Se qualcuno ricorda le cronache tecnologiche dell’anno 2015, l’azienda italiana Hacking Team fece molto parlare di sè per via di una fuga di informazioni (un branch di diversi GB di dati) circolati in rete e sostanzialmente disponibili a qualsiasi malintenzionato: tra le altre cose, del codice open source per realizzare malware, virus e vari tool di spionaggio per smartphone e PC. Il tutto risale precisamente al 5 luglio di quell’anno, giorno in cui tale Phineas Fisher ha postato online il materiale che è riuscito a reperire (400 GB in totale) prelevato direttamente dai server di Hacking Team; ovviamente l’azienda ha vissuto numerose difficoltà , molti dipendenti andarono via finchè oggi è uscita fuori la figura di un investitore saudita che ha comprato una fetta di Hacking Team.
Che, ad oggi, non si chiama più cosଠma ha cambiato nome in Memento Labs, diretta da Paolo Lezzi (esperto di sicurezza informatica) ed ovviamente si prefigge di superare le difficoltà del passato e resettare il discorso aziendale; per fare questo, si passerà per una fase di riprogrammazione e riscrittura del codice, mantenendo una parte dei precedenti clienti (almeno secondo l’intervista su Motherboard Vice), cercando di ricostruire la reputazione distrutta all’epoca e lavorando in linea con la legge italiana: in particolare a loro interesserà riottenere la licenza di esportazione per la vendita dei propri software, licenza che il Governo aveva revocato nel 2016.
Non è chiaro di cosa si occuperanno, a mio avviso, ma sarà sicuramente oggetto di successivi articoli non appena ne saprò qualcosa in più. Una buona sintesi di quello che avvenne nel 2015 è riportata ad esempio sul blog di Paolo Attivissimo.
👇 Da non perdere 👇
- Domini Internet 🌍
- intelligenza artificiale 👁
- Mondo Apple 🍎
- Scrivere 🖋
- WordPress 🤵
- 💬 Il nostro canale Telegram: iscriviti
- 🟠 Cosa fa il sales manager?
- 🔴 Che cos’è uTorrent, come funziona e a che cosa serve
- 🔵 Come ottenere un certificato SSL gratis grazie a Let’s Encrypt (da terminale)