Breve storia del prompt dei comandi


Il prompt dei comandi, anche noto come “Command Prompt” o “cmd”, è un’interfaccia testuale presente nei sistemi operativi Microsoft Windows così come in altri sistemi operativi. Esso consente agli utenti di interagire con il sistema operativo mediante l’inserimento di comandi testuali. Il prompt o terminale dei comandi ha radici nei primissimi sistemi operativi, ed è evoluto nel corso degli anni, mantenendo la sua importanza nell’ambito delle operazioni di sistema e dello sviluppo di script.

Il concetto di prompt dei comandi risale agli albori dei sistemi operativi per computer, quando l’interazione con il computer avveniva principalmente attraverso comandi testuali. Nel tempo, sono stati introdotti nuovi ambienti di prompt dei comandi, come PowerShell, che offre funzionalità più avanzate rispetto al prompt dei comandi tradizionale. Inoltre, molte distribuzioni di sistemi operativi basati su UNIX, come Linux, forniscono terminali con funzionalità simili al prompt dei comandi di Windows.

GUI vs Terminale

Gran parte di noi non fa uso di prompt ad oggi, perchè le interfacce grafiche (GUI) dei sistemi operativi moderni hanno rimpiazzato le funzionalità; eppure il potere espressivo dei terminale è sempre più elevato, e permette di fare più cose nel computer di quanto non consenta qualsiasi GUI (ad esempio, comandi parametrici).

La relazione tra una GUI (Graphical User Interface) e un terminale (o prompt dei comandi) è parte integrante dell’evoluzione dei sistemi operativi. Per capire come siamo arrivati ai sistemi operativi attuali, possiamo esaminare alcuni passaggi chiave nella storia dell’interfaccia utente.

  1. Interfaccia Testuale (Command-Line Interface – CLI):
    • Nei primi giorni dei computer, l’interazione avveniva principalmente attraverso un’interfaccia testuale o da riga di comando. Gli utenti dovevano inserire comandi di testo per eseguire operazioni sul sistema.
    • I sistemi operativi come MS-DOS utilizzavano una CLI, e il prompt dei comandi era uno strumento essenziale per l’interazione con il computer.
  2. Introduzione delle Interfacce Grafiche (GUI):
    • Negli anni ’80 e ’90, l’introduzione delle interfacce grafiche ha cambiato radicalmente il modo in cui gli utenti interagivano con i computer. GUI come Windows e Macintosh OS hanno introdotto finestre, icone e mouse per semplificare l’interazione.
    • La GUI fornisce un’esperienza utente più intuitiva, riducendo la necessità di memorizzare comandi testuali e rendendo l’uso del computer più accessibile a una vasta gamma di utenti.
  3. Coesistenza di GUI e CLI:
    • Nonostante l’adozione delle GUI, le interfacce testuali non sono scomparse. Al contrario, molte GUI consentono ancora l’accesso a una CLI o a un prompt dei comandi per eseguire operazioni avanzate o automatizzare compiti tramite script.
    • Ad esempio, i sistemi Windows continuano a offrire il Command Prompt e, più recentemente, PowerShell, che è una shell avanzata con funzionalità più sofisticate rispetto al prompt dei comandi tradizionale.
  4. Sviluppo di Terminali avanzati:
    • Nei sistemi basati su UNIX, come Linux e macOS, i terminali sono strumenti potenti per l’interazione testuale. Le shell come Bash e Zsh offrono una vasta gamma di funzionalità e possono essere personalizzate secondo le preferenze dell’utente.
    • Strumenti di emulazione terminale, come iTerm su macOS o GNOME Terminal su Linux, migliorano ulteriormente l’esperienza dell’utente nel lavoro con la CLI.

In sintesi, la transizione dai sistemi operativi basati su riga di comando alle interfacce grafiche ha segnato una significativa evoluzione. Tuttavia, la CLI ha mantenuto la sua rilevanza, coesistendo con le GUI e offrendo un’opzione più avanzata per gli utenti esperti e gli amministratori di sistema. La combinazione di GUI e CLI fornisce un ambiente operativo completo e flessibile che si adatta alle esigenze di una vasta gamma di utenti.

Andiamo quindi a vedere i vari terminali di comando esistenti ad oggi.

Prompt OS X

Sul sistema operativo macOS, la shell della riga di comando predefinita è Bash (Bourne Again Shell), che è anche una delle shell più comuni nei sistemi operativi basati su UNIX. La prompt della shell di default su macOS di solito appare come un carattere di dollaro ($) seguito da uno spazio, indicando che la shell è pronta per accettare comandi.

