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Il giorno in cui Sanmay riuscì a registrare a suo nome il dominio Google.com

Nel settembre 2015 Sanmay Ved, un ex dipendente di Google, scoprì per caso che il dominio “google.com” era disponibile per l’acquisto attraverso il servizio Google Domains. Sorprendentemente, riuscì ad acquistarlo per soli 12 dollari, ottenendo temporaneamente l’accesso agli strumenti di gestione del dominio. Tuttavia, Google annullò rapidamente la transazione, rimborsando l’importo speso. In riconoscimento della scoperta di Ved, l’azienda gli offrì una ricompensa di 6.006,13 dollari (una cifra che, letta come numeri, ricorda la parola “Google”). Ved decise di donare l’intera somma in beneficenza, e Google raddoppiò l’importo donato.

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Effettuando l’acquisto mediante il servizio , qualche momento dopo avrebbe ricevuto un rimborso della quota spesa, in quanto Google deve essersi accorta del problema. La notizia suona parecchio strana, per certi versi, perchè sembra suggerire che anche Google possa aver dimenticato di rinnovare il proprio dominio; a parziale conferma della possibilità di un’evenienza del genere, c’è da considerare il fatto che il WHOIS stesso del celebre dominio .com scade il 14 settembre 2020; essendo la cadenza dei rinnovi annuale, possiamo dedurne che scadeva proprio il 14 settembre, ed è possibile che Ved sia riuscito ad acquisirlo nel periodo immediatamente successivo a questa data. Cosa pero’ che suona comunque anomala, dato che sarebbe dovuto coincidere con un periodo nel quale il famoso motore di ricerca non sarebbe stato raggiungibile: in tal caso, la notizia si sarebbe diffusa viralmente sul web, ne avremmo una traccia anche minima cosa che, invece, non abbiamo.

Devo riconoscere di aver pensato quasi subito ad una bufala, ma il fatto che compaia il nome della persona ed un riferimento sul suo profilo ufficiale suggeriscono che qualcosa del genere possa essere successa sul serio: possibile, ad esempio, che si sia trattato di un errore di aggiornamento dal registro dell’ICANN, l’autorità massima nel settore che si occupa della gestione delle estensioni e della registrazione dei domini ad alto livello. A conferma della cosa ci sarebbe il profilo Linkedin ufficiale di Ven (link), ed un suo post che racconta la storia, nel quale l’ex dipendente di Google racconta di aver riscontrato la singolare circostanza mediante l’interfaccia di Google Domains, allegando (se non altro) numerose screenshot come prova.

AAEAAQAAAAAAAATNAAAAJDcwMjY2OTU5LTdlZGItNDUzNi05ZGJhLWQ0NzMzNTU0NWJiNwàˆ evidente che Google abbia potuto recuperare facilmente il dominio poichè è proprietaria della piattaforma di registrazione, ma questo suggerisce ad ogni modo che l’errore è stato quasi certamente confinato alla piattaforma stessa, in congiunzione con un ulteriore bug dei Webmaster Tools (che effettivamente permettono a più proprietari di visionare i dati delle ricerche di un sito senza essere titolari del dominio). In definitiva, non si è trattata di una vera e propria dimenticanza, come successo anni fa a Microsoft che dimenticò di rinnovare il dominio hotmail.co.uk, bensଠdi un bug interno per il quale, per fortuna di Google, tutto si è risolto nel migliore dei modi.

Questo episodio evidenzia l’importanza della gestione attenta dei domini, anche per le grandi aziende tecnologiche, e come un’inaspettata disponibilità possa portare a situazioni sorprendenti.

(fonti: sec.gov, Business Insider)

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