Il tie-break (o tiebreaker) è un meccanismo di spareggio nel tennis utilizzato per decidere il vincitore di un set molto equilibrato, in genere quando il punteggio arriva a 6-6 in game.
Cos’è un tie-break?
- Quando i giocatori arrivano a 6-6 in un set (ognuno ha vinto 6 game), si gioca un tie-break.
- Il tie-break si gioca a 7 punti (con almeno 2 punti di vantaggio, es. 7-5, 8-6, ecc.).
- I punti nel tie-break si contano 1, 2, 3… (non con “15, 30, 40”).
- Il giocatore che vince il tie-break vince il set per 7-6.
Esempio:
- Set: 6-6
- Tie-break: 7-5 → Set finisce 7-6
Origine e storia
- Inventato da James Van Alen, un americano appassionato di tennis, negli anni ’60.
- Van Alen creò il sistema per evitare set troppo lunghi (alcuni duravano anche ore).
- Fu chiamato inizialmente “Van Alen Streamlined Scoring System (VASSS)“.
- Il primo grande torneo a usare il tie-break fu lo US Open nel 1970, ancora oggi noto per adottarlo in tutti i set.
- Il Wimbledon lo ha introdotto nel 2019 nel set finale, dopo la celebre maratona Isner-Mahut (2010) finita 70-68 nel quinto set.
Perché è importante
- Rende i match più gestibili in durata.
- Aumenta la tensione e lo spettacolo: ogni punto conta.
- Richiede concentrazione massima: margine d’errore minimo.
Curiosità
- Nei tornei del Grande Slam, ogni torneo ha avuto regole diverse sul tie-break nel set finale, ma dal 2022 tutti usano un super tie-break a 10 punti nel 5° set (o 3° nelle donne).
- Esistono anche varianti come:
- Super tie-break (fino a 10 punti), usato nel doppio.
- No-Ad scoring con tie-break anticipato in tornei rapidi.