Le antenne 5G, come tutte le tecnologie wireless, emettono onde elettromagnetiche a radiofrequenza. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e altre agenzie sanitarie internazionali, non ci sono prove scientifiche conclusive che dimostrino che l’esposizione alle onde elettromagnetiche delle antenne 5G, entro i limiti di sicurezza stabiliti, abbia effetti dannosi per la salute. Tuttavia, il dibattito pubblico continua, e alcuni studi stanno monitorando gli effetti a lungo termine. Il problema è legato alla diffusione delle onde elettromagnetiche, i cui effetti sono poco chiari in effetti ma sui quali è bene conoscere un po’ di cose.
L’arrivo della tecnologia 5G è da tempo accompagnata da un clima ai limiti del terrorismo psicologico: su molti siti infatti, e anche su alcune testate giornalistiche, si instillano dubbi sul suo reale funzionamento e si arriva a paventarne l’uso in quanto dannoso per la salute. Anche certa politica, da quello che leggiamo in questi giorni, si “batte” contro le antenne 5G per cavalcare il malcontento popolare, senza avere prove scientifiche a riguardo e – viene da pensare – perchè si tratta di una battaglia relativamente semplice da impostare, gestire e sfruttare indebitamente. Ma come stanno davvero le cose? Abbiamo provato a fare un piccolo riassunto significativo in merito all’uso di questa tecnologia.
Radiazioni non ionizzanti
La parola che fa paura è “radiazioni“, senza dubbio, che sappiamo essere dannose ovviamente: ma anche il sole emana una radiazioni, per cui bisognerebbe fare un po’ di distinzioni prima di parlarne. Si tratta anzitutto di radiazioni non ionizzanti (come ha sottolineato anche Open.online), ovvero le stesse che sono emesse da dispositivi come i forni a microonde, ad esempio, e che quindi non rientrano in quelle nocive delle sostanze radioattive che sono considerate, da vari studi, le più pericolose specie per esposizioni nel lungo periodo. Basterebbe anche solo questo per sgombrare il campo da bufale para-complottiste che si stanno diffondendo anche sui social da diversi giorni, periodicamente.
Lunghezza d’onda
Andando a vedere un po’ più nel dettaglio, la tecnologia 5G sfrutta lunghezze d’onda più corte e nuove antenne per rendere la comunicazione più efficente e funzionale, e questo renderebbe più complicato l’attraversamento delle onde rispetto ad ostacoli come alberi o edifici. Con il 5G si riesce a guadagnare in termini di ricezione ed efficenza del segnale, pertanto, per cui danni veri e propri per la salute non dovrebbero essercene – ed è per questo che è davvero pericoloso affermare che il 5G sia dannoso ancora prima che venga introdotto, perchè rischia di impattare negativamente sulla vita delle persone che, loro malgrado, di tecnologia non ne sanno troppo.
Risparmio energetico
Del resto 5G si basa sugli stessi principi dei sui predecessori 4G e 3G e, per dirla tutta, rendere a ridurre l’esposizione ai campi elettromagnetici proprio in nome della sua specifica di maggiore efficenza e velocità (usa meno energia, per cui il rischio di sovraesposizione è ridotto già di suo). Del resto non vi siete ancora comprati le mutande antiradiazioni della SPARTAN? Come vedete, insomma, c’è sempre chi basa un’attività di marketing su qualsiasi evento e novità tecnologica possa uscire fuori, e sarà dura convincere i complottisti che sono altre le emergenze che dovrebbero preoccuparci. Certo, un giorno potremo sempre scoprire che le radiazioni erano dannose: ma sembra improbabile che ciò possa accadere su cosଠlarga scala, e soprattutto è fin troppo facile trovare bersagli intuitivi e alla portata di chiunque con cui prendersela.
La nostra posizione a riguardo è tanto scettica quanto pacifica, pertanto, e per saperne di più vi invito a leggere l’articolo di Paolo Attivissimo a riguardo.
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