“Raw dogging“ è un termine colloquiale che indica l’atto di avere rapporti sessuali senza l’utilizzo di preservativi o di altri metodi di barriera, ci spiega ChatGPT quando glielo chiediamo. Di più: l’intelligenza artificiale generativa di Microsoft rifiuta di generare immagini che contengano la frase in questione. Il che potrebbe rivelarsi indicativo di un trend che sta prendendo piede da tempo, ovvero di tecnologie di IA che di fatto stabiliscono autonomamente – in base a come sono state programmate, s’intende – dei limiti da non poter superare.
L’Urban Dictionary, sempre impeccabile, indica come rawdogging (scritto tutto attaccato) in origine il fatto di avere rapporti non protetti, e poi estende il significato nell’accezione più generale di cose tipo: affrontare un raffreddore senza medicinali, oppure rigirare un pollo in cottura a mani nude. Sono gesti che tentano alcuni di noi, come una forma di pseudo-anticonformismo spicciolo, come se sfidare il sistema consistesse davvero nello sfidare il contagio di malattie sessualmente trasmissibili, cedere ad aspettative sociali che ci vorrebbero diversi da come siamo, rischiare di farci del male pur di individuare artificiosamente un modo perchè gli altri parli di noi.
Nell’accezione giornalistica più diffusa, il rawdogging è un modo di affrontare un lungo volo in aereo, ad esempio, senza utilizzare dispositivi elettronici di alcun tipo, di fatto fissando il vuoto dal finestrino dell’aereo per diverse ore.
“Aspetta, non hai scaricato nessuna musica, film, né libri, niente? Affronterai un volo di 12 ore così?” (rawdogging)
Sembra essere stato il calciatore del Manchester City Erling Haaland a lanciare il trend su Instagram: 24 anni, noto per le prodezze calcistiche ai più, ha portato il concetto di affrontare un voli senza alcun intrattenimento o comfort come sfida social. Nello specifico un volo di sette ore senza telefono, senza dormire, senza acqua, senza cibo, definendolo “facile”. Anche un altro utente di Instagram detiene un record personale di ben 13 ore di rawdogging, e si tratta ancora una volta di una persona di sesso maschile.
Un comportamento curioso, tendenzialmente virale, potenzialmente dannoso in quanto si basa su una pratica rischiosa (il sesso non protetto) che potrebbe indurre altri comportamenti altrettanto tali. Ma cosa sussiste come fondamento a questo genere di idea? Alla base di questo tipo di comportamento c’è un aspetto legato alla sessualità, naturalmente, come testimonia l’origine del termine che ha un fondamento di questo tipo: la dottoressa Gurpreet Kaur, psicologa clinica online, ha spiegato a Euronews. che il rawdogging potrebbe essere inteso come “segnale di forza mentale e autocontrollo, tradizionalmente ritenute qualità maschili“. In altri termini, il rawdogging sarebbe visto come un totem del “vero maschio”. E poi prosegue: “Con il progressivo cambiamento dei confini della mascolinità nella società, potenzialmente percepiti come minacciosi per l’identità maschile, questa tendenza può risultare più seducente per gli uomini che desiderano riaffermare la propria virilità tramite un’esibizione di pura resistenza.” E conclude che si potrebbe trattare anche di un modo per rafforzare la propria autostima, aspetto su cui i social network sembrano essere strumento molto comune: “Ciò può rafforzare la loro autostima e il loro ruolo nella società come maschi alfa“.
Un po’ come le gare di resistenza e le sfide assurde, e un po’ pericolose, con cui molti adolescenti vengono periodicamente “messi alla prova” dai coetanei. Il tutto in forma digitalizzata, ovviamente, e con l’idea di farsi vedere da più persone possibili.
👇 Da non perdere 👇
- Cellulari 📱
- Mondo Apple 🍎
- Programmare 🖥
- Reti 💻
- Sicurezza & Privacy 👁
- Svago 🎈
- WordPress 🤵
- 💬 Il nostro canale Telegram: iscriviti
- 🟠 Nuovi TLD di dominio morti? No, abbiamo bisogno di modelli di business più solidi
- 🟢 Come si calcola la probabilità (metodo generale)
- 🔵 Che significa la parola “nope”