La sicurezza informatica non è una faccenda pertinente solo ai computer, ma fa parte di una gamma di situazioni in cui l’internet delle cose (cosiddetto IoT, in sigla), certamente si trova ad essere direttamente interessato. Nello specifico, sembra che esista ancora oggi un modello di vibratore – dotato di connessione ad internet e videocamera integrata – soggetto ad una serie di rischi per quanto riguarda l’aspetto informatico della sicurezza. Dai test effettuati, infatti, sembra che su questo tipo di oggetto sia possibile per un estraneo connettersi allo streaming video, ed effettuare una privilege escalation sfruttando la Wi-Fi. A questo si aggiungono problemi ulteriori, legati al fatto che alcuni modelli presentavano username e password cablate nel codice, e che fosse relativamente agevole geolocalizzare i dispositivi sfruttando alcune falle nella connettività . L’azienda in questione risulta essere stata contattata, ma non ha fornito ufficialmente alcuna risposta in merito. Il modello non è di facile reperibilità , per cui non dovrebbe costituire un rischio per gli utenti; ovviamente è sempre opportuno conoscere che possono essere situazioni del genere anche su ulteriori modelli analoghi.
Il tutto avviene, secondo un dettagliato report di ArsTechnica, per alcuni prodotti della gamma di un brand di discreta popolarità su internet, noto soprattutto per i giocattoli sessuali e per i vibratori che vengono abitualmente commercializzati. Il modello incriminato è quello che includeva una videocamera all’interno, e che – per la cronaca – sembra essere stato prodotto e messo sul mercato nel 2015, ed è attualmente reperibile solo su Amazon internazionale (su quello .it non c’è traccia, apparentemente, per cui il rischio dovrebbe essere circoscritto ed ormai limitato).
I suggerimenti dei ricercatori informatici sono quelli tipici per mettere in sicurezza da soli i sistemi: cambiare password ed utilizzarne di più complesse, oppure chiedere la sostituzione o al limite il rimborso del prodotto. La lezione che deve passare, in breve, è quella di sempre: utilizzate sempre con grande cautela questi prodotti, soprattutto se fanno parte dell’internet delle cose e se, come nel caso di alcuni modelli in questione, dispongano di una connessione ad internet attiva.
(fonte: ArsTechnica)
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