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Google Chrome avrà  un ad blocker integrato

La politica di Google sugli annunci pubblicitari è da sempre oggetto di discussioni, dubbi e perplessità  di ogni genere: di fatto, è proprietaria di Google Adsense, che è certamente uno dei più grossi network di pubblicità  su internet al mondo. Questo non costituisce per forza un problema, a dire il vero, ma certamente provoca qualche dissapore e da tempi non sospetti: ad oggi, con la notizia che la nuova versione di Chrome bloccherà  gli ads più invasivi, qualche sopracciglio finirà  per sollevarsi.

 

Stando a quanto riportato da un articolo del Wall Street Journal (Google Plans Ad-Blocking Feature in Popular Chrome Browser), di fatto, queste quattro tipologie di annunci sarebbero fortemente a rischio di essere bloccati in automatico nelle prossime versioni di Chrome: la cosa non sarà  presa benissimo dagli inserzionisti, e probabilmente a ragione.

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C’è da dire, per raccontarla tutta, che un problema generale di scarsa qualità  degli annunci su internet esiste da tempo: gli investimenti per la qualità  degli annunci sono scarsi o addirittura nulli, si riciclano annunci vecchi e realizzati con tecnologie obsolete (Flash, javascript primitivo o senza jQuery, iframe) nella speranza che portino incassi. Cosa che probabilmente avviene lo stesso, altrimenti non si spiegherebbe questa sostanziale insensibilità  alla bassa qualità  di alcune classi di annunci.

Quello che dovrebbe essere spiegato agli inserzionisti, secondo me, è che la qualità  paga, sempre: anche se riescono comunque a guadagnare con annunci di bassa qualità , e spesso peggiorando l’esperienza di navigazione dell’utente, potrebbero forse guadagnare ancora di più puntando su annunci di qualità  più elevata, fatta secondo tecnologie moderne e senza essere invasivi (annunci testuali, all’interno degli articoli, sponsorizzazioni statiche pagate a impression o click e via dicendo). Google, dal canto suo, si erge in una posizione potenzialmente antipatica, perchè con le prossime versioni del suo Chrome sembra voler decidere in autonomia cosa sia la qualità , e questo potrebbe non andare gi๠a tutti. Di fatto, pero’, è il problema della qualità  e dell’obsolescenza degli annunci su internet che andrebbe posto, oltre che risolto, una volta per sempre.

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