Tag: Mondo Internet 😱

  • Significato di ASD – Wikilost

    Significato di ASD – Wikilost

    L’acronimo “ASD” può avere diversi significati a seconda del contesto. Ecco alcune delle sue possibili interpretazioni:

    1. Autistic Spectrum Disorder (Disturbo dello Spettro Autistico): Si riferisce a una condizione neurologica che colpisce il modo in cui una persona interagisce socialmente, comunica e manifesta comportamenti ripetitivi.
    2. Atrial Septal Defect (Difetto del Setto Atriale): Si tratta di una malformazione cardiaca congenita in cui c’è una comunicazione anomala tra gli atri del cuore.
    3. American Society for the Deaf (Società Americana per i Sordi): Organizzazione che promuove l’interesse dei sordi e offre servizi di supporto.
    4. Antisocial Personality Disorder (Disturbo di Personalità Antisociale): Una condizione psichiatrica caratterizzata da comportamenti antisociali, mancanza di empatia e violazione dei diritti degli altri.
    5. Aerospace and Defense (Aeronautica e Difesa): Riferito all’industria che si occupa di aerospazio e difesa.
    6. Autism Spectrum Disorder (Disturbo dello Spettro Autistico): Un altro utilizzo del termine ASD per indicare la condizione neurologica dell’autismo.
    7. Australian Securities Exchange (Borsa Valori Australiana): La principale borsa valori dell’Australia.
    8. Ambulatory Surgery Center (Centro Chirurgico Ambulatoriale): Struttura sanitaria specializzata in interventi chirurgici a breve termine.
    9. Articulated Steer Dumpers (Dumper a sterzo articolato): Veicoli utilizzati per il trasporto di materiali da costruzione su terreni difficili o accidentati.
    10. Alcoholic Steatohepatitis (Steatoepatite Alcolica): Condizione caratterizzata dall’infiammazione del fegato causata dall’abuso di alcol.

    È importante notare che il significato di “ASD” può variare a seconda del contesto specifico in cui viene utilizzato.

    Nel gergo internet

    Nel gergo di Internet, l’acronimo “ASD” viene spesso utilizzato come abbreviazione di “Amico Sincero Digitale” o “Amico Sincero di Internet”. È un’espressione usata per indicare un’amicizia online, solitamente basata su interazioni virtuali e scambi di messaggi su piattaforme social o forum. Tuttavia, è importante sottolineare che l’uso di “ASD” può variare a seconda del contesto e delle comunità online specifiche.

  • Che cos’è la #augustdump su Instagram

    Che cos’è la #augustdump su Instagram

    Per l’irreprensibile Urban Dictionary il verbo dump può fare riferimento, nell’uso colloquiale, al fatto di pubblicare sui social l’intero contenuto di qualcosa dove di solito non è possibile farlo. Per quanto poi in informatica un dump abbia il significato di “blocco di dati” o al limite di backup di tutte le informazioni (in ambito SQL, s’intende), c’è una locuzione specifica che riguarda il mese di agosto: parliamo del famoso august dump, che è diventato trend virale su Instagram, TikTok e Twitter.

    Il significato della august dump non è difficile da capire o da realizzare, e fa riferimento ad un qualcosa di virale, divertente e accattivante. L’hashtag associato dagli utenti in questi casi è di solito…

    #augustdump

    ovviamente! 😉

    August dump

    La tendenza dell’August Dump non è presente solo su Instagram: ne abbiamo trovato fugace traccia su Tiktok, Facebook, Twitter e Whatsapp. Diciamo “fugace” perchè si tratta di stories, che scompaiono dopo massimo 24 ore, e che il più delle volte riguardano tutto quello che viene scartato dal proprio profilo che in molti mostrano comunque in pubblicano.

    Solitamente i contenuti dell’August Dump vengono postati tra le proprie stories creando una sorta di collage di foto. Sì, insomma, le foto vengono raccolte in una singola immagine con diverse varianti della stessa.

    L’intento dell’August Dump su Instagram è condividere le storie durante il mese di agosto nelle Storie di Instagram, per ricapitolare. L’August Dump rappresenta i momenti fotografici e video durante il mese di agosto, e solo durante quello.

    Questi momenti comprendono momenti tristi, felici o comunque significativi, e sono una delle mode più diffuse del momento tra gli utenti più popolari sui social. Il contenuto dell’August Dump su Instagram durerà quanto una storia, quindi al massimo per 24 ore (poi rimarrà visibile solo a te).

    Mentre aspettiamo con ansia (?) la September Dump, inevitabilmente, ripensiamo che ne abbiamo avuta una per ogni mese: January Dump, February Dump, March Dump, April Dump, May Dump, June Dump, July Dump e così via, per ogni mese dell’anno!

    Puoi vedere alcuni esempi di #augustdump qui.

