Guida pratica alla notazione esadecimale (0x)

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La notazione esadecimale è un sistema numerico basato su 16 cifre invece delle 10 tradizionali utilizzate nel sistema decimale. Le 16 cifre esadecimali sono: 0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, A, B, C, D, E, F, dove A rappresenta 10, B rappresenta 11, e così via, fino a F che rappresenta 15.

Questa notazione viene usata frequentemente per rappresentare gli indirizzi di memoria nei computer, poiché consente di esprimere numeri grandi in un formato compatto. Gli indirizzi di memoria sono posizioni numeriche all’interno della memoria RAM, e l’esadecimale è più compatto rispetto al sistema decimale, il che lo rende più leggibile e facile da manipolare.

Concetti chiave:

  • La base 16 (esadecimale) è composta da 16 simboli: 0-9 e A-F.
  • Ogni “cifra” esadecimale corrisponde a 4 bit (1 “nibble”).
  • Per rappresentare numeri più grandi, si combinano più cifre esadecimali, ad esempio, un indirizzo può essere 0x1A3F.

Perché si usa l’esadecimale?

Nel computer, la memoria è divisa in celle, e ogni cella ha un indirizzo univoco. Poiché i numeri binari (composti solo da 0 e 1) sono difficili da leggere per gli esseri umani, si usa l’esadecimale per rappresentare questi indirizzi in un formato più compatto e facilmente leggibile.

Esempio di conversione:

Immagina che tu abbia un indirizzo di memoria rappresentato in binario:

  • Indirizzo binario: 1011110001001110

Questo è difficile da leggere, quindi possiamo convertirlo in esadecimale. Dividendo il binario in gruppi di 4 bit, otteniamo:

  • 1011B
  • 1100C
  • 01004
  • 1110E

Quindi, l’indirizzo binario 1011110001001110 in esadecimale diventa 0xBC4E.

Indirizzi consecutivi in esadecimale:

Ora, vediamo degli esempi di indirizzi consecutivi in memoria, usando la notazione esadecimale.

Supponiamo che un indirizzo di partenza sia 0x1000. Gli indirizzi consecutivi saranno incrementati di una certa quantità (ad esempio 1, che corrisponde a 1 byte).

  1. Indirizzo iniziale: 0x1000
  2. Indirizzo successivo: 0x1001
  3. Indirizzo successivo: 0x1002
  4. Indirizzo successivo: 0x1003
  5. Indirizzo successivo: 0x1004

Ogni incremento di 1 porta alla successiva posizione in memoria. In esadecimale, l’incremento si comporta come un “contatore” e quando si raggiungono cifre come 0xF, si ritorna a 0x10.

Esempio di incremento:

Partiamo da 0x10:

  1. Indirizzo iniziale: 0x10
  2. Indirizzo successivo: 0x11
  3. Indirizzo successivo: 0x12
  4. Indirizzo successivo: 0x13
  5. Indirizzo successivo: 0x14

In questo caso, dopo 0xF (15 in decimale), l’indirizzo successivo sarà 0x10, proprio come accade con i numeri decimali dopo 9.

Considerazioni finali:

Gli indirizzi esadecimali sono molto più facili da leggere e gestire rispetto ai numeri binari puri, specialmente quando si trattano ampie quantità di memoria, come negli indirizzi di RAM o nei percorsi di file in un sistema operativo. Ad esempio, un indirizzo di memoria come 0xA8C2F6 è molto più leggibile rispetto a 101010001100001011110110.

La notazione esadecimale è quindi una “comoda abbreviazione” dei numeri binari, utile per tutti i professionisti dell’informatica, in particolare quando si analizzano o si manipolano gli indirizzi di memoria o i valori di registro nei processi di programmazione e debugging.

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