Anche Apple potrebbe seguire la strada tracciata da Google per la ricerca a pagamento (Adwords): al fine di ottenere risultati più in evidenza, molti sviluppatori di app e giochi per iOS potrebbero semplicemente pagare per aggirare il problema. àˆ quanto emerge da un articolo di Bloomberg citatissimo in questi giorni, secondo il quale fino a 100 impiegati sarebbero impegnati sul progetto, tra cui ingegneri di Apple e del gruppo iAd.
Non è chiaro quando (e se) queste modifiche andranno in porto, ad oggi una semplice suggestione che potrebbe, in parte, lasciare insoddisfatti gli utenti, dato che in molti casi i risultati organici (cioè non a pagamento, determinati semplicemente da complesse politiche di pertinenza – come nel caso dei risultati naturali di Google, insomma) sono di qualità nettamente superiore a quelli per i quali basta semplicemente pagare. La cosa certamente troverà un proprio equilibrio, ma bisognerà vedere nei prossimi mesi di concreto che cosa succederà . Certo è che il discorso qualitativo sarà molto importante, e c’è da scommettere che cambiamenti del genere non saranno troppo semplici e soprattutto immediati.
L’introduzione di un modello a pagamento per la ricerca sull’App Store di iOS, in sostanza, da un lato porterà un maggiore flusso di utenti e sviluppatori sullo store, attratti dall’idea di software sempre nuovi e maggiore visibilità anche per i piccoli (cosiddetti “indie”). Dall’altro, pero’, il modello rischia di mettere in evidenza contenuti di scarsa qualità o poco interessanti, per i quali basterà soltanto pagare (certo a condizioni che immaginiamo ben precise e vincolanti).
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