  • IoT: guida pratica all’internet delle cose

    IoT: guida pratica all’internet delle cose

    Si sente parlare di IoT, infatti, almeno dal 1999, anno in cui venne proposta un’avvenieristica presentazione che discuteva per la prima volta degli aspetti legati alle “cose”, cioè agli oggetti fisici connessi ad internet: venne anche pubblicato un articolo che finì per fare un po’ da fondamento a tutta queste tecnologia, a firma Kevin Ashton ed uscito col titolo That ‘Internet of Things’ Thing.

    L’idea era semplice: estendere l’approccio tradizionale secondo il quale per elaborare, inviare o ricevere dati su internet fosse necessaria la presenza di un operatore umano dietro una tastiera ed uno schermo. Come si è visto, questo è stato superato da tempo: non solo per quello che riguarda:

    • gli attori attivi (che adesso operano anche con tablet e smartphone, ma in certi casi possono essere anche sensori o rilevatori di dati) ma anche
    • per quelli passivi (gli “oggetti” connessi ad internet sono di ogni genere: dai prodotti del catalogo fino ai luoghi presenti su Google Maps, ognuno dei quali è dotato di caratteristiche come foto, descrizioni e recensioni di altri utenti).

    IoT: che cosa si intende?

    Internet delle cose significa, in breve, implementare la possibilità  di far funzionare con la rete per oggetti del mondo reale che, normalmente, non avrebbero questa possibilità. L’ IoT estende il mondo dell’informatica a partire dai PC e dagli smartphone e lo estende agli oggetti del mondo reale: elettrodomestici, taxi, treni, porte di casa, camion per il trasporto, autobus e così via.

    IoT: applicazioni di domotica

    Una delle prime applicazioni in merito, si ricorda nel contributo in questione, fu determinato dall’uso della tecnologia RFID, un modo facile per catalogare in modo univoco oggetti di vario genere sfruttando trasponder ovvero “micro-etichette” univoche per ogni singolo oggetto. Molto tempo è trascorso da allora, e la IoT si è specializzata primariamente nella domotica, cioè nella possibilità  di controllare oggetti domestici a distanza: ad esempio potrei programmare l’accensione dei riscaldamenti ad un orario prestabilito via smartphone, oppure potrei pensare di aprire addirittura la porta di casa con il mio telefono. Questo, ovviamente, pone la sicurezza informatica in primissimo piano, perchè è chiaro che se ci liberiamo delle antiche tecnologie analogiche come chiavi e display classici è necessario mettere in conto che qualcuno, dall’esterno, potrebbe abusarne.

    IoT: applicazioni di biomedica

    Grazie alla IoT posso archiviare cartelle cliniche, lastre e diagnosi mediche su sistemi connessi in rete, rilevare i dati e salvarli direttamente senza alcun supporto fisico, sfruttando la tecnologia Wi-Fi e velocizzando le annesse procedure. Ovviamente i dati andrebbero archiviati in modo sicuro e crittografato, per evitare che dati così sensibili vadano a finire nelle mani sbagliati o addirittura possano essere trafugati e pubblicati o messi in vendita sul dark web, ad esempio.

    IoT: controllo del traffico

    Molte app permettono non sono di farci da navigatore mentre guidiamo, ma anche di verificare lo stato del traffico, identificare blocchi, consigliare strade alternative e rilevare la presenza di autovelox; tutte applicazioni di cui facciamo uso senza nemmeno rendercene conto. Ma anche qui, il dilemma etico non manca: è legale ad esempio segnalare in tempo reale la presenza di autovelox? La questione è delicata e, per quanto ne sappiamo, tutt’ora controversa.

    IoT: videosorveglianza

    Altro aspetto davvero interessante riguarda l’osservazione a distanza di ambienti domestici mediante telecamere IPTV, a cui è possibile connettersi mediante dispositivi autorizzati: qui, ovviamente, sono molto importanti da considerare le problematiche relative alla sicurezza. Se qualcuno ci ruba il telefono, può vedere quello che facciamo se la password è già  memorizzata; se ad esempio qualcun altro lasciasse le telecamere connesse ad internet senza password (magari per fare prima o per pigrizia o ignoranza) chiunque potrebbe spiarci in casa. Un caso famoso, ad esempio, di abuso è stato rilevato da un inquilino di una casa trovata su AirBnB.

    Il caso Arduino

    Arduino è forse uno dei casi più clamorosi di azienda dedicata allo sviluppo dell’IoT: essa mette a disposizione di progettisti hardware e programmatori dei toolkit base (circuiteria + libreria software) da collegare al PC e da programmare con apposite API. La prototipazione di qualsiasi oggetto che possa essere assimilato al mondo IoT può essere possibile, in modo da consentire la creazione in modo semplice e veloce di qualsiasi oggetto elettronico che usi internet per comunicare, interagire e fornire dati sul mondo che ci circonda.

    Foto di Gerd Altmann da Pixabay

  • HYPE / Sella non funziona, cosa succede

    HYPE / Sella non funziona, cosa succede

    hype sella down: cosa succede?

