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Google Play permetterà  alle app di telefonare ed inviare messaggi solo se necessario

Nuove tutele della privacy per l’utente finale Android da parte di Google: Google Play, infatti, sta per lanciare una nuova feature in grado di avviare manualmente la whitelist di app SMS e telefono. In termini pratici, questo significa che le app saranno revisionate secondo nuovi, e più restrittivi, criteri (e anche da parte di un tester umano, in questa fase). Le nuove regole erano state preannunciate già  sul blog ufficiale per sviluppatori Android, proprio al fine di fornire un’esperienza d’uso (UX) più gradevole e sicura per l’utente.

Le regole del Play Store pertanto stanno per cambiare, relativamente ai permessi per inviare SMS e fare chiamate (Call Log e SMS, tecnicamente): solo ad alcuni tipi di app sarà  consentito farne uso, e qualsiasi app che non rispetti le nuove regole sarà  automaticamente rimossa dallo store. In seguito Google ha chiarito cosa intendesse: solo le app pensate per telefonare o inviare SMS (al limite per motivi di sicurezza) potranno e dovranno consentire chiamate ed SMS, le altre no. In effetti ad oggi il problema dei permessi delle app è particolarmente sentito, specialmente per i giochi che in molti casi richiedono permessi di accesso alle directory di Android oppure a funzioni che apparentemente non servono a nulla di preciso. Questo crea una potenziala falla nel sistema, e qualcuno potrebbe approfittarne: Google lo sa, e sembra voler correre ai ripari.

Una delle cose più interessanti, del resto, è che l’approvazione delle app avverrà  con un mix di algoritmi automatici ed operatori in carne ed ossa: la richiesta di fare uso di SMS e chiamate andrà  indicata in fase di submit dell’applicazione, e sarà  revisionata da un dipendente di Google. Gli sviluppatori o chi per loro dovranno fornire tutti i dettagli per far capire a Google a cosa serva la funzione. Le funzioni di SMS e chiamate dovranno quindi essere messe in whitelist, per poter essere utilizzate da parte degli utenti: diversamente, a quanto pare, l’app non sarà  disponibile sullo store.

C’è da scommettere, comunque, sul fatto che l’operatore umano sia soltanto una fase transitoria e che il processo sarà  automatizzato al 100% nel lungo periodo.

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