Ecco un esempio del prompt della shell su macOS:

$

Tuttavia, è importante notare che macOS è in transizione verso l’uso di zsh (Z Shell) come shell predefinita. Nelle versioni più recenti di macOS (come macOS Catalina e versioni successive), è possibile che il prompt di default sia quello di zsh, che appare come un carattere di percentuale (%) seguito da uno spazio. Ecco un esempio:

%

Prompt Unix / Linux

Il concetto di prompt dei comandi nei sistemi operativi basati su UNIX risale ai primi sviluppi del sistema operativo. Il sistema operativo UNIX è stato sviluppato negli anni ’60 e ’70 presso i laboratori Bell della AT&T (American Telephone and Telegraph) da un gruppo di ricercatori che includeva Ken Thompson, Dennis Ritchie e altri. Il prompt dei comandi nei sistemi operativi basati su UNIX ha origine nelle prime versioni di UNIX, con la Bourne Shell che ha introdotto uno dei primi esempi di prompt. Nel corso degli anni, il concetto è stato evoluto attraverso diverse shell e oggi continua a essere una parte fondamentale dell’interazione con i sistemi UNIX e UNIX-like.

Nel contesto di UNIX, il prompt dei comandi rappresenta l’invito visuale che il sistema fornisce all’utente per inserire comandi. Uno dei primi esempi di prompt dei comandi UNIX si trova nella shell originale di Thompson, chiamata “sh” (Bourne Shell), sviluppata da Ken Thompson. La Bourne Shell è stata rilasciata nel 1979 come parte della Set-First Edition di UNIX, ed è stata una delle prime shell di comando nei sistemi UNIX. Il prompt di questa shell era semplice e spesso costituito da un carattere del dollaro ($), che indicava che il sistema era pronto per accettare un comando.

Negli anni successivi, sono state sviluppate diverse shell per UNIX, ognuna con il proprio stile di prompt dei comandi. Alcuni esempi di shell famose includono la C Shell (csh), la Korn Shell (ksh) e la Bourne Again Shell (bash). Ognuna di queste shell ha introdotto nuove funzionalità e modifiche al prompt dei comandi per migliorare l’esperienza dell’utente e fornire un ambiente più ricco per l’interazione con il sistema.

Prompt MS DOS

Uno dei primi esempi di prompt dei comandi risale al sistema operativo MS-DOS (Microsoft Disk Operating System), sviluppato da Microsoft e rilasciato per la prima volta nel 1981. Il prompt dei comandi MS-DOS forniva agli utenti un’interfaccia testuale attraverso la quale potevano inserire comandi per eseguire varie operazioni sul sistema. Ad esempio, per elencare i file in una directory, gli utenti potevano digitare il comando “DIR” seguito dalla pressione del tasto Invio. Questo tipo di interazione testuale ha costituito la base per l’utilizzo dei computer prima dell’avvento delle interfacce grafiche utente (GUI).

Con l’evoluzione dei sistemi operativi Windows, il prompt dei comandi è rimasto una parte integrante del sistema, anche se l’uso delle interfacce grafiche è diventato predominante. Tuttavia, il prompt dei comandi è ancora utilizzato oggi da utenti avanzati e professionisti del settore per eseguire operazioni di sistema avanzate e automatizzare processi mediante script.

Prompt PowerShell

PowerShell è stato ben accolto dalla comunità degli amministratori di sistema e dagli sviluppatori Windows per la sua versatilità e potenza. Può essere utilizzato sia per compiti amministrativi di base che per attività più avanzate di automazione e gestione dei sistemi. La sua flessibilità e la sua capacità di lavorare con oggetti lo rendono uno strumento potente per molte esigenze di gestione dei sistemi Windows.

Ecco alcune caratteristiche chiave di PowerShell:

  1. Linguaggio di scripting: PowerShell è un linguaggio di scripting completo e potente che consente agli utenti di scrivere script per automatizzare una vasta gamma di attività, dalla gestione del sistema al controllo delle applicazioni.
  2. Object Pipeline: Una caratteristica distintiva di PowerShell è la pipeline di oggetti, che consente il passaggio di oggetti (piuttosto che solo testo) tra i comandi. Questo facilita la manipolazione e la trasformazione dei dati in modo più flessibile.
  3. Accesso a oggetti .NET: PowerShell può interagire direttamente con il Framework .NET di Microsoft, consentendo agli utenti di utilizzare librerie .NET e sfruttare le funzionalità avanzate offerte da questo framework.
  4. Cmdlets: PowerShell utilizza cmdlet (comandi di piccole dimensioni) per eseguire operazioni specifiche. I cmdlet sono progettati per essere facilmente comprensibili e utilizzabili in modo efficace, rendendo più semplice l’automazione di compiti comuni.
  5. Remoting: PowerShell offre la possibilità di eseguire comandi su computer remoti, semplificando la gestione di sistemi distribuiti.
  6. Integrazione con prodotti Microsoft: PowerShell è integrato con molti prodotti Microsoft, come Active Directory, Exchange Server, SharePoint e altri, consentendo agli amministratori di sistema di automatizzare facilmente le operazioni specifiche di questi prodotti.

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