    Utenti di HYPE, prendete nota: attualmente, ci sono alcuni imprevisti che stanno influenzando l’accesso e l’utilizzo dei servizi HYPE. Questo è il momento giusto per fornire un chiaro riepilogo della situazione attuale e delle azioni in corso per risolvere i disagi. Al momento in cui scriviamo questo articolo sembra che ci siano dei rallentamenti su HYPE, il conto di Banca Sella che da oggi sta dando un po’ di problemi.

    Lo Stato Attuale dei Servizi HYPE (9 aprile ore 19:47)

    • Prelievi: Funzionano normalmente.
    • Pagamenti fisici e online: Operativi senza intoppi.
    • Bonifici ordinari in ingresso: Funzionano, con possibili ritardi nell’accredito.
    • Bonifici istantanei in ingresso: Attivi.
    • Operazioni da HYPE Web: Funzionano per i clienti HYPE Plus, Next e Premium.
    • Operazioni da HYPE Business Web: Temporaneamente non attive.
    • App: Momentaneamente non disponibile / Disponibile solo in parte.

    Per assistenza immediata, puoi contattare un operatore Hype al numero +39 0282816389, dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 18.00. Tieni presente che potrebbero verificarsi tempi di attesa più lunghi del solito, date le circostanze attuali – ci dicono dal sito ufficiale.

    I rallentamenti e interruzioni sembrano dovuti a interventi di manutenzione tecnica effettuati nel fine settimana. Questi aggiornamenti software sono a quanto pare necessari, e non possono non causare qualche problemino agli utenti. Si potrebbero riscontrare difficoltà nell’aggiornamento del saldo a causa dei problemi tecnici in corso. Hype assicura che i fondi sono al sicuro e che la situazione sarà ripristinata prima che si può-.

    Alcuni bonifici e addebiti, inoltre, potrebbero essere ritardati o non effettuati.

    Messaggio sono in corso rallentamenti hype: cosa significa?

    Il problema sembra che si protragga da stamattina e anche noi, dal conto HYPE, abbiamo avuto difficoltà ad accedere e il messaggio:

    sono in corso rallentamenti e interruzioni nell’accesso e nell’utilzizo dei servizi e del funzionamento delle carte di pagamento. nel frattempo siamo lieti di supportarti

    Il disservizio viene fatto presente da giorni, in alcuni casi si vedeva (ieri ci è capitato) saldo zero quando in realtà c’erano i soldi, soldi che poi sono riapparsi senza problemi qualche ora dopo.

    In caso di difficoltà si suggerisce di rivolgersi al supporto ufficiale HYPE da qui: https://support.hype.it/hc/it

     

  • Come chiudere un account Instagram (guida passo passo)

    Come chiudere un account Instagram (guida passo passo)

    Vuoi chiudere il tuo account Instagram? Se desideri chiudere definitivamente il tuo account Instagram, segui questi passaggi ed eliminerei per sempre il tuo account. Ci possono essere molte ragioni per cui qualcuno potrebbe voler chiudere il proprio account Instagram. Alcune delle ragioni comuni includono, ad esempio:

    1. Privacy: Alcune persone potrebbero sentirsi a disagio per la quantità di informazioni personali condivise su Instagram e potrebbero preferire mantenere una maggiore privacy online.
    2. Tempo: Instagram può richiedere molto tempo e attenzione. Alcune persone potrebbero voler eliminare l’account per concentrarsi su altre attività o ridurre il tempo trascorso sui social media.
    3. Salute Mentale: L’uso eccessivo dei social media può influire sulla salute mentale di alcune persone, causando ansia, depressione o sentimenti di inadeguatezza. Eliminare l’account potrebbe essere un modo per migliorare il benessere psicologico.
    4. Distrazione: Instagram può essere una fonte di distrazione che interferisce con il lavoro, gli studi o altre attività importanti. Chiudere l’account potrebbe aiutare a rimuovere questa distrazione.
    5. Cambiamenti di Priorità: Le persone cambiano nel tempo e potrebbero rendere conto che Instagram non è più allineato alle loro priorità e interessi attuali.
    6. Preoccupazioni per la Sicurezza: Alcune persone potrebbero essere preoccupate per la sicurezza dei propri dati personali su piattaforme social media e preferirebbero eliminare l’account per mitigare il rischio.
    7. Contenuti Negativi: Se un account è soggetto a bullismo, trolling o altri contenuti negativi, chiuderlo potrebbe essere un modo per allontanarsi da situazioni spiacevoli.
    8. Cambiamenti nella Politica di Utilizzo: Se una persona non è d’accordo con le modifiche alle politiche di utilizzo di Instagram o con i termini e le condizioni, potrebbe decidere di chiudere l’account.
    9. Esperimento Digitale: Alcune persone potrebbero scegliere di chiudere temporaneamente o permanentemente l’account come parte di un esperimento digitale per vedere come influisce sulla loro vita e sul loro benessere.

    È importante che ogni individuo rifletta sulle proprie ragioni personali e prenda una decisione che sia giusta per sè. Se stai considerando di chiudere il tuo account Instagram, assicurati di essere consapevole delle conseguenze e dei passaggi coinvolti nel processo. Vediamo come fare!

