Se avete ricevuto un SMS che inizia con “Papà sto provando a chiamarti”, è plausibilmente una truffa online. In questo caso truffa consiste nell’invio di messaggi in cui i truffatori si fingono figli in difficoltà, sostenendo di aver perso il telefono e chiedendo di essere contattati su un nuovo numero WhatsApp. L’obiettivo è sfruttare l’affetto familiare per ottenere denaro o dati sensibili. La Polizia consiglia di verificare sempre l’identità prima di rispondere e soprattutto di fare attenzione a non inviare dati sensibili di alcun genere. Questo tipo di inganni è diventato molto sofisticato e potrebbe fare uso delle Intelligenze artificiali e delle loro capacità di riprodurre voci di altre persone, facendole sembrare naturali.
Sono numerosi in casi registrati da almeno un anno o due: a Umbertide, numerosi cittadini hanno recentemente ricevuto SMS fraudolenti in cui i truffatori si spacciano per figli in difficoltà, affermando di aver perso il telefono e chiedendo di essere contattati tramite un nuovo numero WhatsApp. L’obiettivo è sfruttare i legami affettivi per ottenere denaro, in alcuni casi sfruttando l’intelligenza artificiale per riprodurre la voce del ragazzo e indurre i genitori a pagare un riscatto. Stessi casi sono stati segnalati dalle cronache in varie città italiane, tra cui Napoli, per cu un recente articolo del giornale online “Il Vaporetto“, si evidenzia una nuova truffa online in cui i malintenzionati inviano messaggi fingendosi figli in difficoltà, come:
“Papà, sto provando a chiamarti, ho perso il telefono e non ho linea. Appena puoi scrivimi su Whatsapp a questo numero“
Questi messaggi mirano a sfruttare l’affetto familiare per indurre le vittime a fornire dati personali o cliccare su link dannosi. È fondamentale verificare sempre l’autenticità di tali comunicazioni contattando direttamente il familiare coinvolto e prestare attenzione a incongruenze nel messaggio, come l’uso di link sospetti o errori grammaticali. La prudenza e la consapevolezza sono essenziali per proteggersi da queste frodi.
Di seguito un esempio che ci è stato recapitato da un lettore (il numero da cui scrivono potrebbe cambiare ogni volta).
La Polizia Postale raccomanda naturalmente di non rispondere a tali messaggi, non aprire eventuali link e contattare direttamente il familiare tramite i canali abituali. Anche il servizio di segnalazione numeri sospetti Tellows ha dedicato una pagina all’argomento.
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