La differenza tra architetture CISC e RISC è stata molto diffusa e ha influenzato lo sviluppo delle CPU nel corso degli anni. Di base non è semplice ricordare la differenza tra i due, anche perchè molte CPU moderne si basano su caratteristiche mutuate da entrambe le parti. La parola chiave Complex associata a CISC aiuta a ricordare che si tratta di un processore che gestisce molte operazioni dotate di set di istruzioni complessi, in cui sono tendenzialmente presenti pochi registri ed è richiesto un carico di lavoro superiore. Nelle architetture RISC la parola chiave è Reduced, nel secondo che si sono poche istruzioni disponibili, il set istruzioni è uniforme, sono presenti più registri del caso precedente e sono richiesti pochi cicli di CPU.
Le architetture CISC sono state predominanti nei primi computer e sono state sviluppate per fornire istruzioni complesse e versatili in grado di eseguire molte operazioni in un’unica istruzione. Processori come l’Intel x86 sono un esempio di architettura CISC che ha raggiunto una vasta diffusione in computer personali e server.
D’altra parte, le architetture RISC sono emerse come risposta alla necessità di prestazioni più elevate e costi inferiori. Processori come ARM e MIPS sono esempi di architetture RISC che hanno guadagnato popolarità, specialmente nei dispositivi embedded, negli smartphone e in altri dispositivi che richiedono efficienza energetica e prestazioni ottimizzate.
Tuttavia, nel corso del tempo, la distinzione tra CISC e RISC si è in parte sfumata. Alcuni processori moderni, come quelli prodotti da Intel e AMD, adottano tecniche di progettazione che combinano caratteristiche delle due architetture. Ad esempio, possono utilizzare tecniche RISC all’interno dei loro core di esecuzione per aumentare l’efficienza senza abbandonare completamente le istruzioni CISC che sono ancora compatibili con le architetture precedenti.
Quindi, sebbene la distinzione tra CISC e RISC sia stata molto rilevante nello sviluppo delle CPU, negli anni recenti le linee si sono sfumate, e le moderne architetture spesso integrano aspetti di entrambe le filosofie di progettazione per ottenere un equilibrio ottimale tra prestazioni e efficienza.