    1. Accedi al Sito Web Instagram:
      • Poiché alcune funzioni potrebbero non essere disponibili nell’app mobile, ti consiglio di utilizzare il sito web di Instagram per eseguire questa operazione. Vai su www.instagram.com e assicurati di essere connesso con l’account che desideri eliminare.
    2. Accedi alle Impostazioni:
      • Fai clic sull’icona del tuo profilo in alto a destra per accedere al tuo profilo.
      • Fai clic sull’icona delle tre linee orizzontali in alto a destra per aprire il menu.
    3. Accedi alle Impostazioni di Sicurezza:
      • Scorri verso il basso nel menu e fai clic su “Impostazioni”.
      • Fai clic su “Sicurezza”.
    4. Trova l’Opzione di Eliminazione dell’Account:
      • Scorri verso il basso nella pagina delle impostazioni di sicurezza e cerca l’opzione “Elimina il tuo account”.
    5. Segui le Istruzioni:
      • Fai clic su “Elimina il tuo account” e verrai reindirizzato a una nuova pagina.
      • Seleziona il motivo per cui stai eliminando l’account dall’elenco a discesa.
      • A questo punto, Instagram potrebbe offrirti opzioni alternative, come la disattivazione temporanea invece della cancellazione definitiva. Tuttavia, se desideri procedere con l’eliminazione definitiva, continua con i passaggi successivi.
    6. Conferma l’Eliminazione:
      • Sarà richiesto di inserire nuovamente la tua password per confermare che sei autorizzato a eliminare l’account.
      • Dopo aver inserito la password, fai clic sul pulsante “Elimina il mio account in modo permanente”.
    7. Account Eliminato:
      • Una volta confermata l’eliminazione, il tuo account Instagram verrà chiuso definitivamente. Tieni presente che questo processo è irreversibile e non puoi recuperare l’account né i contenuti associati.

    Ricorda che l’eliminazione dell’account comporta la perdita permanente di foto, video, messaggi e altri dati. Se hai dubbi o preoccupazioni riguardo alla chiusura dell’account, potresti considerare di scaricare i tuoi dati importanti prima di procedere con l’eliminazione.

    L’immagine di copertina è stata generata da Midjourney, l’intelligenza artificiale che crea immagini da una descrizione testuale, mischiandola poi con il logo di Instagram. Il prompt utilizzato è stato: a funny and grotesque instagram account, in line with TOS.

  • Cosa cambia tra WPA e WPA2-PSK

    Cosa cambia tra WPA e WPA2-PSK

    Ecco un riepilogo delle principali differenze tra WPA, WPA2-PSK e le loro varianti, con esempi pratici e stime dei tempi di attacco basati su capacità di cracking tipiche (~100 000 tentativi di PSK al secondo).

    1. WPA (TKIP)

    • Algoritmo: TKIP (Temporal Key Integrity Protocol) + RC4
    • Chiave: 128 bit (effettivi circa 104 bit)
    • Vulnerabilità:
      • Attacchi “chopchop” e MIC-key recovery permettono di decifrare pacchetti in pochi minuti-ore.
      • PSK (password) comunque vulnerabile a dictionary/brute-force sul 4-way handshake.
    • Esempio pratico: password “casa1234” (8 caratteri alfanumerici minuscole+numeri = 36⁸ ≈ 2³⁰ combinazioni ≃ 1 miliardo)
      • Con 100 000 hash/s:
        • 2³⁰ / 10⁵ ≃ 10 000 s ≃ 3 ore

    2. WPA2-PSK (AES-CCMP)

    • Algoritmo: AES in modalità CCMP
    • Chiave: 128 bit
    • Vulnerabilità:
      • Molto più robusto di TKIP, ma la sicurezza dipende dall’entropia della passphrase.
      • Attacchi offline sul 4-way handshake: ogni tentativo di PSK è indipendente.
    • Esempio entropia / tempi di attacco:
      Password Spazio di chiavi Entropia (bit) Tempo a 10⁵ hash/s
      8 cifre numeriche (10⁸) 10⁸ ≃26 ≃2²⁶/10⁵ ≃ 6 min
      8 caratteri ASCII stampabili 94⁸ ≃ 6×10¹⁵ ≃53 ≃2⁵³/10⁵ ≃ 10¹¹ s ≃ 3 000 anni
      12 caratteri ASCII stampabili 94¹² ≃ 4×10²³ ≃78 ≃2⁷⁸/10⁵ ≃ 10¹⁷ s ≃ 3×10⁹ anni (> età universo)

    Nota: l’entropia cresce lineare in bit con la lunghezza e il set di caratteri usato.

    WPA2-Enterprise (802.1X + EAP)

    • Meccanismo: autenticazione su server RADIUS, non PSK
    • Pro: chiavi dinamiche per ciascun utente, non c’è password condivisa
    • Contro: complessità di gestione; se il server RADIUS è compromesso, rischio leak di credenziali

    WPA3-Personal (SAE)

    • Algoritmo: Simultaneous Authentication of Equals (Dragonfly handshake)
    • Vantaggi:
      • Protezione da off-line dictionary: ogni tentativo richiede interazione attiva con l’AP.
      • Forward secrecy: sessioni passate non si ricompromettono se scoperta la password.
    • Sicurezza pratica: anche password modeste (es. 8 caratteri complessi) diventano praticamente inattaccabili con hardware commerciale.

