Approfondimento sulla piramide di Maslow
Riesci a soddisfare i tuoi bisogni ogni giorno? Provi un senso di frustrazione perchè alcune cose ti mancano? La risposta in questi casi non deve essere banalizzata, nè affidata a “guru” dalle soluzioni facili che provano solo a venderti fuffa. La rappresentazione dei bisogni umani rimane alla base dell’interesse delle scienze umane, ma molti altri settori si sono attivamente interessati alla questione. La piramide di Maslow è uno dei modelli più citati, ad oggi, per la rappresentazione dei bisogni umani, tanto di riuscire a stratificarli e renderli in qualche modo intersoggettivi, interdipendenti tra di loro.
Proviamo pertanto a chiederci e a rievocare brevemente l’idea base di Maslow e della sua piramide, per poi verificarne l’adattabilità a tempi e modi moderni. Sebbene l’idea di fondo resti valida andrebbe rivista con maggiore flessibilità, e non utilizzata come salvagente esclusivo.
La storia: Maslow e gli indiani d’America
La storia da cui partiamo oggi racconta, peraltro, che la cultura dei nativi americani potrebbe effettivamente essere più influente nella storia della psicologia di quanto generalmente si possa credere. Come evidenziato da Psychology Today, infatti, la storia dietro il concepimento della piramide riguarda una questione molto più ampia: quanto la cultura americana, in generale, sia stata influenzata dalle idee e dai principi dei gruppi di nativi americani, e quanto poco tale influenza venga riconosciuta alla cosa.
Chi era Abraham Maslow?
Abraham Maslow (1908-1970) è stato uno psicologo americano, noto per aver creato la gerarchia o “piramide” dei bisogni di Maslow, una teoria della salute psicologica basata sul soddisfacimento dei bisogni umani innati in via prioritaria, che culmina nel grado massimo esplicato da varie forme di auto-realizzazione. Maslow era un docente universitario di psicologia alla Brandeis University, al Brooklyn College, alla New School for Social Research e alla Columbia University. Un sondaggio Review of General Psychology, pubblicato nell’anno 2002, ha classificato Maslow come il decimo psicologo più citato del 20° secolo.

La gerarchia dei bisogni di Maslow fu proposta da Abraham Maslow nel suo articolo del 1943 “A Theory of Human Motivation“, pubblicato sulla rivista Psychological Review. Maslow successivamente estese l’idea per includere le sue osservazioni sulla curiosità innata negli esseri umani, liberando implicitamente il modello della rigidità ch,e secondo vari critici, lo tendeva a caratterizzare.
Nell’estate del 1938, infatti, Abraham Maslow aveva trascorso alcune settimane a fare ricerche antropologiche su una riserva dei Piedi Neri o Niitsítapi nei pressi di Alberta, in Canada. Le sue esperienze nella riserva ebbero un forte impatto sul suo pensieri, e capovolsero le sue opinioni socialmente preconcette sugli indiani. Fu colpito dalla generosità e dall’egualitarismo degli indiani, e dal rispetto insito nella loro società.
Maslow scoprì anche che per la maggior parte dei membri dei Niitsítapi, la ricchezza non era importante in termini di accumulazione di proprietà e possedimenti: al contrario, il donare agli altri era ciò che conferiva un autentico status di prestigio e sicurezza nella tribù, in contrapposizione all’avidità dei bianchi che vivevano nelle vicinanze. Spinto da una forse empatia verso questa tribù di nativi americani, l’esperienza sembrerebbe averlo ispirato a pensare in termini di un nuovo tipo di psicologia che si occupasse di aspetti fondamentali della natura umana, concettualizzò un nuovo approccio alla personalità radicato biologicamente, fortemente umanistico ed in grado di trascendere la ristrettezza del relativismo culturale.
Nota: si dice “piramide” o “piramida”? Si dice piramide, parola che deriva dal greco pyramis e che significa fuoco. La forma della piramide (e non piramida, con la a finale, come alcuni sembrano tendere a cercarla sui motori di ricerca) ricorda in modo stilizzato quella di una fiamma, in sostanza.
Che cos’è la piramide dei bisogni di Maslow
Si tratta di un’idea fondante per la definizione dei bisogni umani, concettualizzata mediante una piramide che indica una gerarchia di stadi e di bisogni annessi. Questo significa, in altri termini, che la piramide rappresenta una “base” (in basso nella figura) di necessità fisiologiche fondamentali – ad esempio: mangiare, dormire, respirare, riscoprire la sessualità) e via via salendo “in alto” nella figura, che abbiamo riportato idealmente in basso in questo articolo, troviamo progressivamente il bisogno di sicurezza, il senso di appartenenza, l’autostima e la autorealizzazione.
Il senso base della piramide è che non sembra possibile arrivare all’auto-realizzazione se mancano le basi, letteralmente: quindi ad esempio non posso realizzae autostima in manacnza di affetti familiari e senso di intimità, nè tantomeno posso sentirmi al sicuro se la mia alimentazione è carente. Tale idea, suggestiva quanto affascinante – e che qui discutiamo in termini rigorosamente informali, s’intende – è stata più volte sfruttata in vari contesti, anche differenti da quelli psicologici: una parte di “scuole” del marketing, ad esempio, hanno sfruttato questa idea per idealizzare e discutere i bisogni dei consumatori.
Alla base della piramide, come abbiamo anticipato, troviamo i bisogni fisiologici (fame, sete, sesso, ecc.), al secondo livello troviamo quelli legati alla sicurezza (fisica, lavorativa, ecc.) al terzo quelli di appartenenza (amicizia, intimità sessuale), al quarto quelli legati all’autostima e alla realizzazione, al quinto quelli della moralità, creatività, problem solving e tutto ciò che concerne l’autorealizzazione. I livelli erano pensati come interdipendenti tra di loro, per quanto in seguito l’idea venne estesa e molti applichino in modo un po’ rigido il modello ancora oggi.

A che serve la piramide di Maslow?
La gerarchia dei bisogni di Maslow viene utilizzata per studiare come gli esseri umani partecipano intrinsecamente alla motivazione comportamentale. Maslow usò i termini “fisiologico”, “sicurezza”, “appartenenza e amore”, “bisogni sociali” o “stima” e “autorealizzazione” per descrivere il modello attraverso il quale generalmente si muovono le motivazioni umane.
Ciò implica che affinché la motivazione possa sorgere nella fase successiva, ogni fase precedente dovrebbe essere soddisfatta all’interno dell’individuo stesso. Inoltre, questa gerarchia è una base principale per sapere come lo sforzo e la motivazione sono correlati quando si discute del comportamento umano. Ciascuno di questi livelli individuali contiene una certa quantità di sensazione interna che deve essere soddisfatta affinché un individuo possa completare la propria gerarchia. L’obiettivo nella gerarchia di Maslow, ad ogni modo, rimane quello di raggiungere il livello più ambito, ovvero quello dell’autorealizzazione.
Il senso della gerarchia sta anche nel fatto i bisogni espressi in questa veste sono interdipendenti tra di loro, e che la mancata realizzazione di uno dei livelli base possa impedire la realizzazione nei livelli superiori (ad esempio un artista non potrà mai esprimersi al meglio come creatività se non è soddisfatto a livello fisiologico e di sicurezza).