Qualche settimana fa abbiamo avuto modo di introdurvi ai servizi di Artera, l’hosting svizzero con supporto in italiano che si presenta in modo abbastanza diverso dalla media dei servizi di hosting – i quali, in genere, vendono pacchetti con servizi chiavi in mano quanto standardizzati a livello di offerta. Artera invece fa un discorso commerciale differente: offre infatti soltanto offerte customizzate al massimo, quindi ritagliate sulle specifiche esigenze e con la possibilità , ad esempio di ospitare un numero variabile di siti o di utilizzare una certa quantità di RAM sulle macchine, di spazio fisico su disco e cosଠvia. Un vero e proprio servizio di hosting cloud personalizzato ma anche managed, che permette infatti di mettere a disposizione un loro tecnico con il quale interfacciarsi e definire un’offerta dedicata alle nostre necessità .
Dopo averne parlato nella recensione del sito (che trovate qui), è venuto il momento di proporre un rapido test delle loro macchine, che mi hanno gentilmente offerte con un’installazione di WordPress pronta all’uso. Quello che ho fatto, in sostanza, è andare a vedere i servizi come hanno funzionato, sfruttando un sottodominio di test e cercando di evidenziare pregi e difetti della soluzione proposta.
Risultati test Pingdom
La prima cosa che ho fatto è andare a vedere le prestazioni della macchina che mi hanno fornito: ovviamente, nello specifico, ho fatto più di un test per essere sicuro che i numeri fossero realistici, e cosଠè stato. Per un sito WP ottimizzato (ovviamente, infatti potete vedere che ci sono solo 18 richieste HTTPS ed erano attivi plugin di minify che, peraltro, non conoscevo e mi sono sembrati davvero ottimi) il grado di performance di Pingdom era di 91/100, quindi un ottimo risultato in termini di prestazioni.
Il tempo di caricamento era di soli 339 ms, quando la media in questi casi è di solito assestata attorno ad 1 o 2 secondi.
Ho ripetuto lo stesso test su una pagina di un articolo singolo, e nonostante questa chiamata sia più onerosa per WordPress le prestazioni erano addirittura migliori, anche dopo un paio di test ripetuti che ho provato a fare (anche qui il minify ha fatto il suo dovere, in pratica comprimendo il numero di file CSS e JS che vengono richiamati, e raggruppandoli in meno chiamate possibili). 293ms è un tempo di caricamento davvero impressionante, a mio avviso, e nella mia esperienza è difficile ottenere questo genere di prestazioni su un cloud in media (ho provato soprattutto Google Cloud in questi mesi, e vi garantisco che non è facile nemmeno là¬).
Altra cosa interessante di Artera, quantomeno relativamente al mio test, riguarda il fatto che la maggioranza dei parametri erano già stati ottimizzati dall’assistenza, che ha dimostrato quindi un’ottima conoscenza di WordPress: basta vedere che c’erano già gli expire headers impostati, e che il JS era al suo posto nel markup HTML (deve stare sempre nella parte bassa del footer, ricordiamolo).
Altra cosa fondamentale, e che mi ossessiona non poter ottimizzare su molti hosting: i tempi di risposta del server erano davvero molto veloci, in questo caso addirittura coerenti con le linee guida di Google (che impongono un massimo di 200 millisecondi per il Time To First Byte, cioè il tempo che passa tra la richiesta del sito sul browser e l’inizio dell’invio dei dati). Tenete conto che, nella media degli hosting, questi valori tendono ad essere assestati tra 0.2-0.4 (nei casi migliori) e 0.7 – 0.9, inteso ovviamente come TTFB,
Quindi direi che il test è stato superato a pieni voti!
Per maggiori informazioni potete richiedere un preventivo per l’hosting.
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