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Cookie: cosa sono e a cosa servono nei vari siti web

Introduzione


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Quando si parla di cookie dei siti, in generale, si tende a fare un po’  di confusione; anche grazie alla stampa generalista ed alla sua necessità  di semplificare le cose, del resto, le persone hanno finito per avere un’idea sbagliata dei “biscotti” che fanno funzionare il web, e molti tendono a demonizzarli senza capire davvero a cosa servano. Vedremo di chiarirci un po’ le idee con questo articolo, andando ad approfondire l’argomento da un punto di vista sia tecnico che pratico.

Cosa sono i cookie

Tecnicamente un cookie rappresenta una coppia di dati, del tipo: chiave=valore, ed in genere ogni sito tende a gestirne più di uno per motivi diversi: tecnici o analytics, a seconda dei casi. In genere ad ogni cookie è associata una data di scadenza o una durata, ed ulteriori proprietà  del cookie possono prevedere, ad esempio, che vengano accettati solo su protocollo HTTPS. I server dei siti, inoltre, impostano i cookie mediante un header denominato Set-Cookie all’interno della risposta che inviano al client, facendo riferimento allo standard RFC6265bis.

I cookie – detti anche cookie HTTP, cookie web, internet cookie, browser cookie – sono dei piccoli frammenti di dati – praticamente sono dei file di testo – che vengono inviati (nel contesto della navigazione web) dal server di un sito al browser che lo visita. Il browser, in pratica, non appena apre la pagina scarica uno o più cookie e li memorizza internamente; ogni sito può presentare più di un cookie da accettare, e questo per via delle numerose funzioni associate agli stessi. Ci sono cookie per salvare le preferenze degli utenti, intese sia a livello tecnico (es. preferenze di visualizzazione delle pagine web) che a livello più pratico (prodotti preferiti, articoli acquistati, storico della navigazione). Ci sono anche cookie tecnici che sono indispensabili per utilizzare determinate funzioni, come ad esempio quelle del carrello degli e-commerce.

I cookie sono in grado di memorizzare nel browser dell’utente informazioni sui siti visitati, sul click di determinati bottoni, sui prodotti inseriti nel carrello, su dati personali come nomi, password e numeri di carta di credito e sulle preferenze di navigazione. La grande versatilità  di questa tecnologia permette che possano essere utilizzati sia per scopi leciti che per spiare le abitudini dell’utente, anche se – a dirla tutta – i cookie non sono che una parte della tecnologia sfruttabile per profilare le abitudini degli utenti.

Il mio sito utilizza cookie: ma perchè, poi?

Come abbiamo chiarito all’inizio i cookie sono piccole porzioni di file di testo che il browser scarica mentre navigate, e che servono a tenere traccia (per motivi di efficenza, di praticità  d’uso dei siti e di marketing) delle vostre interazioni con le pagine. Contrariamente a quello che potrebbe sembrare, quindi, i cookie non sono software, per cui non possono – da soli – installare nulla nel computer dell’utente. Viene da chiedersi, a questo punto, cosa spinga i siti web a fare uso dei cookie; in realtà  è la tecnologia web a richiederne l’uso, e ci sono almeno due ottime ragioni perchè vengano usati.

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La prima è legata alle esigenze dei publisher di proporre servizi di ogni genere sul web: i cookie non solo ricordano le attività  e le preferenze degli utenti, ma fanno anche in modo di fornire una specie di “impronta digitale” (fingerprint) dell’utente. In genere i cookie non contengono alcuna informazione specifica su di voi come persone (es. Mario Rossi, ingegnere che abita in via delle Vie  Sviate, al n.123), ma sono comunque  identificatori univoci, in sostanza etichette che permettono ad un sito che avete già  visitato di “riconoscervi”, risparmiandovi passaggi inutili o inefficenti ogni volta.

La seconda ragione, di fatti, è legata a ragioni di efficenza tecnologica: piaccia o meno, un servizio web o un sito privo di cookie non potrebbe funzionare in modo rapido, efficente e funzionale, soprattutto i servizi di ecommerce e moltissimi servizi offerti in cloud.

Esempio di cookie

Per fare un esempio pratico, poniamo di voler mostrare una promo ai clienti del nostro sito e-commerce: gli utenti dovrebbero avere la possibilità  di chiudere la finestra – e non rivederla più per un po’, per evitare di essere troppo invasivi o insistenti.

