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Guida pratica al minimalismo digitale

Negli ultimi anni stiamo assistendo a un progressivo avanzamento tecnologico e digitale, sempre più rapido e fruttuoso, che inevitabilmente condiziona ogni ambito della nostra esistenza. Nonostante spesso lo si neghi, siamo dipendenti dal mondo digitale. Tale dipendenza, se mal gestita, può condurci in un baratro di malessere sociale, aggressività  e indifferenza nei confronti di ciò che è realmente importante.

Cos’è il minimalismo digitale

In questo contesto si colloca la corrente del minimalismo digitale, che si pone l’obiettivo di liberare la nostra mente dalle abitudini digitali disfunzionali, per consentirci di apprezzare nuovamente quelle vecchie azioni “analogiche” che pian piano si stanno andando a perdere. Senza spesso rendercene conto, siamo costantemente connessi. Anche mentre leggiamo un libro e guardiamo un film, veniamo interrotti da una serie di notifiche che non hanno nulla a che vedere con la chiamata quotidiana della mamma o con il messaggio di buonanotte della fidanzata. Si tratta di notifiche di app di messaggistica, app di monitoraggio, aggiornamenti, news e molto altro ancora. Potremmo disattivarle, ma nella maggior parte dei casi non lo facciamo per paura di “perderci” qualcosa. Il numero di ore che trascorriamo collegati ai nostri device in maniera sterile è sbalorditivo.

Chiaramente, il problema non è intrinseco ai dispositivi tecnologici, ma alle concrete pratiche d’uso (o abuso) in cui si declina il ruolo dello strumento quale mediatore di processi psicosociali virtuali.

A tal proposito, Cal Newport, professore associato di informatica alla Georgetown University, ha pensato di avviare un processo che rientra nel filone del Minimalismo digitale. Nello specifico, il docente ha suggerito varie azioni che si articolano in alcuni step finalizzati a “ripulire” le nostre abitudini digitali.

Primo passo: digital declutter

Il primo step è il Digital Declutter: si tratta di 30 giorni di astinenza dalle attività  online. Abbandonare di colpo qualsiasi tipo di tecnologia digitale sembra davvero impossibile; per questo bisogna astenersi solo dalle attività  considerate opzionali. Inoltre, per evitare possibili distrazioni e perdite di tempo, Cal Newport ha aggiunto una serie di suggerimenti dettagliati su come organizzare in modo minimalista il computer e il telefono: vanno eliminati tutti i file superflui o spostati nel cloud, rinominati in modo tale da poter essere raggiunti in maniera rapida, scrivendo la parola chiave corrispondente, senza dover scorrere di volta in volta migliaia di file.

Vincere la FOMO

Il secondo step riguarda l’affrontare e il vincere la FOMO (Fear of missing out), cioè il timore di essere tagliati fuori dagli aggiornamenti in real time. Per farlo, secondo Cal Newport, bisogna evitare di portarsi dietro sempre lo smartphone e porsi l’obiettivo di completare azioni lunghe, come vedere un film o leggere alcuni capitoli di un libro, senza cedere alla tentazione di leggere notifiche, messaggi ed aggiornamenti. Il docente suggerisce di disattivare tutte le notifiche automatiche e di attivare la modalità  “non disturbare” per facilitare il tutto. Questo percorso ci insegnerà  a stare anche da soli, senza il timore di annoiarci e senza la tentazione di riempire i momenti vuoti collegandoci online senza un preciso fine.

Perchè diventare minimalisti digitali

Diventando minimalisti digitali, si riscoprirà  il piacere di intrattenere lunghe conversazioni senza guardare furtivamente il cellulare, di leggere un libro, di dedicarsi a un hobby o di restare a lungo con amici e familiari, vivendo esperienze senza la necessità  di condividere sui social quello che sta succedendo. I minimalisti digitali sono aggiornati, ma non soccombono alla pulsione di esprimere la loro opinione online riguardo ogni argomento.

Conclusioni

Il minimalismo digitale ha i connotati di una vera e propria riabilitazione, che trasforma la mente del soggetto (dipendente dal mondo digitale e che brama la gratificazione immediata) in un individuo in grado di apprezzare la gratificazione “differita”, consapevole e lucida. Il minimalismo digitale ci aiuta a ritrovare un equilibrio con l’ambiente in cui viviamo, senza portarci a rompere definitivamente il rapporto con le nuove tecnologie. Si tratta di una sana reinterpretazione dei limiti e dei ruoli, che ci porta a sfruttare il potere delle tecnologie, senza farci sfruttare.

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