Oggi parleremo di una caratteristica di Excel poco nota, ma estremamente utile e spesso implicita nell’utilizzo: i riferimenti alle celle, che possono essere assoluti o relativi.
Cosa sono i riferimenti relativi in Excel
L’uso standard di Excel si basa sui riferimenti relativi, il che vuol dire che i riferimenti cambiano in base a come e dove spostiamo le celle. Questo può andare bene per molti casi, ma se ci servono valori di riferimento o valori costanti allora bisogna fare uso dei riferimenti assoluti. Un riferimento relativo è ad esempio:
=SOMMA(A1,A2)
Cosa sono i riferimenti assoluti in Excel
Sono caselle che si possono usare come riferimento assoluto, ad esempio per indicare una percentuale prefissata da applicare a tutti i calcoli del foglio (esempio: l’IVA, che è sempre fissata ad es. al 22%). L’utilità del riferimento assoluto è chiara: non sono costretto a fare il calcolo a mano, e – nel caso del calcolo dell’IVA – ho meno margine di errore perchè vedo sempre chiaramente, e possono tenere conto, del valore che viene utilizzato all’interno dei miei calcoli. Un riferimento assoluto è in questo caso:
=SOMMA($A$1,$A$2)
Esempio riferimenti assoluti vs. relativi
Poniamo di avere un catalogo prodotti con quantità , descrizione, prezzo, subtotale per ogni riga. Se andiamo ad aggiungere uan colonna IVATO (intendendo il prezzo + IVA), possiamo sfruttare un riferimento per la tabella finalizzato a contenere la percentuale da applicare (che attualmente è al 22% ma potrebbe, in teoria, cambiare in futuro). Per definire un riferimento assoluto basta semplicemente preporre il simbolo $ ad ogni nome di riga e colonna, per cui:
A1
in assoluto diventa
$A$1
https://www.youtube.com/watch?v=ySErYyQUGqU
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