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Smart clothes: come indossare un… computer!

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In un periodo in cui la tecnologia è presente in ogni settore della nostra vita – potenzialmente riscontrabile in ogni angolo di strada e in ogni mattonella della nostra casa – il settore dell’abbigliamento non poteva restare sordo ai richiami dei microchip e sempre più indumenti ipertecnologici stanno facendo la loro comparsa sul mercato.

Pensare ad indumenti che racchiudano al loro interno una sofisticata tecnologia digitale, di primo acchito può sembrare strano. “Indossare” un processore fa subito pensare ai logici problemi legati ai capi d’abbigliamento: si sporcano, si bagnano, si stropicciano, si strappano, tutte cose che non vanno d’accordo con la “tecnologia del microchip”, generalmente delicata e da maneggiare con cura. Poi – diciamocelo – avere un processore nei pantaloni può essere anche imbarazzante, quasi come che “il grande fratello“, tramite questo, possa spiarci nell’intimità  (come se non lo faccia abbastanza con gli smartphone).

Indossabilità  dei dispositivi

Ovviamente, le case di moda che hanno deciso di sposare la tecnologia digitale si sono poste queste domande e hanno proposto soluzioni efficaci per risolvere i problemi legati “all’indossabilità ” dei dispositivi elettronici, e oggi possiamo trovare sul mercato dei capi in cui le esigenze delle moda sposano comodamente quelle dell’informatica. Ovviamente, perchè ciò possa avvenire, non basta nà© un rinomato atelier nà© un laboratorio informatico  e i protagonisti dei due campi apparentemente lontani del mercato devono sedersi ad un tavolo e ragionare insieme. E’ quello che hanno fatto la Levi’s e Google.

Giacche connesse con smartphone

Nella collezione primavera/estate 2021 della Levi’s è infatti possibile trovare una giacca jeans, nel classico e inconfondibile taglio della casa di moda americana, prodotta con tessuto connettivo, studiato dal reparto ricerche di Google, che riesce a comunicare tramite bluetooth con smartphone, tablet e quant’altro, in maniera tale da utilizzarli con il semplice tocco o sfregamento di una manica.

Costumi da bagno digitali”

E che dire del nuovo costume da bagno della Neviano? grazie ad un piccolo processore sapientemente nascosto nell’elastico dello slip, il costume può informare il nostro dispositivo Android o IOS di quanti raggi UV stiamo ricevendo da quando siamo scesi in spiaggia, segnalandoci quando siamo in prossimità  del punto di allerta e se in quella particolare giornata sia consigliabile o meno sdraiarsi al sole.

Leggings

Anche gli amanti dello yoga potranno vestirsi di microchip grazie ai leggins tecnologici Wearable X che grazie a dei sensori posizionati nei punti chiave delle gambe e dell’addome, oltre a suggerirci tramite app l’allenamento da eseguire (ovviamente, personalizzabile dall’utente) qualora la posizione che stiamo assumendo non sia corretta, ci avviserà  con una vibrazione. A fine sessione si potranno scaricare i dati dell’allenamento e studiarli per migliorare posizioni e sedute.

Wearable digitali per lo sport

Un qualcosa di simile è stato adottato dalla Sensoria all’interno dei suoi indumenti da allenamento, appositamente studiati per comunicare le prestazioni dell’atleta che li indossa in maniera molto più precisa e dettagliata dei normali contapassi che possiamo installare sui nostri smartphone. I sensori cuciti all’interno dei capi di Sensoria costituiscono, infatti, un vero e proprio laboratorio medico indossabile che non si ferma a comunicarci i chilometri percorsi e le calorie parse ma fornisce anche importanti notizie relative alla postura e a numerosi altri parameri biomedici.

Finora abbiamo parlato di alcuni esempi (e ce ne sarebbero altri per riempire decine di articoli) di linee di indumenti dotate al loro interno di tecnologie digitali. Ma la ricerca ha raggiunto degli straordinari risultati tecnologici anche senza ricorrere all’informatica, semplicemente studiando tessuti nuovi e nuove tecniche di produzione e assemblaggio degli stessi. E’ il caso della famosa casa d’abbigliamento sportivo Under Armour che ha messo sul mercato una linea di prodotti che assorbono il calore prodotto dal corpo umano e lo restituiscono ai muscoli sotto forma di raggi infrarossi (a basso potenziale e non dannosi) che favoriscono un rapido recupero delle energie e una migliore tonicità .

Occhiali “smart”

Se facciamo un salto in un altro campo dell’abbigliamento, quello dell’ottica, le soluzioni tecnologiche che brand vecchi e nuovi ci propongono sono pressochà© infinite. Ormai gli smart glasses sono dotati di potenti fotocamere, riproduttori e registratori video e sonori nonchè di ampia connettività  WiFi e Bluetooth che rende i nostri occhiali completamente interfacciabili con gli smartphone o altri devices in nostro possesso. Seppur gli smart glasses, lanciati qualche anno fa in pompa magna dalla Google non abbiano mai ottenuto il successo sperato, siamo pronti a scommettere che grazie all’imminente diffusione del 5g e dell‘internet delle cose, il momento del loro boom di mercato sia dietro l’angolo.

Ovviamente in questo articolo abbiamo voluto raccogliere solo alcune delle novità  che il mercato sta proponendo per quanto riguarda lo smart clothing, ma l’innovazione ormai è continua e inarrestabile e sempre più “smart” tanto che, ormai, l’unica cosa di cui forse avremmo davvero bisogno sembrerebbere essere uno “Smart Human Being” (essere umano intelligente) ma purtroppo questo non si può produrre in laboratorio.

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