    Varianti e modalità miste

    • WPA2/WPA3 Mixed-Mode: supporta entrambi per compatibilità, ma l’AP negozia il miglior protocollo con ciascun client.
    • WPS (PIN): PIN a 8 cifre (≃10⁸ combinazioni, ma rotto in poche ore per via della verifica in due metà da 10⁴ ciascuna).

    In definitiva:

    1. Se sei su WPA o WPA-TKIP: cambia subito a WPA2-AES o, meglio, WPA3-SAE.
    2. Scegli passphrase lunghe e casuali (≥ 12 caratteri ASCII stampabili) per ottenere oltre 70 bit di entropia e tempi di attacco astronomici.
    3. Evita WPS o disattivalo sul router.
    4. Per reti aziendali, preferisci WPA2/WPA3-Enterprise con server RADIUS.

    In questo modo potrai garantire che anche con hardware di cracking moderno (10⁵–10⁶ hash/s), il tempo per violare la rete diventi inconcepibilmente lungo.

  • Che significa cluster?

    Che significa cluster?

    Il termine “cluster” può avere significati diversi a seconda del contesto in cui viene utilizzato. Ecco alcuni significati comuni in ambiti informatici e medici, insieme a un esempio di “cluster” in ognuno dei due contesti:

    Cluster in informatica

    In informatica, un “cluster” può fare riferimento a un gruppo di elementi o unità di dati che sono raggruppati insieme per scopi specifici. Ad esempio, in un contesto di elaborazione dati, si potrebbe avere un “cluster di server” che rappresenta un gruppo di server fisici o virtuali che lavorano insieme per fornire risorse computazionali condivise o servizi di rete. Questi server possono essere collegati tra loro per migliorare la scalabilità e l’affidabilità di un’applicazione.

    Esempio: “Abbiamo creato un cluster di server per gestire il carico di lavoro del nostro sito web, in modo che possa gestire un alto numero di utenti simultanei.”

    Cluster in medicina

    In medicina, il termine “cluster” può essere utilizzato per descrivere una concentrazione di eventi, sintomi o casi di una determinata malattia o condizione in una specifica area geografica o periodo di tempo. Un “cluster di casi” potrebbe indicare un numero insolitamente elevato di persone che hanno contratto la stessa malattia nello stesso luogo o periodo.

    Esempio: “Nel corso dell’ultimo mese, abbiamo osservato un cluster di casi di influenza in questa comunità, il che suggerisce un’epidemia locale.”

    In entrambi gli ambiti, il concetto di “cluster” si riferisce all’aggregazione o alla concentrazione di elementi simili o correlati in uno specifico contesto.

    Cluster in Python

    Metodo k-means

    Il metodo K-Means è un algoritmo iterativo che cerca di minimizzare la somma delle distanze quadrate tra i punti dati e i centroidi dei loro cluster. Questo significa, in altri termini, che l’algoritmo cerca di creare cluster in cui i punti all’interno di ciascun cluster sono il più simili possibile tra loro. L’algoritmo K-Means è ampiamente utilizzato nella pratica in una varietà di applicazioni in cui è necessario raggruppare dati simili in cluster. Ecco alcune delle sue applicazioni più comuni:

    1. Segmentazione dei Clienti: Le aziende utilizzano il K-Means per raggruppare i clienti in segmenti omogenei in base a comportamenti d’acquisto, preferenze o altri dati demografici. Questa segmentazione aiuta a personalizzare le strategie di marketing e migliorare il servizio clienti.
    2. Ricerca di Mercato: Il K-Means può essere utilizzato per analizzare i dati di ricerca di mercato e identificare gruppi di consumatori con comportamenti simili. Questo aiuta le aziende a comprendere meglio il loro pubblico di destinazione.
    3. Elaborazione delle Immagini: In ambito di visione artificiale, il K-Means può essere utilizzato per la segmentazione delle immagini. Ad esempio, può essere utilizzato per separare automaticamente oggetti o regioni di interesse in un’immagine.
    4. Ricerca di Documenti Simili: In motori di ricerca o sistemi di gestione documentale, il K-Means può essere utilizzato per raggruppare documenti simili in base al loro contenuto, semplificando così la ricerca e l’organizzazione.
    5. Riconoscimento dei Modelli: In analisi dei dati, il K-Means può essere utilizzato per riconoscere pattern o anomalie nei dati. Ad esempio, può essere utilizzato per il rilevamento delle frodi nelle transazioni finanziarie.
    6. Astronomia: Nell’astronomia, il K-Means può essere utilizzato per categorizzare stelle o galassie in base alle loro caratteristiche osservate.
    7. Analisi del Testo: Nel campo dell’analisi del testo, il K-Means può essere utilizzato per raggruppare documenti simili o per creare riepiloghi automatici di grandi raccolte di testo.
    8. Controllo di Qualità: In produzione, il K-Means può essere utilizzato per monitorare la qualità dei prodotti e identificare potenziali difetti.

