àˆ stato annunciato l’arrivo di una nuova release di Unity, il celebre framework per lo sviluppo di videogiochi, molto utilizzato dalla comunità indipendente di sviluppatori ed arrivato ormai alla versione 5.4. Le ultime novità riguardano un sistema di rendering della grafica 3D notevolmente arricchito e migliorato, oltre alla possibilità di personalizzare più facilmente gli scenari dei giochi che si vanno a creare.
Prima di addentrarci nella novità in sè, è utile tenere conto di alcune delle problematiche tipiche dell’uso di questo ambiente: se è vero che predispone un ambiente 3D programmabile e pronto all’uso (Blender, ad esempio, ci si avvicina per molti versi, con la differenza che Unity è più orientato specificatamente alla produzione di videogiochi e supporta estesamente, ad esempio, lo sviluppo multipiattaforma su Android, Xbox, Mac e PC), vi è un diffuso problema legato alla somiglianza di fondo che accomuna molti titoli di videogame fatti con questo ambiente. Di fatto, l’eccessiva facilità (secondo alcuni) con cui si possono realizzare scenari e livello di videogiochi porterebbe ad una sostanziale somiglianza tra i vari titoli, ma questo sembrerebbe essere frutto più di scelte artistiche carenti (o addirittura inesistenti) e del riutilizzo esagerato dei medesimi modelli nel marketplace. A differenza di comunità come quella di Blender Artists, ad esempio, non c’è dubbio che quella di Unity sia costituita più prevalentemente da sviluppatori puri, non da modellatori o ideatori di giochi.
Per venire incontro a queste problematiche, la versione più recente di Unity introduce novità tecnologiche di rilievo per WebGL (molto più veloce), un supporto migliorato per i display Retina, l’introduzione di nuovi effetti come il Light Probe Proxy Volume e la possibilità di manipolare nel dettaglio gli effetti particellari (particles). Dalla versione 5.0 alla 5.4, quindi, sono stati fatti numerosi passi avanti, come mostrato da questo video: si nota l’introduzione di effetti grafici (definiti l’equivalente dei filtri di Instagram, per la loro immediatezza d’uso) che potrebbero togliere di mezzo alcune delle differenze alla base di molti titoli sviluppati in Unity.
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L’utilizzo avanzato del rendering è l’aspetto che mi ha impressionato maggiormente rispetto all’ambiente Unity su cui ho avuto modo di lavorare e sperimentare qualche tempo fa: questo successivo video, mostrato durante una conferenza di presentazione dell’ultima versione del prodotto, mostra l’uso del motore di rendering in tempo reale (un must per lo sviluppo di videogiochi) con risultati realmente impressionanti, degni di un film vero e proprio. Nulla rispetto allo standard di giochi in Unity che siamo stati abituati a vedere fino ad oggi.
La personal edition di Unity (che permette di distribuire indipendentemente giochi in modo gratuito ammesso di non sforare un budget annuale massimo) si può scaricare gratuitamente dall’indirizzo unity3d.com/unity, pagina da cui è anche possibile procurarsi la beta più recente che introduce le funzioni sperimentali o in fase di test (fonte).
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