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Come ridurre il TTFB (Time To First Byte) di un sito WordPress

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Il sito è lento a mostrare la pagina, e la cosa si nota soprattutto sulla home e la prima volta che provate ad aprire l’URL? Potreste avere un problema con il TTFB, e in questa guida vedremo come risolvere.

Relazione del problema con la notifica PSI “Riduci il tempo di risposta iniziale del server

Questo problema si presenta spesso in termini di PageSpeed Insights con punteggi bassi per il tuo sito, mediante la notifica specifica “Riduci il tempo di risposta iniziale del server“. Ecco un esempio pratico, ve ne potete accorgere anche ad occhio guardando i rettangolo bianchi che precedono i tempi di caricamento e che confermano l’attesa del client da parte del server, espressa da un TTFB non ottimale:

Che poi vuol dire la stessa cosa: significa che il sito ci mette un po’ più del normale a iniziare a caricare la pagina, come se dovesse “pensarci” prima di mandarvela e questa è esattamente la definizione del TTFB: il tempo necessario perchè il server inizi a mandarvi i dati della pagina HTML.

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Vedi anche: che cos’è il TTFB (Time To First Byte)

Come ridurre il TTFB di WordPress

Il compito è abbastanza difficile nella pratica, o meglio: formalmente è abbastanza semplice, perchè il più delle volte basta installare un plugin di cache e configurarlo a dovere. Il problema è che non c’è garanzia a priori che la soluzione funzioni su tutti i siti e per qualsiasi configurazione di hosting e plugin, per cui ogni sito farà  storia a sè e queste indicazioni di massima, ovviamente, restano valide. Vediamo comunque una procedura standard per

Come primo passo, installate il plugin W3 Total Cache e poi ovviamente attivatelo. La versione a cui faccio riferimento è la 2.2.1, per cui aggiornatelo all’ultima versione prima di procedere.

La prima volta che lo installate, seguite la procedura guidata, partendo da parametro collegato alla Page Cache. Fate click su Test Page Cache per misurare il Time To First Byte. Se questa schermata non appare, disinstallate tutto e provate a reinstallare da zero.  La pagina in questione è sempre accessibile cliccando su Setup Guide sul menu a destra, oppure andando all’indirizzo via backend:

vostrosito.com/wp-admin/admin.php?page=w3tc_setup_guide

I risultati migliori si ottengono partendo da un sito senza plugin e con il tema base, per poi fare test successivi e verificare le configurazioni ottimali passo-passo.

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Nota bene: non credete ai miracoli (in giro trovate varie guide un po’ fuorvianti e inesatte, sull’argomento, del resto anche qui le indicazioni potrebbero non funzionare su qualsiasi sito), le prestazioni di un sito passano sempre per duro lavoro non ovvio e non alla portata di chiunque, in molti casi. Per cui seguite con attenzione quanto indicato, e in bocca al lupo ;-)

In sostanza si tratta di questo: per ogni possibile configurazione del server su cui gira il vostro sito, vi verranno mostrate delle opzioni selezionabili con il miglioramento indotto da quella scelta. per essere sicuri di fare la scelta giusta, fate il test per tre o quattro volte in momenti diversi, in modo che la scelta non sia casuale ma convalidata statisticamente, quantomeno.

Nel caso in esame, conviene selezionare la cache Disk: Basic che riduce il TTFB da 1226 ms ad appena 114.79 ms. Attenzione: se alcune opzioni non sono selezionabili il vostro hosting dovrà  attivare un modulo PHP a scelta tra: Redis, APC, Memcached, eAccelerator, XCache, oppure dovrete passare ad un servizio di hosting che li supporta. àˆ raro che li abbiate tutti a disposizione, ma in genere anche gli hosting più economici ne supportano almeno uno. Se avete SSH, potreste pensare di installarli voi seguendo le istruzioni disponibili nei rispettivi siti ufficiali.

Conclusioni

Non basta ridurre il TTFB per ottimizzare un sito, come ho spiegato più volte: di fatto, è quasi sempre necessario iniziare da questo parametro e poi lavorare su altri aspetti come WebP e via dicendo. Ad ogni modo, un buon punto di inizio, che nessun webmaster dovrebbe sottovalutare.

Foto di OpenClipart-Vectors da Pixabay

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