Le agenzie di intelligence inglesi MI5, MI6 e GCHQ, stando ad un report dettagliato della Privacy International (link), avrebbero a disposizione una quantità di informazioni private di comuni cittadini, il tutto apparentemente con garanzie piuttosto relative in termini di sicurezza.
Trapelate sotto il nome di “Bulk Personal Datasets” (BPD), si tratterebbe – secondo ArsTechnica – di “centinaia di milioni” di record relativi ad anagrafiche includenti, ad esempio, dati clinici, corrispondenza con medici e avvocati, petizioni firmate, dati finanziari ed attività di tipo commerciale. Anche Edward Snowden mediante il proprio account Twitter ha posto l’attenzione su questa notizia, che sembra ricalcare per certi versi quanto ha vissuto personalmente contro NSA ed il caso di spionaggio massivo di comunicazioni.
Le attività , per quello che si riesce a capire ad oggi, non sembrerebbero apparentemente finalizzate alla prevenzione di atti terroristici e criminalità , bensଠad una generica “salvaguardia dell’economia” (economic well-being) locale, inclusa la diffusione di copie pirata non autorizzate dell’ultimo libro di Harry Potter – suggerisce Ars – e potenziali informazioni su persone vive e defunte. Per proteggere l’uso indiscriminato di questo dati, inoltre, le ricerche sarebbero formalmente “protette” mediante la richiesta di due informazioni obbligatorie, note come purpose (un campo selezionabile tra NS — National Security, EW Economic Wellbeing e SC — Serious Crime) e justification (un campo di testo libero dedicato alla descrizione delle motivazioni).
La questione sta aprendo un dibattito politico sul trattamento dei dati personali, e sicuramente ne sentiremo ancora parlare (fonte).
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