Lei di Marracash: significato, analisi e contesto del brano

Marracash e il singolo “Lei”: un ritratto poetico dell’amore moderno

Il 4 aprile 2025, Marracash ha pubblicato “Lei”, secondo singolo estratto dal suo ottavo album in studio, È finita la pace. Il brano, prodotto da Marz e Zef, ha debuttato alla quinta posizione della classifica dei singoli italiana, confermando il successo dell’artista nel panorama musicale nazionale.

Un’ode all’amore autentico (ideale)

“Lei” si distingue per la sua lirica intensa e riflessiva, in cui Marracash esplora le sfumature di un amore autentico e non convenzionale. La protagonista del brano è una figura femminile forte e indipendente, che sfugge agli stereotipi e alle aspettative sociali:

“Lei è nature, no rifatta, morbidissime labbra ambra”

Attraverso versi come questi, l’artista celebra una donna che ha combattuto le proprie battaglie senza mai arrendersi, incarnando un ideale di autenticità e resilienza.

Analizziamo riga per riga il testo della canzone “Lei” di Marracash, per comprenderne a fondo il significato, tra immagini poetiche, riflessioni sull’amore e riferimenti culturali.

1ª strofa: il ritratto di lei

“Lei è nature, no rifatta, morbidissime labbra ambra (ambra)”
→ Lei è naturale, non ha fatto interventi estetici. Le sue labbra sono morbide e del colore dell’ambra, suggerendo sensualità ma anche autenticità.

“Lei m’incolla se parla, non vuol farmi da mamma o balia (balia)”
→ Le sue parole affascinano, tengono incollato Marracash. Non vuole però essere una figura che lo protegge o accudisce (come una madre o una balia): è una donna, non una figura salvifica.

“Sceglie come esser bella, se ne fotte di Kylie e Kendall (Kendall)”
→ Non segue i canoni imposti dai social o dalle celebrità come Kylie e Kendall Jenner. Sceglie autonomamente il suo stile e valore estetico.

“Lei già ha fatto una guerra senza arrendersi mai a se stessa”
→ Ha superato momenti difficili nella vita, mantenendo la sua identità. Non ha mai ceduto all’autosabotaggio o all’autonegazione.

2ª strofa: la connessione emotiva

“Lei non crede all’oroscopo, non vuole attenzioni che costano”
→ È razionale, non si affida a credenze. E non è interessata a gesti materiali: cerca verità, non ostentazione.

“E io cado sul morbido, se mi vuole, le sue mani mi mordono”
→ Si abbandona a lei con fiducia, ma lei è anche passionale e intensa (le mani che “mordono” evocano desiderio e potere).

“Io e lei nel vuoto cosmico, X-ray, vede dentro un involucro”
→ Con lei si sente isolato dal mondo. Lei lo guarda oltre la superficie, lo “scansiona” come un X-ray, vede ciò che c’è davvero sotto.

“Mi piacciono di lei le cose che non conosco”
→ È attratto proprio da ciò che in lei resta misterioso, non da ciò che può prevedere o controllare.

Ritornello: la sfuggevolezza del legame

“Ora che dovrei darle un nome, poi perché”
→ È arrivato a un punto in cui dovrebbe definirla, ma si chiede il senso di farlo.

“Una costellazione che svanisce all’alba”
→ Lei è qualcosa di meraviglioso ma effimero, come una costellazione visibile solo di notte, destinata a sparire.

“Uh, lei è chissà dove (non credo che esista)”
→ È come un sogno o un ideale: non sa dove sia ora e dubita persino che esista davvero.

“Una tra un milione ci sarà, come me (non credo che esista)”
→ Forse esiste, ma è rarissima. O forse è un’illusione. Lui stesso si sente unico e irrealizzabile.

3ª strofa: libertà e desiderio

“Lei non vuole le faccia né da padre né pappa, graffia (graffia)”
→ Rifiuta ruoli maschili protettivi o dominanti. Sa graffiare: è indipendente e forte.

