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La nuova legge anti-pirateria sarà in vigore prima della fine dell’estate

Non se ne parla da un po’, ma è rimasta nelle priorità dell’agenda dell’attuale governo: la nuova legge antipirateria dovrebbe fungere da deterrente all’uso del famigerato “pezzotto”, ovvero le soluzioni tecnologiche artigianali per vedere streaming a pagamento (soprattutto di partite di calcio), che molti introiti si lamenta stiano togliendo a Sky e DAZN.

Il disegno di legge 621 è passato l’unanimità al Senato che nel frattempo ha già discusso i vari emendamenti presentati, dove sono previsti fino a 3 anni di reclusione e 15.000 euro di multa, oltre alla possibilità del blocco istantaneo degli streaming illegali, entro pochi minuti dall’avvenuta segnalazione. Da questo punto di vista ovviamente bisognerebbe discuterne in termini tecnici: il blocco delle P e certamente possibile con la collaborazione dei singoli provider, ma oltre a porre una questione di potenziale scarsa trasparenza non è detto che sia completamente efficace, visto che gli indirizzi IP possono essere mascherati, riutilizzati, dinamicizzati (per intenderci è possibile che l’indirizzo IP utilizzato per uno streaming pirata venga riutilizzato ad altri utenti in consapevoli che non potranno quel punto accedere a Internet; possibilità certamente remota, ma non impossibile). Più che altro bisognerà capire a carico di chi saranno i costi di gestione per garantire interventi in tempo reale, cosa che nel mondo di Internet attuale non è sempre garantita. Potrebbero anche diventare un pretesto funzionale per inventare nuove procedure che siano quanto più possibile trasparenti ed efficaci, ottimisticamente parlando. Ulteriori informazioni a riguardo della nuova legge anti-pirateria sono disponibili nella sintesi di giornalettismo, mentre le perplessità degli internet provider sono riassunte qui.

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Peraltro molti esperti hanno sollevato critiche non tanto al formalismo della legge antipirateria in sè, che sembra anzi molto ben concepita, quanto invece sulla possibilità che i pirati riescano comunque ad aggirare i blocchi, proprio perché in questi casi si trova sempre un modo per aggirare le regole. Non vogliamo fare previsioni sull’efficacia della legge, ovviamente, che rischieremmo letteralmente di tirare a indovinare: il tempo saprà dare delle indicazioni a riguardo, ed è ovviamente fondamentale che esiste una legge del genere o che comunque sia aggiornata al meglio agli standard tecnologici attuali.

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