Tale preferenza può essere salvata in un cookie, che qui entra in gioco specificando il parametro Max-Age ad un mese, ovvero 2600000 secondi, imponendo che sia inviato solo via HTTPS (parametro secure).

Ecco come si presenterebbe il cookie in questo caso.

Set-Cookie: promo_shown=1; Max-Age=2600000; Secure

Come funzionano i cookie

Per capire ancora meglio come funzionino i cookie basta considerare un caso pratico: poniamo di visitare per la prima volta il sito Pippo.it,che come prima cosa (non appena lo aprite, e molto probabilmente) imposterà  il proprio cookie sul vostro sito web. Il cookie, internamente, sarà  salvato nel vostro computer come file di testo contenente un record del tipo:

UserID B9A3FECE0566668D pippo.it

In. pratica pippo.it prende nota – è il modo corretto per dirlo, visto che si tratta di file di testo – del vostro identificativo o UserID (una specie di hash o codice univoco, soltanto vostro e tipico della coppia [computer, browser] che state usando), e salva il nome del sito specifico. Questa è una forma di cookie molto semplice, in realtà , per cui le cose possono essere ancora più complicate; un cookie del sito Amazon, ad esempio, potrebbe avere questa forma.

session-id-time 954152000 amazon.com/ session-id 002-4135446-7625846 amazon.com/ x-main eKQIfwnxuF7qtmX52x6IIAXh@Ih6Uo5H amazon.com/ ubid-main 077-9263437-9645324 amazon.com/

dove in sostanza sono salvate più informazioni, tra cui il time-stamp (ovvero la data in cui è iniziato la sessione tra voi ed il sito).

Le informazioni sono salvate come file di testo e non sono dannose nè eseguibili di per sè; questo ovviamente non significa che non possano essere sfruttate dall’esterno, ad esempio (per capirci) da un’app di annunci contestuali web, che analizza i vostri cookie e vi mostra della pubblicità  a tema con i siti che avete visitato.

Cosa possono fare i cookie

I cookie sono in grado di memorizzare molti tipi di informazioni da parte dell’utente, ad esempio:

  • uno userID o identificatore univoco, che è una stringa di testo unica e soltanto vostra, che non contiene dati personali ma che è univoca;
  • informazioni su azioni eseguite nel sito (click, visualizzazioni di pagine);
  • dati di navigazione sul vostro browser, IP, nazionalità , ecc.
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Cancellare i cookie

I cookie possono (e dovrebbero) essere periodicamente cancellati dal browser, per motivi di privacy e di efficenza. L’operazione dovrebbe essere eseguita in modo da non limitare l’operatività  quotidiana dell’uso di internet, ma ogni tanto questa operazione deve essere eseguita. Il browser permette di cancellare i cookie, ed è responsabilità  del singolo utente farlo, in generale (basta cancellare la cronologia, per farlo). I cookie possono anche essere bloccati, volendo, ma questo potrebbe – dipende dai casi, ovviamente – rendere non perfettamente funzionanti i siti web a cui vi rivolgerete.

Cookie e legge italiana

La vecchia legge italiana sui cookie prevede che l’utente sia consapevole e ben informato sulla presenza dei cookie, prima di accettarli; WordPress ed altre piattaforme per il web, in tal senso, si sono attrezzate a dovere, fornendo delle interfacce popup per l’accettazione dei cookie.

L’implementazione corretta degli avvisi per i cookie rimane responsabilità  dei singoli webmaster.

Cookie e GDPR

I cookie, nonostante le specifiche fatte in precedenza,  sono considerabili come dati personali e secondo il recentemente in atto GDPR devono essere gestiti in modo consapevole e responsabile: gli utenti devono essere informati che ci sono, devono fornire consenso esplicito al loro uso prima dell’accettazione, ed il tutto deve essere proposto con linguaggio semplice e chiaro. Ovviamente il tutto non dovrebbe danneggiare l’usabilità  del sito – altrimenti non ha senso, il discorso, almeno a mio modesto avviso – ed invece in molti casi si vedono siti web che tracciano lo stesso e fanno apparire numerose finestre di popup, che hanno come unico risultato quello di confondere l’utente, anzichè favorirlo.

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