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Droni: cosa sono, quali tipi esistono e come si usano

Cosa sono i droni di cui parlato molti negli ultimi anni? I droni sono velivoli radiocomandati in grado di volare a determinate altezze, progettati in modo da non richiedere un pilota a bordo e poter cosଠessere pilotati a distanza. Dietro la semplice parola “drone” si possono nascondere vari sinonimi, che sono poi sigle o acronimi che hanno (più o meno) lo stesso significato. Parliamo, ad esempio, in modo equivalente di:

  • UAV (Unmanned aerial vehicle)
  • RPA (Remotely piloted aircraft)
  • UVS (Unmanned vehicle system)
  • SAPR (Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto)
  • RPV (Remotely piloted vehicle)
  • ROA (Remotely operated aircraft)
  • APR (Aeromobile a Pilotaggio Remoto, secondo la definizione dell’ENAC)

In genere i droni necessitano di un controllo da terra, e per adempiere a questo scopo possono essere controllati via app sullo smartphone, oppure (per alcuni modelli) via PC. Molti droni, a seconda dei casi, possono essere dotati di dispositivi come telecamere o fotocamere, GPS, FPV, batterie in polimeri al litio, stabilizzatori e via dicendo. Buona parte degli appassionati di questa tecnologia, ad ogni modo, sono semplici hobbysti ed appassionati che se ne occupano per puro svago, ovviamente dovendo sottostare ad una serie di regole.

Distanza massima tra drone e controller

I droni lavorano con sistemi radiocomandati nel range di frequenze tra 1,2 Ghz e 2,4 GHz, il che influenza la distanza massima dal controller con cui questi dispositivi, ad oggi, sono in grado di funzionare. Per aumentera la tolleranza in termini di distanza massima a cui il dispositivo può lavorare, è possibile ricorrere a dispositivi di amplificazione detti signal booster.

Usi più comuni dei droni

In casi particolari l’uso di droni molto costosi (ed altrettanto avanzati tecnologicamente) è giustificato da ragioni di sorveglianza, monitoraggio di zone inaccessibili o pericolose, in alcuni casi addirittura spionaggio. In casi più comuni, i droni che trovate in vendita su internet, sono utilizzati ad esempio da videomaker e fotografi per effettuare riprese dall’alto o panoramiche che, ovviamente, con altri mezzi sarebbero impossibili da effettuare.

Permessi per drone

Parlando in linea generale, dipende molto casi dai singoli droni che si vogliono usare: a fare la differenza sono alcuni parametri come, in prima istanza, il peso dell’aeromobile. Se ad esempio volessimo pilotare un APR che sia di peso uguale o inferiore a 2 kg, oppure comunque al di sotto dei 25 kg che rientrino in criteri progettuali che ne determinino l’inoffensività , è possibile farne uso secondo le Linee Guida 2016/003-NAV. A partire dal 1 luglio 2020 i droni di massa superiore o uguale a 250g devono essere registrati. I piloti di drone devono, inoltre, ottenere un attestato dal 1 marzo 2020.

DJI Mini 2
Esempio di drone modello DJI Mini 2

Ci sono droni come il dji Mini 2 che devono essere registrati all’interno del portale D-flight, ed è anche necessario stipulare una forma di assicurazione RCT. Molte informazioni sul web disponibili sull’argomento sono spesso vecchie, poco chiare o contraddittorie, e questo articolo non ha ovviamente la pretesa di trattare qualsiasi caso possibile. Ci sono, per esempio, casi di droni in cui quanto indicato non è necessario, ma sarebbe sempre e comunque il caso di valutare con attenzione affidandosi ad informazioni ufficiali affidabili in tal senso.

Per intenderci, in caso di dubbi si invita a fare riferimento alla regolamentazione ufficiale, per quello che riguarda l’uso dei droni in modo corretto, redatta dall’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) all’interno di una nutrita FAQ.

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Tipi di drone: drone termico

Le analisi, ispezioni o perizie termografiche sono piuttosto richieste in vari ambiti professionali, che vanno dall’industria degli autoveicoli a quella ambientale, edilizia e dei beni culturali. Il drone termico serve proprio a consentire questo genere di rilevazioni in ambito professionale, per gli scopi e le esigenze più varie (ad esempio rilevare anomalà¬e a livello termico in determinate zone o su certi edifici), La termografia con drone è un servizio a pagamento molto richiesto sul mercato – non solo italiano – proprio in virt๠del fatto che per pilotare i droni sono necessarie apposite autorizzazioni, e non è consentito farne uso violando le condizioni che abbiamo discusso poco fa.

I droni termici (della Anafi, ad esempio), tecnicamente parlando, non sono altro se non dei SAPR (Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto) dotato di:

  1. telecamera con risoluzione HD o ultra HD (ovvero 4K);
  2. termocamera integrata ad alta risoluzione

Per effettuare le ispezioni termografiche i professionisti del settore normalmente fanno uso dei droni termici appena descritti.

