Avreste voluto lasciare un commento a margine di qualcuno dei post di questo blog? Se state cercando il modulo commenti su questo sito, mi spiace dovervi dire che non lo troverete. No, non è il vostro browser che non lo visualizza, e non c’è nessun “problema che risolveremo prima possibile“: si tratta semplicemente della mia volontà di non utilizzare quella che, secondo alcuni, sarebbe un’opportunità di crescita.
Ci ho provato, lo ammetto: per qualche mese il modulo commenti Disqus è stato attivo. Poi, dopo l’ennesima massa di commenti di cui metà fuori argomento, buona parte aggressivi e solo un paio semplicemente riconoscenti, ho valutato come moderare i commenti sia, per me, ormai diventata una semplice perdita di tempo. Se filtrassi i commenti del blog avrei maggiore valore aggiunto e, addirittura, visualizzazioni delle pagine: pero’ francamente preferisco perderle.
Personalmente, infatti – e vado un bel po’ in controtendenza – ritengo che il valore aggiunto fornito da un commento (specie su argomenti tecnico-specialistici come quelli che tratto su trovalost.it) sia ormai diventato prossimo allo zero; spero sia chiaro che questa affermazione non vuole essere offensiva nei confronti di persone (piuttosto di atteggiamenti o forma mentis), anche perchè (ed è il controargomento più forte che conosco) chiunque sul web scrive di tecnologia, di gossip o di SEO, dice di conoscere questo argomento e dice di sapere le tattiche segretissime che poi regolarmente rivela su pagine senza attributo noindex, nofollow. Per cui che senso ha che venga a scriverle qui? Tanto vale che lo faccia sul prossimo blog Blogspot che andrà ad aprire. So che molti pensaranno a questo argomento come ad una comoda chiusura, ma resta il fatto che per comunicare con me (se proprio ci tenete) il modo c’è, per quanto leggermente più intimo, se vogliamo.
E poi ci sono i social per dire quello che vogliamo: senza offesa, again & again, ma preferisco che certe osservazioni restino confinate là¬, in un mondo in cui se non altro avranno meno possibilità di restare permanentemente nella memoria collettiva, immuni o quasi a crawler e cache. Un potenziale di commenti costruttivi c’è, ci mancherebbe, ma preferisco mille volte un forum ad un commento su un blog. Su un blog SEO, poi, il discorso vale amplificato all’ennesima potenza.
C’è quell’unico utente che avrebbe lasciato un commento costruttivo, critico, sicuramente utile: lo rispetto e lo ammiro (in fondo mi immedesimo in lui), ma è troppo poco perchè possa cambiare idea in merito, mi spiace.
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Se pensate che questa scelta sia poco soscial e/o denoti chiusura mentale e/o il guru X ha detto che non è vero, faccio umilmente notare che è la medesima linea editoriale adottata, ad esempio, da Motherboard Vice (non esattamente l’ultimo degli arrivati in fatto di editoria online), che mi permetto di riportare in questa sede perchè ricalcano abbastanza efficacemente quello che penso:
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abbiamo deciso di chiudere i commenti, una decisione dibattuta per almeno un anno. Alla fine ci ha orientato la convinzione che il “killing comments†possa contribuire a concentrarsi su vie alternative di comunicazione, favorendo una discussione critica di maggior peso (la traduzione è mia, ndr)
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