    Ecco un’illustrazione semplice del funzionamento del metodo K-Means:

    1. Inizializzazione: Si inizia scegliendo casualmente K punti dati come “centroidi iniziali”. Questi centroidi rappresentano il centro di ciascun cluster immaginario.
    2. Assegnazione: Per ciascun punto dati nel dataset, si calcola la distanza tra il punto e tutti i centroidi. Il punto viene quindi assegnato al cluster il cui centroide è più vicino.
    3. Ricalcolo dei centroidi: Una volta assegnati tutti i punti ai cluster, si calcolano nuovi centroidi per ciascun cluster. Questi nuovi centroidi sono calcolati come la media dei punti all’interno di ciascun cluster.
    4. Ripetizione: I passaggi 2 e 3 vengono ripetuti iterativamente fino a quando i centroidi non cambiano significativamente o un numero massimo di iterazioni viene raggiunto.
    5. Risultato finale: Alla fine, si ottengono K cluster in cui i punti dati sono raggruppati in base alla loro somiglianza. Ogni punto appartiene a uno e solo uno di questi cluster.

    Creare un cluster di numeri in Python è un’operazione che richiede l’utilizzo di una libreria di clustering, come scikit-learn. Ecco un esempio di come creare un cluster utilizzando il metodo K-Means, uno dei metodi di clustering più comuni, con un insieme casuale di numeri. In questo esempio, abbiamo generato 100 punti bidimensionali casuali e quindi creato un modello K-Means con 3 cluster.

    Il modello è stato addestrato sui dati, e le etichette dei cluster per ciascun punto dati sono state ottenute utilizzando kmeans.labels_, mentre i centri dei cluster sono stati ottenuti utilizzando kmeans.cluster_centers_

    import numpy as np
    from sklearn.cluster import KMeans
    
    # Generiamo un insieme casuale di numeri come dati di esempio
    np.random.seed(0)
    data = np.random.rand(100, 2)  # Creiamo 100 punti bidimensionali
    
    # Definiamo il numero di cluster desiderato
    numero_cluster = 3
    
    # Creiamo il modello K-Means
    kmeans = KMeans(n_clusters=numero_cluster)
    
    # Addestriamo il modello sui dati
    kmeans.fit(data)
    
    # Otteniamo le etichette dei cluster per ciascun punto dati
    etichette_cluster = kmeans.labels_
    
    # Otteniamo i centri dei cluster
    centri_cluster = kmeans.cluster_centers_
    
    # Stampiamo le etichette dei cluster e i centri dei cluster
    print("Etichette dei cluster:")
    print(etichette_cluster)
    print("\nCentri dei cluster:")
    print(centri_cluster)

    Nella foto, un cluster “immaginato” da Midjourney

  • Da che cosa dipende la velocità di connessione

    Da che cosa dipende la velocità di connessione

    Come si misura la velocità su internet

    La velocità di una connessione ad internet si misura in Mbit/s oppure Kbit/s, e può essere in upload (dal nostro computer verso esterno, ad esempio i dati inviati in una mail) o in download (dall’esterno verso il nostro PC, ad esempio un film che guardiamo in streaming).

    Nonostante possa sembrare strano, non è soltanto la banda per scaricare (download) a fare la differenza: le prestazioni sembrano comunque, per motivi prettamente tecnologici, coinvolgere entrambe. Del resto è anche abbastanza facile da immaginare: quando usiamo internet per navigare, spedire email, andare sui social o chattare abbiamo bisogno di inviare e ricevere dati. La separazione tra upload e download a livello di banda, ovvero di “portata massima” della connessione, nella pratica operativa non è distinguibile, in quanto ogni sito e app usa attivamente entrambe, ad esempio nel momento in cui inizia o consolida una comunicazione mediante cosiddetto handshake (una “stretta di mano” tra nodi comunicanti).

    Velocità nominale ed effettiva

    Un po’ come avviene per il calcolo dei watt di un impianto audio, la velocità su internet è distinta tra:

    • velocità nominale, cioè quella “di targa” (spesso anche riportata sul contratto);
    • velocità effettiva, cioè quella che misuriamo ad ogni istante effettivamente mentre usiamo internet, e che può variare fino ad un massimo di velocità nominale.

    Per misurare la velocità effettiva della propria ADSL è possibile effettuare dei particolari Speed Test, che pero’ vanno sempre presi col beneficio del dubbio perchè affetti da potenziali imprecisioni e fattori esterni che influenzano la misurazione. Sempre meglio fare almeno 4 o 5 test in momenti diversi, ad esempio, per avere una misurazione della banda della propria connettività che sia realistica.

