Ho già discusso a suo tempo delle caratteristiche di un hosting cloud, dei rischi per la sicurezza più noti e di come esso si “sposi”, tipicamente, con l’utilizzo della tecnologia open source. Uno dei suoi parenti più vicini, del resto, è il Virtual Private Server (VPS), di cui la “nuvola” rappresenta un’interessante evoluzione tecnologica.
In questo articolo cercherò di riassumere due delle offerte commerciali più diffuse al momento, cercando di confrontare sia i prezzi che le feature che questi servizi (di solito) espongono.
Hosting Cloud
Il primo esempio che esaminerò in questa sede è annesso al notissimo Seeweb – del quale avevo parlato qualche tempo fa – la cui offerte di cloud hosting si presenta piuttosto interessante: attualmente a 240 € / anno (circa 20 € al mese, IVA esclusa) propone un hosting che bilancia dinamicamente il carico di richieste dei client sulla base della richiesta del momento, offrendo quindi la nota scalabilità delle risorse che si traduce, nel loro caso, in una rispettiva scalabilità dei costi (del tipo “paghi solo quello che consumi”).
Le caratteristiche evidenziate dall’offerta riguardano:
Spazio Disco (*) | 10 GB |
Traffico (*) | 3000 GByte/mese |
Banda Minima Garantita (*) | 10 Mbps |
Caselle di posta (*) | 300 |
Accessi FTP (*) | 300 |
Accessi SSH | attivabili a piacere |
senza contare IP dedicato, SSL attivabile a piacere e servizi comuni con l’hosting condiviso classico quali FTP, PERL / PHP / SSI / CGI , MySql e via discorrendo. Pi๠in generale, a livello tecnologico sono implementate delle entità dette SPU (Seeweb Power Units) che possono essere allocate – al prezzo di 10 €/mese per 100 SPU – in completa autonomia, a quanto ci dicono, per virtualizzare un grandissimo numero di risorse come web app, banda, storage I/O, database, caselle di posta. Ovviamente è sempre il caso di capire, prima di ogni altra cosa, se davvero il nostro software web ha bisogno di cosଠtante risorse: per farlo la prima valutazione che appare utile riferire riguarda il traffico che riesce a realizzare il vostro sito. Una buona possibilità , a mio avviso, considerando che si tratta di una delle aziende top che hanno portato il cloud tra i primissimi in Italia.
Hosting VPS
Se avete moltissimi visitatori ed un sito che “divora” svariate risorse, di fatto potete pensare anche di sfruttare la tecnologia VPS, che rappresenta un’evoluzione del solito dedicato a prezzo decisamente più contenuto. àˆ bene ricordare, a questo punto, che un vps è sostanzialmente come un server dedicato con la differenza che il suo hardware è condiviso e le sue risorse software sono opportunamente virtualizzate, per dare l’illusione ai vari clienti di disporre – virtualmente, per l’appunto – di tutta la macchina per sè. Questa strategia, apparentemente incomprensibile ma piuttosto logica se si considera, ad esempio, che statisticamente non tutti i webmaster utilizzeranno le stesse risorse nello stesso momento, permette di disporre le risorse in maniera molto efficente anche se, almeno sulla carta, le prestazioni saranno mediamente inferiori a quella di un cloud. Del resto questa ultima soluzione richiede conoscenze prettamente sistemistiche, cosa che ho testato sul campo con una delle VPS low-cost più note sul mercato, e mi riferisco a VPSimple.
Le soluzioni di base di questo servizio sono di quattro tipi, a cui si aggiungono soluzioni più avanzate che arrivano a 15GB di memoria, 680GB di disco e ben 4 CPU a disposizione (vedi qui la lista completa). In qeusto caso, ovviamente, non ha molto senso descrivere l’offerta dal lato software visto che saremo noi a poter installare tutto quello che vogliamo: ad esempio tutto il necessario per il software open source Scoop (un sito che pero’ richiede necessariamente una VPS per funzionare).
Bisogna comunque specificare che anche un cloud dovrebbe permette l’installazione di software on demand (ad esempio con cush), per cui la sostanziale differenza tra le due opzioni sta da un lato nell’architettura diversa, e dall’altro nella curva di apprendimento per la gestione (più ripida per un VPS).
Il motivo per cui mi permetto di suggerirvi questa soluzione è che viene molto incontro alle esigenze dei meno esperti, in quanto è possibile attivare il servizio on demand e senza vincoli, senza costi di startup, con vari metodi di pagamento e quindi, ad esempio, anche solo per un paio di giorni. Tuttavia tenete conto che non appena attiverete il servizio disporrete di una console (shell Linux, in pratica), sulla quale dovrete iniziare a lavorare singolarmente configurando (ad esempio):
- Apache 2.2;
- un server MySql;
- PhpMyAdmin;
- PHP 5.3
Insomma, si tratta di una soluzione non proprio adatta al webmaster che non è mai andato oltre le soluzioni tipo LAMP/MAMP in cui trovava tutto installato a suon di click; personalmente ho riscontrato alcune difficoltà nella configurazione dei servizi, tuttavia trovo davvero affascinante che sia possibile, per esempio, creare macchine virtuali su richiesta e con un sistema operativo a propria scelta come, ad esempio, Ubuntu Linux o Windows Server. Il costo è davvero basso – 0.333 € al giorno contando l’IVA all’11% – e le possibilità sono infinite, tenete conto che il servizio base non è managed, quindi dovrete fare tutto da soli.
Di fatto, quindi, a fronte di una spesa di circa 300 € /anno per il cloud hosting targato Seeweb (che dovreste trovare praticamente già configurato e pronto all’uso), potete più che dimezzare la spesa per una VPS (più complessa da configurare, ripeto) spendendo circa 120 €.
Si tratta di soluzioni con le differenze che spero di aver evidenziato per bene, e che in tutti e due casi valgono esattamente quello che si spende (ma quest’ultimo, ovviamente, è un parere tecnico del tutto personale).
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