Quando si naviga in rete occorre tenere gli occhi sempre bene aperti contro eventuali truffe e raggiri: i malintenzionati, infatti, sono sempre dietro l’angolo e spesso utilizzano metodi molto subdoli per derubare i nostri dati. Tra le ultime trovate dei malfattori spicca, per esempio, l’invio di comunicazioni via mail o via SMS in cui si fa riferimento a pacchi non consegnati o addirittura a citazioni in tribunale. Come funziona questo tipo di truffa? E com’è possibile proteggersi?
Pacco bloccato in sede? Attenzione ai falsi avvisi
Una delle più recenti truffe messe in atto dagli hacker è quella che prevede l’invio di un avviso per pacco bloccato presso la sede del corriere. Con il forte aumento delle vendite online, questo tipo di raggiro punta molto sulla facilità con cui è possibile trovare persone che stanno aspettando realmente la consegna di prodotti a casa e che, pertanto, potrebbero considerare come credibile il messaggio ricevuto.
In realtà , questa è una vera e propria esca pericolosa per gli utenti, che cliccando sul link presente nell’e-mail o nel messaggio di testo si ritroveranno a inserire dati personali e a consegnarli al truffatore, finendo addirittura per ritrovarsi il conto corrente svuotato. Proteggersi da questo tipo di imbroglio è tutto sommato semplice: basta infatti ignorare completamente il messaggio e cancellarlo dal dispositivo, poichà© nessun corriere invia avvisi di questo genere. Anche qualora vi sia stata una mancata consegna e il pacco risulti in giacenza, è infatti probabile che sia stato lasciato un avviso cartaceo nella cassetta della posta.
Per ulteriore sicurezza, inoltre, è sempre consigliabile seguire la spedizione dal sito ufficiale del corriere utilizzato dal venditore (per esempio SDA, TNT, UPS o BRT) inserendo il codice di tracking, generalmente fornito al momento della partenza del pacco, all’interno dell’apposita sezione. Da qui si potrà vedere se effettivamente ci sono stati tentativi di consegna o se, comunque, il pacco si trova nella sede a noi più vicina.
Incursioni hacker su e-commerce e piattaforme di intrattenimento
Tra le possibili frodi in cui possiamo incappare, vi sono poi quelle realizzate direttamente all’interno dei siti web utilizzati, per esempio negozi online e portali dedicati allo svago. Qui, soprattutto se ricorriamo a siti non sicuri, c’è il rischio che durante la transazione vi possa essere un’incursione hacker allo scopo di intercettare i nostri dati personali o di pagamento.
In realtà oggi questi tranelli trovano sempre meno spazio. I tentativi di truffa online vengono infatti oggi impediti a monte dagli stessi operatori web che, grazie a sistemi di sicurezza avanzati, riescono a individuare tempestivamente queste azioni illecite e a bloccarle sul nascere. Società che gestiscono piattaforme di intrattenimento o sale gioco digitali hanno per esempio investito ampiamente sull’adozione di protocolli in grado di proteggere gli utenti durante l’utilizzo dei servizi.
Un esempio significativo è quello dei casino online, che si sono dotati di importanti strumenti di protezione dei dati in ogni fase di utilizzo dei giochi e di sottoscrizione dell’account. Gli utenti che decidono di aprire un proprio conto sui casino digitali e di caricare del denaro una volta terminata la prova con i bonus senza deposito, che permettono per l’appunto di iniziare a giocare senza effettuare alcun versamento, possono infatti contare su appositi protocolli tecnologici in grado di tutelare al massimo le operazioni.
Nel momento in cui si inseriscono dati personali e di pagamento, ogni informazione viene infatti criptata e per poter completare le transazioni più delicate, come nel caso dei versamenti di denaro, in genere viene richiesta una doppia chiave di autenticazione, che mette al riparo da qualsiasi rischio.
Questo tipo di soluzioni ha reso nel tempo i casino online una delle opzioni più sicure per giocare sul web, affiancando a caratteristiche come la varietà dei giochi disponibili e la possibilità di effettuare sfide in multiplayer, quella oggi fondamentale della massima protezione degli utenti finali. Un importante passo in avanti che permette di agire con maggiore tranquillità sia nell’utilizzo dei passatempi che nella navigazione su siti di e-commerce e streaming, che hanno seguito l’esempio delle sale gioco per migliorare il livello dei propri servizi.
Finte convocazioni in tribunale per raggirare gli utenti web
Un’altra insidia che sta circolando proprio in queste settimane sul web è quella legata all’invio via mail di finte convocazioni in tribunale, una comunicazione in grado di allarmare chi la riceve e di spingerlo a cliccare immediatamente per sapere cosa è successo di cosଠgrave.
L’e-mail inviata dai truffatori, come già accade con tanti altri esempi di phishing che vedono come presunti mittenti banche, istituti finanziari e fornitori di servizi, punta tutto sull’immagine di affidabilità dello scrivente e su un oggetto che desta preoccupazione per spingere il malcapitato a fornire immediatamente i dati richiesti.
In realtà non esiste alcun invio di citazioni in tribunale, dunque la comunicazione è del tutto falsa, e la stessa Polizia di Stato consiglia di non rispondere a questi messaggi e di non cliccare su alcun link presente all’interno. L’unica azione possibile è quella di segnalare l’accaduto alla Polizia Postale e cancellare la mail dal proprio PC, onde evitare rischi di qualsiasi tipo. Foto di Tumisu da Pixabay
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