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Apple perde la causa per la proprietà  di FaceTime

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La controversia legale tra Apple e la misconosciuta VirnetX per la proprietà  del brevetto software di FaceTime sembra avviata verso una conclusione: per quanto ne sappiamo, infatti, dovrà  dare all’azienda ben 440 milioni di dollari di risarcimento. La cosa significativa è che Virnet non sembrerebbe (suggerisce arsTechnica) nulla al di fuori di quanto sta ricevendo al momento, per cui il sospetto è che si tratti di un caso di troll di brevetti (cosa, ovviamente, tutta da verificare in effetti); questo significherebbe che la causa è del tutto strumentale, per quanto la posizione sia francamente difficile da difendere visto che l’azienda è la prima che custodisce gelosamente i segreti dei propri software.

La Apple comunque non sembra volersi arrendere, e promette di fare un ulteriore ricorso per questa decisione – che non è nemmeno il primo caso che succede negli USA. Con questa singolare espressione si fa infatti riferimento alle aziende che acquistano brevetti scaduti – perchè negli USA si può fare, al contrario dell’Europa in cui questa pratica è tuttora vietata, inclusa la brevettabilità  del software – allo scopo singolare di reclamare diritto di proprietà  su soluzioni software e hardware di grande successo: nel caso specifico si tratta di FaceTime, la celebre app di chat sviluppata e resa famosa nei  vari modelli di Macbook e iPad.

La controversia in questione durava da diversi anni, ed era iniziata nel 2012 con quattro brevetti di VirnetX che venivano reclamati come proprietà  utilizzata abusivamente dalla casa produttrice di software inventata da Steve Jobs, con il risultato che si era partiti da una richiesta di oltre 300 milioni di dollari – cifra che, nel frattempo, è cresciuta considerevolmente. La brevettabilità  del software e la possibilità  di far succedere situazioni del genere a danno di grosse società  produttrici di grande successo è ancora concreto, comunque: e fin quando non ci sarà  una regolamentazione che le regola, la sensazione è che (comunque stiano le cose in questo caso, sul quale ci riserviamo il dubbio che possa avere ragione VirnetX) in generale il trolling di brevetti possa essere un’arma speculativa fin troppo alla portata di società  prive di scrupoli.

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