“Niente mode, ha il suo gusto, sa che il lusso è un gioco, un guscio (guscio)”
→ Ha uno stile proprio, non si fa guidare dalla moda. Il lusso non la inganna, è solo una facciata.

“Ama il sesso ed è sporca senza il senso di colpa, scotta (scotta)”
→ Vive liberamente la propria sessualità, senza vergogna o remore. È intensa e appassionata.

“Gode ad avermi attorno, non ne ha mica bisogno in fondo”
→ Gli fa piacere stare con lui, ma non dipende da lui: è completa da sola.

4ª strofa: una relazione senza definizioni

“Non è mia, non sono suo, ma quando siamo assieme, siamo solo noi”
→ Non si appartengono, non si definiscono come coppia tradizionale. Ma insieme creano un’unicità, una fusione.

“Emorragia, lacrime fluo, cercare di alleviare il male come puoi”
→ Descrive la relazione come una ferita colorata: bella e dolorosa. Tentano di curarsi a vicenda, senza riuscirci sempre.

“Quello che facciamo non è un contenuto, privo di emozioni, tutto è contenuto”
→ Non vivono un amore da “social”: è reale, denso di significato, non qualcosa da esibire.

“Non ha rinunciato alla sua fantasia, butta fuori senza strategia”
→ Lei resta fedele ai suoi sogni, si esprime senza calcoli, con spontaneità.

Secondo ritornello e conclusione: il disincanto

“Lei è come una festa che finisce all’alba”
→ Meravigliosa, ma fugace. Non è fatta per durare.

“Non vuol darmi un nome, ogni relazione ricomincia all’alba”
→ Rifiuta etichette. Ogni rapporto è come un ciclo che riparte, senza continuità.

“Sogno di un amore, così forte che sopravvivrà”
→ Il sogno è quello di un amore invincibile… anche se si teme che sia solo fantasia.

“Mai una che ho detto: ‘È lei’. Di meno non accetterei”
→ Non ha mai incontrato una donna che abbia definito “quella giusta”, ma sa che non si accontenterà mai di meno.

“Non credo il problema sia lei, non credo che esista lei”
→ Forse il problema non è lei… ma forse nemmeno esiste davvero. È un’idea, un ideale.

Marracash descrive una figura femminile potente, vera e sfuggente, che rappresenta un ideale di amore moderno: privo di ruoli predefiniti, libero, eppure intensamente emotivo. Ma allo stesso tempo, il brano è una riflessione malinconica sull’impossibilità di afferrare qualcosa di così puro in un mondo disilluso, dove tutto tende a svanire “all’alba”.

Il video musicale

Il videoclip di “Lei”, diretto da Giulio Rosati e pubblicato il 24 aprile 2025, offre una rappresentazione visiva delle tematiche trattate nel brano. Ambientato in una stanza simbolica, il video enfatizza l’intimità e la complessità della relazione descritta, sottolineando l’idea di un amore che sfugge alle definizioni convenzionali.

Un capitolo di una trilogia

“Lei” fa parte di È finita la pace, album che conclude una trilogia iniziata con Persona (2019) e proseguita con Noi, loro, gli altri (2021). Questo progetto rappresenta un percorso artistico attraverso il quale Marracash ha esplorato temi personali e sociali, offrendo una visione profonda e articolata della realtà contemporanea. (Universal Music Italia)

Conclusione

Con “Lei”, Marracash conferma la sua capacità di coniugare introspezione e critica sociale, offrendo un brano che invita l’ascoltatore a riflettere sull’essenza dell’amore e sull’importanza dell’autenticità nelle relazioni. Per ulteriori dettagli sulla discografia di Marracash, è possibile consultare la pagina su Discogs: (Universal Music Italia). Foto di copertina Di Tommaso Berzanti – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=131287455

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