Come funziona un software anti-malware?


Talvolta basta un semplice click. Un click su un link all’apparenza innocuo per ritrovarsi il cellulare con un malware di cui spesso ignoriamo persino l’esistenza. Il fenomeno è in costante ascesa e spesso anche i più esperti possono ritrovarsi a cliccare su un link, magari addirittura affidabile, tramite il quale però viene installato a nostra insaputa un malware che resta, tra l’altro, assolutamente invisibile.

Proprio per questo, oltre ai classici anti-virus, ci ritroviamo a fare i conti con software anti-malware necessari per proteggere i nostri pc e i nostri smartphone ma, soprattutto, i nostri dati, le password salvate e le decine di codici che ogni giorno gestiamo semplicemente per accedere alle mail, all’home banking, all’app del nostro gestore di telefonia.

Un software anti-malware è un software di sicurezza informatica progettato per identificare, prevenire e rimuovere minacce informatiche; uno strumento essenziale per proteggere il tuo sistema operativo da vari tipi di malware, tra cui virus, spyware, adware, trojan, worm e rootkit, il cui obiettivo principale è quello di rilevare e neutralizzare queste minacce prima che possano danneggiare i tuoi dati o compromettere la tua privacy.

Normalmente un qualsiasi software anti-malware (in commercio ce ne sono tantissimi, talvolta anche in versione free) esegue costantemente scansioni approfondite del sistema operativo e in generale del pc a caccia di qualche segnale di infezione. Analizzerà i file, ma anche i processi e il registro di sistema. Scandaglierà nel dettaglio ogni singolo anfratto del nostro PC a caccia di un malware in grado di “bucare” le nostre difese e attingere a una marea di dati personali.

Effettuata la scansione, laddove dovesse riscontrare qualche minaccia, il software rimuove immediatamente il file malevolo spostandolo nella c.d. “quarantena” in modo da impedire all’infezione sia di far danni sia di diffondersi a macchia d’olio.

Il sistema migliore, tuttavia, è quello dotato di scansione automatica sempre attiva: soltanto in questo modo potremo evitare qualsiasi problema sul nascere. Si perché in questo caso il software esegue una scansione automatica e continua di ogni attività, contribuendo a prevenire qualsiasi tipo di danno che un malware qualsiasi potrebbe causare.

Ma come riesce un software anti-malware a identificare una minaccia? Normalmente i principali software in circolazione utilizzano una molteplicità di metodi per individuare un malware e ridurne gli effetti dirompenti sui nostri PC. La prima scansione che viene effettuata è quella “delle firme”: il software analizza file e processi del PC a caccia delle “firme” note dei malware e incrociando i dati con quelli di un database di identificatori noti.

Dopo questa prima tipologia di analisi è la volta delle valutazioni sul comportamento di file e processi. Se il software identifica file che intervengono sul registro o che avviano in autonomia collegamenti con altri server, ci segnalerà la potenziale minaccia. Infine il software anti malware va a caccia anche di comportamenti sospetti che potrebbero far ipotizzare che si tratti, appunto, di un file malevolo: se per esempio viene individuato un file che prova a nascondersi, sarà considerato sospetto e segnalato.

Oltre alle principali tipologie di analisi individuate in precedenza, l’anti-malware scansiona normalmente l’intero sistema operativo a caccia di comportamenti sospetti o di file che tentano, per esempio, di accedere al registro e di apportare modifiche, anche attingendo ad un database dei “comportamenti” dei malware in costante aggiornamento.

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