    Fattori che influenzano la velocità

    Ce ne sono tantissimi e spesso sono inter-dipendenti tra di loro, abbiamo ad esempio:

    • la distanza dell’abitazione dalla cabina di collegamento
    • il materiale usato per il collegamento all’abitazione dalla cabina di collegamento, se in fibra o rame o un misto delle due (vedi l’approfondimento sui tipi di fibra ottica per capire meglio)
    • il livello di congestione del traffico
    • eventuali problemi di configurazione del modem
    • rumore di fondo sulla comunicazione
    • browser utilizzato
    • condizioni climatiche (se c’è brutto tempo la connessione potrebbe essere più lenta o smettere di funzionare, ad esempio)
    • configurazione DNS del computer
    • qualità del materiale usato per i cavi di collegamento (doppino in rame o fibra ottica)
    • l’uso di determinate app che occupano molta banda (file sharing, torrent, applicazioni che scaricano in streaming, miner di bitcoin). La velocità di trasferimento dei file o misura della banda su internet è condizionata da molti fattori: c’è sicuramente un discorso di infrastruttura di mezzo, in prima istanza, ma ci sono anche alcuni software particolari il cui uso può condizionare la velocità di connessione. Se ad esempio misuriamo la velocità della connessione mentre usiamo delle app che stanno ad esempio mostrando un video in streaming o scaricando dei file via torrent, la velocità rilevata potrebbe sostanzialmente essere inferiore a quella effettiva. Pertanto, è fondamentale che la velocità di connessione venga misurata mentre nessuna di queste app è attiva, ovvero quando la banda è completamente libera. La velocità di trasferimento su internet, in genere, dipende da due fattori principali: il primo è la banda fornita in download, cioè per scaricare o ricevere dati, il secondo è la banda fornita in upload.
  • Cosa vuol dire “stai utilizzando dazn su troppe reti internet”?

    Cosa vuol dire “stai utilizzando dazn su troppe reti internet”?

    Spiegazione

    Il messaggio “Stai utilizzando DAZN su troppe reti Internet” è un avviso o un messaggio di errore che potresti ricevere quando stai cercando di utilizzare il servizio di streaming sportivo DAZN da più dispositivi o reti di quanto sia consentito dalle politiche di utilizzo del servizio. Questo messaggio indica che il tuo account DAZN potrebbe essere utilizzato simultaneamente su un numero limitato di dispositivi o da un numero limitato di indirizzi IP, e che hai superato tale limite.

    Le politiche di utilizzo di DAZN possono variare a seconda del piano sottoscritto e delle condizioni contrattuali specifiche. Ad esempio, alcune sottoscrizioni DAZN possono consentire la visualizzazione su un numero limitato di dispositivi alla volta, mentre altre possono offrire un limite maggiore. Quando superi questo limite, il servizio potrebbe impedirti di accedere o visualizzare contenuti su ulteriori dispositivi o reti fino a quando non scade una delle sessioni attive.

    Per risolvere questo problema, dovresti disconnettere il servizio DAZN da tutti i dispositivi o reti non necessari o autorizzati, oppure contattare il supporto clienti di DAZN per ottenere assistenza nel gestire le tue sessioni attive e verificare le condizioni del tuo abbonamento. Assicurati di rispettare le politiche di utilizzo di DAZN per evitare interruzioni del servizio.

  • Guida pratica al funzionamento della fibra ottica

    Guida pratica al funzionamento della fibra ottica

    Mentre molti di noi hanno sentito il termine “fibra ottica” per descrivere banalmente un tipo di cavo o una tecnologia che “utilizza la luce”, pochi di noi sono davvero in grado di capire di che si tratti. Di seguito vengono descritte in modo molto semplice le nozioni di base sulla tecnologia della fibra ottica, lo scopo di questa tecnologia, le caratteristiche, i vantaggi e il luogo in cui la utilizziamo oggi.

    Cos’è la fibra?

    La fibra o fibra ottica consiste in fili lunghi e sottili di vetro, del diametro di circa un capello umano. Questi piccolissimi fili sono predisposti in fasci che poi compongono il cavo di fibra ottica, ideale trasmettere segnali luminosi a lunghe distanze.

    Alla fonte di trasmissione, i segnali luminosi vengono codificati in forma di dati, che sono gli stessi dati informatici che ti capita di vedere sugli schermi dello smartphone o del tuo PC. La fibra si occupa di trasmettere tali dati tramite la luce (questo è l’aspetto che garantisce massima velocità alla comunicazione) a un’estremità ricevente, dove il segnale luminoso viene nuovamente decodificato una volta arrivato a destinazione. Pertanto, la fibra ottica è in realtà un mezzo di trasmissione, una sorta di tubo progettato per trasportare segnali su lunghe distanze, ovviamente a velocità molto, molto elevate.

    Un po’ di storia…

    I cavi in ​​fibra ottica erano stati originariamente sviluppati negli anni ’50 per consentire l’uso degli endoscopi. Lo scopo era aiutare i medici a visualizzare l’interno del corpo di un paziente senza sottoporlo ad interventi chirurgici importanti. In seguito, circa dieci anni dopo, alcuni ingegneri si inventarono un modo per usare questa tecnologia solo per telefonare, fino agli importanti sviluppi a cui abbiamo assistito fino ad oggi e che fanno parte delle vite di chiunque.

