuori la nostra carta unica. Per non parlare di quelle situazioni in cui adesso occorre fornire sia il documento d’identità , sia il codice fiscale.
Ma non è questo il suo unico vantaggio. Il prodotto si rivolge anche a chi non vuole o non può aprire un conto corrente e/o a chi non può o non vuole avere una carta di credito. Infatti, come abbiamo visto sopra, sarà anche bancomat e permetterà di prelevare agli sportelli e di effettuare i pagamenti on-line e off-line in tempo reale.
Dalla parte dello Stato
E lo Stato che cosa ci guadagna? Innanzitutto, la carta unica è uno strumento che il governo utilizzerà per disincentivare l’utilizzo del contante. Non solo: attualmente, lo Stato spende diverse centinaia di milioni di euro per produrre tutti i documenti che produce. Ergo, risparmierebbe parecchio.
Critiche e suggerimentiÂ
Tralasciando gli attacchi di chi sostiene che sarà un’arma dello Stato orwelliano per controllarci tutti quanti, alcune domande però sorgono: e se la perdo? I miei dati sensibili sono al sicuro visto che sono concentrati tutti in un solo “luogoâ€? Inoltre, ci auspichiamo che la Pubblica Amministrazione si attrezzi al più presto per accettarla.