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Giusto per ricordare: alcuni nuovi TLD costeranno di più, da quest’anno

Solo alcuni degli addetti ai lavori (e neanche tutti, da quello che ho potuto rilevare professionalmente) si sono accorti dello smacco di prezzi imposto da Uniregistry sul rinnovo e sulla registrazione ricorrente di alcune tra le nuove estensioni di dominio. Già  da settembre di quest’anno, infatti, i costi di mantenimento di un dominio arriveranno ad una media di 60 dollari all’anno, con picchi massimi di ben 450 dollari per i domini con estensione .hosting e .juegos. .AUDIO, BLACKFRIDAY, .DIET, .FLOWERS, .GUITARS, .HIPHOP e .PROPERTY sono tra le estensioni più care (150 dollari / anno), non scherzano nemmeno .CHRISTMAS e .SEXY (rispettivamente 75 e 60 dollari all’anno), relativamente più ragionevoli le spese per un .CLICK, .LINK (11.50 dollari), .HELP, .PICS (31,50 dollari) e .TATOO (46,50 USD). Nota finale, sono i domini con estensione per adulti quelli a ricevere un incremento di prezzo considerevole: i .SEX, .ADULT, .PORN, .XXX costano circa 100 euro all’anno solo come mantenimento del dominio, da quest’anno.

Come fare ad evitare o limitare questa cosa? Non c’è una risposta chiara in tal senso, anche perchè gli hosting provider di loro possono fare poco o nulla: il prezzo è imposto dall’alto e non c’è modo di ridurlo per gli utenti, neanche con i coupon sconto che spesso affollano il mercato degli hosting e che riguardano, non a caso, solo le spese per hosting e non quelle per il dominio. Dal mio punto di vista un dominio internet non dovrebbe costare più di 50 euro all’anno, soprattutto perchè tende a rendere fuorviante il discorso legato alla “bontà ” delle estensioni, che in realtà  possono servire a catalogare al meglio i nuovi siti ma non danno, in realtà  vantaggi migliori di un qualsiasi sito verticali realizzato come .com o .it (a parità  di qualità  del sito, s’intende). E come dobbiamo regolarci noi da utenti? Personalmente non ho domini con estensione rincarata nel prezzo, al momento, ma se l’avessi quasi certamente lo sposterei su un’estensione classica, perchè mi sembra che sia un costo che difficilmente ripaga in termini di rientro. O almeno, non ripaga più di quanto non farebbe un TLD geografico o “normale” – qualsiasi cosa si voglia intendere per “normale”, a questo punto. In genere c’è stata una mitizzazione eccessiva sulle estensioni di dominio, e questo si sta pagando apertamente in termini di un rincaro di prezzi sostanzialmente poco giustificabile sotto qualsiasi punto di vista.

L’unica speranza è che al momento del rinnovo il cambio dollaro euro sia favorevole, perchè sembra essere l’unico modo per togliere qualche euro di meno su un costo che è obiettivamente troppo alto, ed andrebbe teoricamente frenato dall’ICANN che non dovrebbe permetterlo. In realtà  pero’ i prezzi delle nuove estensioni o TLD sono aumentati considerevolmente, e questo neanche troppo tempo dopo che erano stati marketizzati pesantemente, molto spesso in termini decisamente fuorvianti: c’è gente che ha comprato .hosting perchè secondo loro davano vantaggi SEO, ed adesso si ritrovano con una spesa annuale di quasi 500 euro in più nel budget, per capirci. Forse bisognerebbe lavorare ancora sull’aspetto formativo, e dare una corretta dimensione al marketing web in generale.

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