Distinzione droni basata sul numero di eliche

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In primissima istanza, è possibile distinguere tra vari tipi di drone: troviamo ad esempio droni a rotore singolo oppure multi-rotore, che a loro volta possono cambiare in base al numero di eliche (che sono tipicamente 3, 4, 6 oppure 8), ed essere rispettivamente chiamati Tricopter, Quadcopter, Hexacopter ed Octocopter. Pi๠aumentano il numero di eliche, maggiori saranno le competenze necessarie a pilotare e manovrare correttamente il drone.

Micro droni

Un micro-drone è tipicamente a rotore singolo, è possibile pilotarlo con il proprio smartphone mediante apposita app, e può in genere raggiungere – nella migliore delle ipotesi – fino a 200 metri di altitudine. I modelli di questo tipo sono abbastanza limitati, ma è possibile cercarli facilmente sul web a prezzi anche relativamente contenuti.

Mini Droni / Droni giocattolo

Anche qui parliamo di velivoli da comandare a distanza di dimensioni molto contenute, che stanno nel palmo di una mano per capirci, e con range di prezzo dai 25 a 45 euro all’incirca, e sono utilizzabili anche solo per scopi ludici da parte di piloti non professionisti (provate a vedere su Amazon, a riguardo). Verificate anche che il mini-drone sia effettivamente dotato di video-fotocamera perchè, di fatto, non tutti i modelli ne sembrano provvisti. In questa categoria rientrano a volte i droni giocattolo, utili per iniziare a familiarizzare con il mondo dei droni, fare un po’ di pratica “in piccolo” e conoscere questo mondo prima di addentrarsi su modelli più avanzati.

Droni Medi

In questo caso le dimensioni e le prestazioni del drone tendono ad aumentare leggermente, cosଠcome il prezzo (che oscilla tra i 100 ed i 300 €, in media), e si tratta in questo caso di prodotti semi-professionali che si possono utilizzare anche solo per scopo essenzialmente hobbystico.

Siamo questa volta su droni di fascia media, e sono celebri i modelli realizzati dalla Xiaomi.

Grandi Droni

In questa definizione rientrano i droni che sono dotati di un sistema di comunicazione più avanzato (ad esempio un radiocomando nel range 2,4 – 5 GHz, con copertura fino a 500 m di distanza), videocamera a risoluzione più alta dei modelli precedenti, maggiore autonomia dell batteria e costi che vanno in genere dalle 300€ a salire.

Un esempio piuttosto popolare di grande drone è il modello Parrot PF726203 Bebop 2 FPV.

Droni a corto, basso e medio raggio

Un aspetto da considerare per quello che riguarda il controllo corretto e funzionale del proprio drone riguarda il raggio d’azione, ovvero la distanza massima entro la quale è possibile controllarlo da terra: parliamo in genere di droni a basso raggio (entro i 2 km), a corto raggio (circa 2 km), a medio raggio (fino a circa 5 km). La distanza ovviamente va valutata in modo tridimensionale, considerando sia l’altezza massima raggiungibile dal drone che la distanza orizzontale da cui può essere pilotato.

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Estendendo il discorso, i droni a corto, basso o medio raggio sono anche influenzati da un aspetto legato all’autonomia massima della batteria, che tende a crescere all’aumentare del raggio stesso.

Droni con fotocamera

I droni con fotocamera integrata sono ovviamente concepiti con l’idea di riprendere o fotografare dall’alto, spesso in risoluzione contenuta (modelli economici) o full HD / 4K (modelli di fascia medio-alta). Esistono sia semplici droni con videocamera o fotocamera che droni per modelli di reflex, utilizzati perlopiù dai fotografi.

Tecnicamente parlando, l’uso di droni con fotocamera è soggetto ad una serie di limitazioni, che possono esporci al rischio di violare proprietà  o privacy altrui, e non devono chiaramente essere usati con tale scopo. Il Garante Italiano per la privacy, a riguardo, ha stilato un’interessante ed esaustiva infografica in merito.

Droni con GPS

I droni con GPS sono ovviamente in grado di geolocalizzarsi in tempo reale, e questo si presta ad applicazioni di tipo specifico in determinati ambiti professionali. Sono tipi di droni che costano un po’ di più, in genere, ma che è comunque possibile acquistare a prezzi relativamente contenuti: alcuni esempi di droni con GPS sono qui, ad esempio.

Droni con telecamera FPV

FPV sta per First Person View, ovvero droni che è possibile controllare e visionare in prima persona, quindi come se ci trovassimo sopra il velivolo al momento del volo. Una possibilità  che, anche qui, espone ad una serie infinita di possibilità  e di scenari, e sono anche in questo caso soggetti a varie regole. Si trovano facilmente su Amazon, spesso a costi più contenuti di quello che potrebbe sembrare a prima vista.

Droni con stabilizzatore

I droni con stabilizzatore di volo sono, anche in qeusto caso, richiesti da alcune circostanze specifiche, e permettono di ottenere riprese e foto che diversamente verrebbero mosse. Si trovano su Amazon anche in questo caso, con prezzo medio 130-160€.

Photo by Diana Măceşanu on Unsplash

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