Vi ricordate come era vista l’informatica anche solo 10 anni fa? Il modo in cui cambia la percezione della tecnologia è davvero incredibile a livello di velocità , e ci sembrano vecchie anche immagini prese da riviste dell’epoca anche non vecchissime. Sarà quello che faremo in questo nuovo articolo, dedicato a come vedevamo l’informatica 10 anni fa (e oltre).
Pubblicità profetiche
Questa, ad esempio, proviene apparentemente da alcune vignette della rivista inglese Scoops del 1934, e sembrerebbe prevedere la possibilità di comunicare con una persona in un’altra stanza mediante uno schermo inserito nel muro, telefonare mentre si è in viaggio e leggere un giornale online. Curiosamente questo settimanale dal taglio fantascientifico ebbe solo un anno di vita, e venne poi chiuso dopo appena un anno.
Guide d’epoca
Le guide all’uso per computer d’epoca mantengono ad oggi un immutato fascino vintage: questo avviene per una varietà di ragioni, tra cui quella non trascurabile di farci sentire un po’ più giovani di quelli che realmente siamo. Su internet trovate moltissimi annunci di vendita di guide MS-DOS o Lotus 123 (un foglio elettronico programmato interamente in assembler).
Computer Magazine
“Qualcuno ti spia“? Quel titolo sembra quasi profetico rispetto alle notizie uscite fuori negli scorsi anni, che hanno dato ragione al lato più paranoico del web che vedeva in internet opportunità ghiotte per spioni ed inserzionisti di saperne qualcosa su di noi. La seconda immagine che vi mostrerò è di Computer Magazine dell’anno 2007, e riguarda argomento oggi diventati all’ordine del giorno: sicurezza informatica, privacy, home banking.
La prima versione di Ebay
Stando all’archivio storico di siti web.archive.org, la prima versione del popolare sito di compra-vendita online è stata rilevata nel 1997; all’epoca figura solo una pagina web vuota con un singolo link, e bisognerà aspettare l’anno successivo per iniziare a vedere qualcosa che assomigli, seppur lontanamente, a quello che conosciamo oggi.
Stereotipi
Uno stereotipo molto comune, poi, era legato all’idea che l’informatica e la tecnologia in genere potessero influire direttamente sui rapporti tra le persone, motivo di diffusione di un’intera corrente letteraria e cinematografica nota come cyberpunk che trattava esplicitamente il rapporto uomo-macchina; in molti casi le scelte visuali delle riviste erano legate ad una visione spesso stereotipata (per non dire peggio, a volte) del rapporto uomo-donna.
Questo spiega – almeno in parte – l’onnipresenza di donne ammiccanti su moltissime riviste di nformatica fino ad oggi, basandosi sul presupposto (in realtà palesemente errato) che l’informatica sia “roba da uomini” un po’ come i motori ed il calcio. Questa copertina ad esempio, con un nerd tra le braccia di una ragazza decisamente sexy ma apparentemente più coinvolto da un imprecisato videogame, è tratta da una rivista di informatica ungherese dedicata ai fan del mitico Commodore 64 (National Commodore Association).
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Le pubblicità vintage dei primi computer
Sicuramente molto espressive e cariche di speranze per generazioni di appassionati, sicuramente le vecchie pubblicità di home computer hanno finito per fare la storia fino ad oggi. La sensazione è che si stesse aprendo un mondo per milioni di persone, ed effettivamente cosଠè stato fino ad oggi. Ne abbiamo per tutti i gusti: Texas Instruments, Vic-20 e naturalmente Olivetti.
La rivista di informatica RaÄunari
Le successive due immagini sono quasi sulla stessa falsariga, e sono le copertine tratte da una rivisita di informatica edita in Jugoslavia RaÄunari. Copertine di riviste decisamente curiose, quasi artistiche e – c’è da aggiungere – quasi sempre con una donna in copertina.
Pur essendo decisamente più enigmatica, anche questa appare notevole.
Il primo PC programmabile HP-9830A
La famiglia di calcolatori della serie HP 9800 fu concepita dalla Hewlett-Packard, come sostituito del modello precedente HP 9100. Fu il primo computer ad essere definibile come “PC programmabile“, poichè disponeva finalmente di un supporto ad un linguaggio di programmazione (il BASIC). Messo in commercio nel 1973 alla modica cifra di 5,975 dollari, disponeva di CPU ad 8 mHz, 4KB di RAM (espandibile ad 8KB) e display a 32 caratteri.
I siti web di una volta
Il design dei vecchi siti, i primi che si sono affacciati sul web durante gli anni 90, erano spesso parecchio discutibili come design ma, a loro modo, ci ricordano tante piccole caratteristiche che li rendevano tipicamente d’epoca: l’uso dei font, le regole tipografiche spesso stravolte, i layout poco distinguibili ed ovviamente nessun supporto responsive. Del resto all’epoca chi mai ci avrebbe pensato?
La prima versione di Google
Risale al 1998 la screen di come era Google all’inizio, quando era solo un progetto universitario dell’università di Stanford ad opera degli allora studenti Larry Page e Sergey Brin: abbastanza diverso da qualsiasi altro sito visto prima di allora, permetteva di visitare pagine web ordinate secondo l’innovativo, almeno per l’epoca, PageRank.
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