    Come funziona la fibra ottica

    A livello fisico, la luce viaggia lungo un cavo in fibra ottica rimbalzando ripetutamente sulle pareti del cavo. Ogni particella di luce (fotone) rimbalza lungo il tubo con una continua riflessione interna simile a uno specchio. Il raggio di luce viaggia lungo il nucleo del cavo. Il nucleo è la metà del cavo e la struttura in vetro. Il rivestimento è un altro strato di vetro avvolto attorno al nucleo. Il rivestimento è lì per mantenere i segnali luminosi all’interno del nucleo.

    Applicazioni della tecnologia in fibra

    Oltre alle costruzioni di cavi plenum, i produttori di cavi in ​​fibra ottica sono in grado di costruire:

    • cavi affiancati;
    • cavi singoli;
    • cavi ibridi in rame;
    • costruzioni di cavi in ​​fasci e compositi che includono altri cavi in ​​fibra ottica, rame o, talvolta, doppini di alimentazione

    I “cavi patch” o i “ponticelli in fibra” più corti vengono utilizzati per interconnettere vari dispositivi elettronici in una sala server, in un armadio delle telecomunicazioni o in un data center.

    Usi della fibra ottica nella nostra vita quotidiana

    Potresti aver visto fibre di plastica che trasportano luci colorate in applicazioni decorative. Quello che potresti non aver visto sono i veri cavi in ​​fibra ottica di vetro che ora sono la base delle nostre reti di comunicazione e di computer. Molte migliaia di miglia di cavi in ​​fibra ottica installati trasportano molti tipi di informazioni nel sottosuolo, nei tunnel, nei muri degli edifici, nei soffitti e in altri luoghi che non vedi. Per esempi di usi della fibra ottica nella nostra vita quotidiana includono applicazioni come:

    • reti di computer
    • trasmissione
    • scansione medica
    • equipaggiamento militare

    Negli ultimi anni sono sorti altri usi delle fibre ottiche: i cavi in ​​fibra sono infatti diventati la spina dorsale per MAN, WAN e LAN. C’è stata una tendenza verso le applicazioni “FTTX” o “Fiber to the X“. Ovvero, ad esempio:

    • Fibra fino a casa (FTTH)
    • Fibra fino all’armadio (FTTC)
    • Fibra fino al locale (FTTP)
    • Fibra verso l’Edificio (FTTB)
    • Fibra al Nodo (FTTN)

    Inizialmente, gli usi delle fibre ottiche erano principalmente linee di cavi principali progettate per trasportare segnali ad aree popolate più ampie.

    Tipi di cavi in ​​fibra ottica

    Esistono molti tipi di cavi in ​​fibra ottica, spesso che finiscono in assemblaggi di cavi in ​​fibra ottica per svolgere la loro funzione.

    Fibra monomodale e multimodale

    I cavi in ​​fibra ottica, come abbiamo visto, trasportano segnali luminosi che poi vengono codificati e decodificati come dati. La fibra monomodale è la struttura più semplice. Contiene un nucleo molto sottile e tutti i segnali viaggiano verso il centro senza rimbalzare sui bordi. I cavi in ​​fibra ottica monomodale vengono generalmente utilizzati per applicazioni CATV, Internet e telefoniche, in cui i segnali vengono trasportati da fibre monomodali avvolte in un fascio.

    I cavi in ​​fibra ottica multimodale vengono utilizzati anche come cavi patch o ponticelli per collegare le apparecchiature dati. Questi tipi di cavo possono inviare dati solo su brevi distanze. Pertanto, vengono utilizzati, tra le altre applicazioni, per l’interconnessione di reti di computer.

    Esistono quattro tipi di cavi in ​​fibra ottica multimodale, identificati da “OM” (multimodale ottico). Uno standard industriale li ha poi designati come OM1, OM2, OM3 e OM4. Sono descritti da ISO / IEC 11801. Lo standard OM4 è stato approvato da TIA / EIA 492AAAD. Ogni OM ha un requisito minimo di larghezza di banda.

    Plenum

    Inoltre, i cavi in ​​fibra ottica possono essere realizzati per soddisfare i requisiti standard del settore per l’installazione in camere d’aria. Vengono utilizzati all’interno di edifici con materiali e composti speciali per rivestimenti. Chiamati “cavi plenum”, soddisfano i requisiti di fiamma e tossicità in caso di incendio.

    Fibra ottica simplex e duplex

    I cavi in fibra ottica Simplex contengono un singolo filo di vetro: la fibra simplex viene utilizzata dove è richiesta solo una singola linea di trasmissione e / o ricezione tra i dispositivi o quando viene utilizzato un segnale dati multiplex (comunicazione bidirezionale su una singola fibra).

    Un cavo in fibra duplex, invece, è costituito da due fili di vetro o plastica.