Il caso della backdoor xz mette in evidenza il problema della distribuzione di software open source non sempre controllato adeguatamente prima di andare in produzione. E prima di tributare il nostro “grazie” a chi ha scoperto, in modo abbastanza casuale, la falla in questione, è bene fare i conti con il modello distributivo di questo software.
Gran parte delle infrastrutture informatiche moderne, infatti, poggia in un modo o nell’altro su software open source e gratuito che non viene controllato adeguatamente, che non viene aggiornato da tempo o su cui tendenzialmente non ci sono i dovuti controllo. La figura del maintener dei vari progetti open source, del resto, è da tempo sotto pressione, dato che si occupa di gestire grandi quantità di codice ed è difficile, se non impossibile, fare un controllo di qualità sul tipo di collaboratori e sulla loro affidabilità.
La supply chain dell’open source, nello specifico, si riferisce al processo di produzione, distribuzione e supporto associato al software open source. Contrariamente ai modelli tradizionali di sviluppo software, dove una singola azienda possiede e controlla il codice sorgente, nell’open source il codice sorgente è reso disponibile pubblicamente e può essere modificato, distribuito e utilizzato da chiunque, secondo le condizioni specificate nelle relative licenze open source. Tale supply chain comprende diversi elementi:
- Sviluppatori: Sono individui o gruppi che contribuiscono al codice sorgente del software open source. Possono essere sviluppatori indipendenti, aziende, istituzioni accademiche o organizzazioni senza scopo di lucro.
- Repository: È il luogo dove il codice sorgente è ospitato e gestito. Repository popolari includono GitHub, GitLab e Bitbucket. Questi servizi offrono strumenti per il controllo delle versioni, la gestione dei problemi e la collaborazione.
- Comunità: La comunità è costituita da tutti coloro che contribuiscono al software open source, fornendo feedback, segnalando problemi, scrivendo documentazione e partecipando a discussioni. Una comunità sana è fondamentale per il successo di un progetto open source.
- Distribuzione: Il software open source può essere distribuito attraverso vari canali, tra cui repository online, pacchetti software nei repository delle distribuzioni Linux e bundle di installazione.
- Supporto: Il supporto per il software open source può essere fornito dalla comunità, da fornitori di servizi commerciali, da consulenti indipendenti o da aziende che offrono servizi di supporto specifici per il software open source.
- Documentazione: La documentazione è essenziale per consentire agli utenti di comprendere e utilizzare il software open source. Questa può essere creata dalla comunità o dai contributori del progetto stesso.
- Licenze: Le licenze open source regolano l’uso e la distribuzione del software. Esistono diverse licenze open source, ognuna con le proprie condizioni e requisiti.
Proteggersi da eventuale codice malevolo inserito maliziosamente in un progetto open source è una preoccupazione importante per la sicurezza della supply chain del software. Soluzioni ne esistono, ma le persone rimangono sempre l’aspetto più importante e più difficile da controllare.
- Verifica del codice: Esegui regolarmente analisi statiche e dinamiche del codice per individuare eventuali vulnerabilità o codice malevolo. Puoi utilizzare strumenti di analisi del codice statico e dinamico per identificare eventuali anomalie o comportamenti sospetti.
- Firma digitale: Verifica le firme digitali dei pacchetti software per garantire che non siano stati alterati o compromessi. Le firme digitali forniscono un modo per verificare l’autenticità e l’integrità del software.
- Controllo degli accessi: Limita l’accesso ai repository del codice sorgente e applica controlli di accesso rigorosi per garantire che solo persone autorizzate possano contribuire al progetto.
- Revisione del codice: Implementa procedure di revisione del codice rigorose per esaminare e approvare i cambiamenti prima che vengano incorporati nel codice sorgente principale. Coinvolgi più revisori nel processo di revisione per individuare potenziali problemi.
- Integrazione continua (CI) e Continuous Deployment (CD): Utilizza strumenti di CI/CD per automatizzare i test e le verifiche di sicurezza durante lo sviluppo del software. Assicurati che vengano eseguiti test di sicurezza automatizzati come parte del processo di build e rilascio.
- Monitoraggio della supply chain: Monitora costantemente la tua supply chain del software per individuare comportamenti sospetti o attività non autorizzate. Utilizza strumenti di monitoraggio e rilevamento delle minacce per identificare potenziali intrusioni o violazioni della sicurezza.
- Aggiornamenti regolari: Mantieni il software open source utilizzato aggiornato con le ultime patch di sicurezza e le versioni più recenti. Monitora i report di sicurezza e gli avvisi di vulnerabilità per essere consapevole di potenziali rischi di sicurezza nel software utilizzato.
- Comunicazione e collaborazione: Collabora con la comunità open source e con altri sviluppatori per condividere informazioni e pratiche migliori per migliorare la sicurezza della supply chain del software open source. Condividi le tue esperienze e le tue conoscenze per contribuire a proteggere l’intera community.
Implementando queste pratiche, puoi ridurre il rischio di codice malevolo inserito maliziosamente nel tuo progetto open source e proteggere la tua supply chain del software da potenziali minacce alla sicurezza.