Studiare la composizione, la storia e gli usi della marijuana non è più un sogno utopico di migliaia di studenti che vorrebbero formarsi per trovare un lavoro in questo settore.
Oggi è già la realtà di diversi atenei.
Sono tanti gli studenti degli USA a essersi approcciati a questo mondo in espansione, trovando promettenti sbocchi professionali.
àˆ interessante notare il fatto che questi studi potrebbero davvero rappresentare una risorsa anche per il futuro del nostro Paese, oggi già caratterizzato dalla presenza di realtà come l’italianissimo negozio online di hashish legale Justbob.
Questo articolo si pone l’obiettivo di analizzare i corsi di studio delle principali università statunitensi, per poi focalizzarsi sulle novità offerte da alcuni atenei italiani.
Infine si vedrà in che modo il settore della cannabis potrebbe avere un ottimo impatto sull’intera economia europea nel giro di trent’anni.
Anche per l’Italia è tempo per gli studi sulla cannabis: ecco le prospettive lavorative per gli universitari
USA, Colorado: “formazione scientifica imparziale†sulla cannabis
Il CSU Pueblo del Colorado è sicuramente una delle università pioniere per l’introduzione di studi sulla cannabis.
Nasce cosଠil corso intitolato ‘Biologia e Chimica della Cannabis’, impegnato nella ricerca e nell’approfondimento degli usi della marijuana per scopi medici.
Nella pagina di accesso, gli organizzatori commentano cosà¬: “Il CSU Pueblo è entusiasta di fornire una formazione scientifica imparziale, che si è resa necessaria affinchà© l’industria della cannabis si espanda e diventi più regolamentataâ€.
Ed è stato effettivamente cosà¬.
Il corso di laurea del CSU Pueblo mira a formare gli studenti in chimica, fisica, biologia, e matematica, e insegna loro ad applicare queste conoscenze per approfondire gli studi sulla scienza della cannabis.
Oggi sono diverse le università statunitensi che offrono percorsi di laurea fortemente orientati al mercato del lavoro della cannabis.
Per citarne alcuni, ricordiamo la Oaksterdam University o la Trichome Institute, nella quale gli studenti imparano a sezionare e riconoscere le tipologie della pianta per la creazione di vini, diventando dei veri e propri sommelier della cannabis.
Dopo gli Usa è la volta del tricolore: a Padova si studia cannabinologia
Dopo La Sapienza di Roma, che aveva avviato un laboratorio sulla cannabis nel percorso della laurea magistrale in Scienze Sociali Applicate, è il turno dell’Università degli Studi di Padova.
Nasce il percorso di ‘Cannabinologia: la pianta di Cannabis e il sistema endocannabinoide’, frutto della collaborazione tra il Dipartimento di Neuroscienze e la startup Cannabiscienza.
Il corso, spalmato in un quadrimestre, mira a formare gli studenti sugli usi della cannabis sativa e sul cannabidiolo, ponendo l’accento sulle normative in vigore e sugli usi in ambito medico.
Infatti, gli organizzatori mirano a colmare un vuoto formativo che permane all’interno della classe medico-sanitaria, con la speranza di abbattere i pregiudizi sull’efficacia della cannabis sativa per scopi curativi.
Grazie all’acquisizione di competenze cliniche, farmacologiche e conoscenze di carattere storico e normativo, il corso offre promettenti sbocchi professionali per gli studenti.
In effetti, il percorso è rivolto a chiunque sia intenzionato ad approfondire la tematica, assieme a medici e infermieri per il motivo che si è appena detto.
Spostandoci a Milano invece, il dipartimento di Scienze Farmaceutiche ha lanciato un corso di perfezionamento di 46 ore in cui si discute sulle normative e sugli aspetti medici e agro-alimentari della cannabis.
Aumentano i corsi di laurea sulla cannabis: ma c’è il mercato?
Gli Stati Uniti hanno dato dimostrazione negli ultimi decenni di voler investire nel mercato della marijuana legale.
L’Italia, d’altro canto, comincia ad affacciarsi a questo mondo solo negli ultimi tempi.
Se negli anni ‘40 il Bel Paese era il secondo produttore mondiale dopo l’Unione Sovietica, anni di pregiudizi legati alla pericolosità della cannabis che hanno fatto – letteralmente – di tutta l’erba un fascio, hanno comportato la perdita del suo primato.
Eppure, il business della cannabis sembra che possa dare ottimi frutti nel prossimo trentennio.
Secondo una ricerca della Prohibition Partners condotta nel 2019, si è stimato un ricavo complessivo che va dai 7 ai 30 miliardi. Queste cifre sono legate in particolar modo al settore medico-farmaceutico e all’uso della cannabis per scopo ricreativo.
La stessa società commenta poi cosà¬: “Negli ultimi dodici mesi l’industria della cannabis europea è cresciuta più che negli ultimi sei anni. Sei Paesi hanno annunciato nuovi provvedimenti legislativi e già 500 milioni di euro sono stati investiti nel businessâ€.
Si stima dunque una crescita esponenziale entro il 2028, portando il valore della cannabis a 123 miliardi in tutta Europa: 58 miliardi arriverebbero dal settore medico-farmaceutico, mentre i restanti 65 miliardi dall’uso ricreativo.
Conclusioni
In questo articolo si è parlato delle nuove prospettive lavorative nel settore della cannabis, a cominciare dai corsi di studi offerti da alcuni atenei italiani.
Gli Stati Uniti hanno aperto le porte per questo settore in crescita, e il Bel Paese lo ha raggiunto solamente negli ultimi anni.
Si è visto poi come la cannabis per scopo medico e ricreativo offrano degli ottimi presupposti per una crescita esponenziale a livello europeo nei prossimi trent’anni.
Tutto ciò fa ben sperare per produttori, rivenditori e consumatori di cannabis legale, ma sarà solo il tempo a dare tutte le conferme del caso.
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